Russo, Giuseppe (2016) Riflessioni bioetiche sul trauma e riabilitazione. [Tesi di dottorato]
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Riflessioni bioetiche sul trauma e riabilitazione |
Creators: | Creators Email Russo, Giuseppe giuru@libero.it |
Date: | 29 March 2016 |
Number of Pages: | 115 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Studi Umanistici |
Scuola di dottorato: | Scienze filosofiche |
Dottorato: | Bioetica |
Ciclo di dottorato: | 27 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email D'Antuono, Emilia dantuono@unina.it |
Tutor: | nome email Di Salvo, Enrico UNSPECIFIED |
Date: | 29 March 2016 |
Number of Pages: | 115 |
Keywords: | riabilitazione, trauma psichico, trauma fisico, resilienza |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 05 - Scienze biologiche > BIO/18 - Genetica Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/20 - Filosofia del diritto Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/01 - Filosofia teoretica Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PSI/07 - Psicologia dinamica Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PSI/08 - Psicologia clinica Area 06 - Scienze mediche > MED/06 - Oncologia medica Area 06 - Scienze mediche > MED/18 - Chirurgia generale Area 06 - Scienze mediche > MED/34 - Medicina fisica e riabilitativa |
Date Deposited: | 14 Apr 2016 16:45 |
Last Modified: | 25 May 2017 01:00 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10765 |
Collection description
Il presente lavoro argomenta la necessità di considerare gli aspetti psichici, emozionali e relazionali per la cura riabilitativa di un trauma fisico. Il senso bioetico preso di mira riguarda come l’uomo della tecnica è chiamato a compensare un equilibrio tra la sua componente psichica, culturale e religiosa e le necessità materiali, del corpo e dell’ambiente, per migliorare la sua qualità di libertà, di insistenza e permanenza in vita. Il senso di separazione, di vuoto e di perdita di desiderio correlato a tecnologie protesiche e iperspecialistiche, “tutte schiacciate sulla rapidità e sul reale”, possono lasciare al paziente lo spazio e la necessità di prendersi cura della dimensione psichica coinvolta nel trauma ma trascurata, per considerare se stesso ed “oltre”, oltre il momento, oltre la disperazione e la finitezza e completare il senso umano della cura. In questa tesi intendiamo assegnare all’incidente traumatico fisico, quindi reale, una posizione privilegiata tra le patologie che arrivano all’attenzione del medico, per gli aspetti bioetici che si aprono e rimandono alla persistenza e qualità della vita “riabilitata”, aspetti che sono capaci di essere rivelatori del conflitto umano più ampio attraverso: 1. Una ricostruzione del ruolo assegnato al concetto di trauma, così come indagato nella teoria di Freud e successivamente nelle teorie psicodinamiche. 2. Un approfondimento dIl presente lavoro argomenta la necessità di considerare gli aspetti psichici, emozionali e relazionali per la cura riabilitativa di un trauma fisico. Il senso bioetico preso di mira riguarda come l’uomo della tecnica è chiamato a compensare un equilibrio tra la sua componente psichica, culturale e religiosa e le necessità materiali, del corpo e dell’ambiente, per migliorare la sua qualità di libertà, di insistenza e permanenza in vita. Il senso di separazione, di vuoto e di perdita di desiderio correlato a tecnologie protesiche e iperspecialistiche, “tutte schiacciate sulla rapidità e sul reale”, possono lasciare al paziente lo spazio e la necessità di prendersi cura della dimensione psichica coinvolta nel trauma ma trascurata, per considerare se stesso ed “oltre”, oltre il momento, oltre la disperazione e la finitezza e completare il senso umano della cura. In questa tesi intendiamo assegnare all’incidente traumatico fisico, quindi reale, una posizione privilegiata tra le patologie che arrivano all’attenzione del medico, per gli aspetti bioetici che si aprono e rimandono alla persistenza e qualità della vita “riabilitata”, aspetti che sono capaci di essere rivelatori del conflitto umano più ampio attraverso: 1. Una ricostruzione del ruolo assegnato al concetto di trauma, così come indagato nella teoria di Freud e successivamente nelle teorie psicodinamiche. 