Pagnini, Valeria (2019) La ferrovia da Napoli per Nocera e Castellamare. [non definito]. FedOA - Federico II University Press, Napoli.

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Tipologia del documento: Monografia ([non definito])
Lingua: Italiano
Titolo: La ferrovia da Napoli per Nocera e Castellamare
Autori:
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Pagnini, Valeria[non definito]
Autore/i: [Italiano]:Valeria Pagnini, Università degli Studi di Napoli Federico II Valeria Pagnini ha conseguito nel 2018 il Dottorato di ricerca in Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha tenuto il corso di Storia dell’architettura nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria Edile dell’ateneo federiciano. I suoi interessi di studio si sono articolati lungo più linee di ricerca, tra cui l’archeologia industriale (V. Pagnini, Pietrarsa. Storia e destino delle antiche officine borboniche, Edizioni Savarese, Napoli 2016), la storia dell’arte (R. De Fusco, V. Pagnini, I concetti nella storia dell’arte, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2012), la storia urbana (V. Pagnini, Permanenza di segni e cambiamento sociale: il caso della costa vesuviana, in G. Gribaudi, G. Menna (a cura di), Pietre e memorie. Resilienza materiale e sociale dei centri storici, CLEAN Edizioni, Napoli 2020). La tesi di dottorato, dal titolo Da Napoli a Nocera e Castellammare: architettura, economia e territorio nel primo paesaggio ferroviario italiano (1839-1860), è stata presentata nel 2018 alla selezione per il Premio AISU Roberta Morelli per giovani studiosi di Storia urbana, e ha ottenuto la menzione speciale con dignità di pubblicazione./[English]:Valeria Pagnini, University of Naples Federico II Valeria Pagnini obtained the PhD in History of Architecture in 2018 from the University of Naples Federico II. She held the History of Architecture course as part of the degree course in Building Engineering at the Federician university. Her study interests spanned several lines of research, including industrial archeology (V. Pagnini, Pietrarsa. Storia e destino delle antiche officine borboniche, Edizioni Savarese, Naples 2016), art history (R. De Fusco, V. Pagnini, I concetti nella storia dell’arte, Mimesis Edizioni, Milan-Udine 2012), urban history (V. Pagnini, Permanenza di segni e cambiamento sociale: il caso della costa vesuviana, in G. Gribaudi, G. Menna (a cura di), Pietre e memorie. Resilienza materiale e sociale dei centri storici, CLEAN Edizioni, Naples 2020). The doctoral thesis, entitled Da Napoli a Nocera e Castellammare: architettura, economia e territorio nel primo paesaggio ferroviario italiano (1839-1860), was presented in 2018 to the selection for the AISU Roberta Morelli Prize for young urban history scholars, and got the special mention with dignity of publication.
Data: 2019
Numero di pagine: 281
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
URL ufficiale: http://www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapres...
Nazione dell'editore: Italia
Luogo di pubblicazione: Napoli
Editore: FedOA - Federico II University Press
Data: 2019
Titolo della serie: UrbsHistoriaeImago: History and image of territories, towns and architecture
ISBN: 978-88-6887-070-6
Numero di pagine: 281
Parole chiave: ferrovia, paesaggio, XIX secolo, Regno delle Due Sicilie, Storia dell'architettura/railway, landscape, XIX century, Kingdom of the Two Sicilies, History of architecture
NBN (National Bibliographic Number): urn:nbn:it:unina-25732
Depositato il: 20 Gen 2020 15:17
Ultima modifica: 20 Gen 2020 15:20
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12387
DOI: 10.6093/978-88-6887-070-6

Abstract

[Italiano]:Un tenace luogo comune tramandato da buona parte della storiografia che ha analizzato e raccontato la storia della ferrovia Napoli-Portici riguarda le ragioni della sua costruzione e localizzazione nel territorio vesuviano: molti autori, dall’Unità d’Italia in poi, hanno motivato la scelta del tracciato della linea borbonica con l’assunto secondo cui Ferdinando di Borbone avrebbe costruito la ferrovia per collegare la capitale con la Reggia di Portici. In realtà, non solo risulta poco credibile che un privato, qual era Armando Bayard de la Vingtrie – futuro concessionario della linea –, rischiasse il denaro suo e dei suoi soci per venire incontro ai desideri di Ferdinando, ma, sul piano della testimonianza materiale, negli incartamenti presenti in Archivio di Stato non compare mai – almeno esplicitamente – un simile proposito da parte del re. Il fondamento di queste critiche era forse legato a quello di analoghe considerazioni che erano state elaborate nell’analisi dello sviluppo delle altre strade del regno: critiche, certamente più fondate, mosse a Carlo e a Ferdinando IV, che impiegarono, almeno fino agli anni ’80 del XVIII secolo, gran parte dei fondi statali destinati a costruire e riparare il sistema delle comunicazioni per ampliare e rendere più comodi i percorsi che si trovavano a nord-est di Napoli e che venivano comunemente chiamati ‘camminamenti reali’, utilizzati per le attività venatorie dai due sovrani. Tuttavia, la storia della costruzione della ferrovia nacque da presupposti molto diversi, a partire proprio dalla scelta del tracciato che non fu stabilito dal sovrano, ma proposto, sulla base di nuove considerazioni, dallo stesso concessionario della linea./[English]:The railway from Naples to Nocera with a side branch to Castellammare, whose project was approved in 1836 and which was completed in 1844, represents the first and the most significant stage of the construction of the Bourbon railway infrastructure. The absolute novelty of the enterprise, a work of public utility entrusted in concession to the French engineer Armand Bayard de la Vingtrie, led to the development of new and pressing issues, which concern not only the physical dimension of the Vesuvian coast and its new structure, but also important matters of economy, law, administration, archaeological protection, as well as infrastructure and territory promotion issues. The volume, through the research and comparison of different archival and documentary sources, is intended to reread the history of the first Bourbon railway by bringing together the many aspects that characterized its design, construction and use up to the Unification of Italy. From this study emerges a perspective on the Vesuvian landscape and on its multiple and complex components, integrated in the new perception, intermittent and cursory, offered by the moving train.

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