Gambardella, Ottavia (2015) SMART PLANNING. Urban Planning for new urbansistem. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: SMART PLANNING. Urban Planning for new urbansistem
Autori:
AutoreEmail
Gambardella, Ottaviaottaviagambardella@gmail.com
Data: 30 Marzo 2015
Numero di pagine: 144
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Progettazione urbana ed urbanistica
Ciclo di dottorato: 27
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Miano, Pasquale[non definito]
Tutor:
nomeemail
Russo, Michelangelo[non definito]
Data: 30 Marzo 2015
Numero di pagine: 144
Parole chiave: Smart cities, urban planning
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/21 - Urbanistica
Aree tematiche (7° programma Quadro): AMBIENTE (INCLUSO CAMBIAMENTO CLIMATICO) > Mobilitare conoscenza ambientale per la politica, l'industria e la società
Depositato il: 13 Apr 2015 07:24
Ultima modifica: 24 Set 2015 13:03
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10234
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/10234

Abstract

Nel vasto campo della smartness, fatto di tecnologie, ma anche di modelli sociali e culturali nuovi ed inediti, appare difficile individuare, almeno per l'ottica che si pone questa tesi, innanzitutto una definizione univoca e in qualche modo condivisa di "Smart City". Si tratta di una locuzione divenuta in questi ultimi anni particolarmente diffusa. Più avanti si analizzeranno le definizioni più aderenti ai fini di questa ricerca, ma preliminarmente si può rilevare che una delle prime e più convincenti esplicitazioni del termine è quella che viene data dall'istituto Frost & Sullivan (http://www.frost.com/), che nel 2011 definisce le Smart Cities come un «ambiente urbano interconnesso con i cittadini che conducono uno stile di vita completamente digitalizzato». Sempre più spesso le Smarter Cities vendono incluse all'interno del concetto più vasto di Smarter Planet, un pianeta più intelligente, tecnologico e interconnesso. In questo senso IBM (www.ibm.com) sostiene che l'intelligenza (artificiale) possa essere introdotta nei sistemi e nei processi che fanno già funzionare il mondo, all'interno di dispositivi che non potremmo più considerare computer: auto, elettrodomestici, autostrade, reti elettriche, abiti, perfino sistemi integrati con la natura come l'agricoltura o le reti idriche. Le Smarter Cities di IBM sono caratterizzate dall'intelligenza applicata a diverse tematiche quali: mobilità, sostenibilità, territorio, istruzione, sicurezza urbana. Il percorso tracciato dalla IBM ha però una genesi. L'immaginario smart city, come oggi lo si intende, è emerso con maggiore decisione nel bel mezzo della crisi finanziaria del 2008, quando l'allora CEO di IBM Sam Palmisano pronuncio il discorso "A smarter planet: The next leadership agenda". Con i mercati di tutto il mondo in crisi , egli sostenne che l'unico modo in cui le città potevano essere in grado di far fronte alla sfida globale era quello di essere "più intelligenti", diventando più sostenibili ed economicamente efficienti . IBM, ovviamente, non è più sola in questa partita. Le più grandi aziende del pianeta, come Siemens, Cisco, Microsoft, Oracle e molti altri, sono in lizza per la loro quota di mercato. Tutto questo mentre le istituzioni pubbliche (e in particolare quelle italiane) pare stiano ancora cercando di capire gli esatti benefici che si possono ottenere dal modello smart…

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