2. Un approfondimento della visione fenomenologica dell’evento traumatico e del soggetto traumatizzato. 3. Aspetti bioetici e psicoterapeutici come resilienza ai traumi. 4. Mostrare i risultati della nostra indagine empirica attraverso la raccolta di alcune narrazioni, percorsi di vita e i vissuti dei pazienti, riportando i risultati del processo riabilitativo integrato, dove i pazienti stessi si esprimono in prima persona (Demetrio,1999), (Harrer-Gillet,1996). Questa indagine è stata effettuata sui pazienti che venivano a consulto ospedaliero per la riabilitazione. Inoltre, discutere una visione più ampia del senso dell’incidente fisico nella vita delle persone e della possibilità di una prevenzione basata non solo su moniti e proibizioni, ma sul dialogo e sull’accoglienza del disagio, che tenga conto anche del punto di vista psicodinamico e fenomenologico. Il trauma e il tempo della cura così viene vissuto come riappropriazione della qualità globale della vita e del relazioni, dove la componente psicoterapeutica coinvolta nella riabilitazione integrata può permettere quell’equilibrio che rende l’umano maggiormente resistente, “resiliente” al trauma fisico e psichico, per una più completa adesione del paziente alla propria esistenza considerata non più preponderantemente nella sua componente fisica, ma in armonia con le parti meno visibili di sé e dell’altro da sé, per una più piena guarigione possibile. Altri aspetti operazionabili connessi alla ricerca empirica (gruppi bilanciati di pazienti - gruppo controllo, gruppo trattato -, cellule nk, valutazione statistica dei risultati, tempi, recidive, consumo farmaci, percezione dolore, test…) non sono oggetto del presente lavoro ma sono stati implementati e la ricerca empirica è in atto e continua considerando di “misurare” i benefici della cura integrata anche per traumi di natura oncologica.ella visione fenomenologica dell’evento traumatico e del soggetto traumatizzato. 3. Aspetti bioetici e psicoterapeutici come resilienza ai traumi. 4. Mostrare i risultati della nostra indagine empirica attraverso la raccolta di alcune narrazioni, percorsi di vita e i vissuti dei pazienti, riportando i risultati del processo riabilitativo integrato, dove i pazienti stessi si esprimono in prima persona (Demetrio,1999), (Harrer-Gillet,1996). Questa indagine è stata effettuata sui pazienti che venivano a consulto ospedaliero per la riabilitazione. Inoltre, discutere una visione più ampia del senso dell’incidente fisico nella vita delle persone e della possibilità di una prevenzione basata non solo su moniti e proibizioni, ma sul dialogo e sull’accoglienza del disagio, che tenga conto anche del punto di vista psicodinamico e fenomenologico. Il trauma e il tempo della cura così viene vissuto come riappropriazione della qualità globale della vita e del relazioni, dove la componente psicoterapeutica coinvolta nella riabilitazione integrata può permettere quell’equilibrio che rende l’umano maggiormente resistente, “resiliente” al trauma fisico e psichico, per una più completa adesione del paziente alla propria esistenza considerata non più preponderantemente nella sua componente fisica, ma in armonia con le parti meno visibili di sé e dell’altro da sé, per una più piena guarigione possibile. Altri aspetti operazionabili connessi alla ricerca empirica (gruppi bilanciati di pazienti - gruppo controllo, gruppo trattato -, cellule nk, valutazione statistica dei risultati, tempi, recidive, consumo farmaci, percezione dolore, test…) non sono oggetto del presente lavoro ma sono stati implementati e la ricerca empirica è in atto e continua considerando di “misurare” i benefici della cura integrata anche per traumi di natura oncologica.
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