Della Pepa, Roberta (2018) EFFICACIA E SICUREZZA DI BENDAMUSTINA AD ALTE DOSI IN ASSOCIAZIONE A BRENTUXIMAB VEDOTIN NEI PAZIENTI CON LINFOMA DI HODGKIN RECIDIVATO/REFRATTARIO. [Tesi di dottorato]

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Item Type: Tesi di dottorato
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Title: EFFICACIA E SICUREZZA DI BENDAMUSTINA AD ALTE DOSI IN ASSOCIAZIONE A BRENTUXIMAB VEDOTIN NEI PAZIENTI CON LINFOMA DI HODGKIN RECIDIVATO/REFRATTARIO
Creators:
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Della Pepa, Roberta
robertadellapepa@gmail.com
Date: 10 December 2018
Number of Pages: 59
Institution: Università degli Studi di Napoli Federico II
Department: Medicina Clinica e Chirurgia
Dottorato: Terapie avanzate biomediche e chirirgiche
Ciclo di dottorato: 31
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Di Minno, Giovanni
diminno@unina.it
Tutor:
nome
email
Pane, Fabrizio
UNSPECIFIED
Date: 10 December 2018
Number of Pages: 59
Keywords: Brentuximab Vedotin, Bendamustina, Linfoma di Hodgkin
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/15 - Malattie del sangue
Date Deposited: 08 Jan 2019 08:27
Last Modified: 23 Jun 2020 09:59
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12540

Collection description

Il trattamento del paziente affetto da Linfoma di Hodgkin recidivato/refrattario è ad oggi controverso. Bendamustina ha mostrato di essere efficace in questo particolare contesto, ma non sono ancora chiari i dosaggi e i possibili sinergismi con altri farmaci. Brentuximab Vedotin è un anticorpo coniugato a farmaco, composto da un anticorpo umanizzato IgG1 anti-CD30, coniugato stabilmente a quattro molecole di un agente inibitore della tubulina, la monometil auristatina E. Questo studio prospettico e monocentrico di fase II ha valutato la sicurezza e l’efficacia dell’associazione Brentuximab Vedotin (1,8 mg/kg giorno 1) e Bendamustina (120 mg/mq giorni 2 e 3) somministrati ogni tre settimane, nei pazienti con linfoma di Hodgkin classico refrattario o recidivato. Lo studio ha incluso 15 pazienti, di età mediana 40 anni e rappresentati per il 40% dal sesso maschile. L’ORR del gruppo è risultato pari al 100%, con 15 remissioni complete. Al termine di una mediana di follow-up di 26,6 mesi dal primo ciclo di Brentuximab Vedotin + Bendamustina (range 1-68 mesi) è stata stimata una PFS pari al 91,6 %, con solo due pazienti che dall’inizio del trattamento hanno presentato progressione di malattia, e una sopravvivenza globale della coorte dei pazienti del 100 %. Dei 15 pazienti in studio, 9 sono stati sottoposti a trapianto autologo, 2 al trapianto allogenico e 2 sono in fase di valutazione per la procedura trapiantologica. L'evento avverso più frequentemente riscontrato è stata la neutropenia (41% dei casi); le tossicità extraematologiche più frequenti sono state il rash maculopapulare e l'infezione da CMV. Il profilo di sicurezza dell'associazione è risultato accettabile e gli eventi avversi maneggevoli nonostante le alte dosi. Pertanto, sia i dati relativi al nostro centro, sia quelli riportati in letteratura, ci inducono a pensare che Bendamustina possa essere somministrata più efficacemente alla dose di 120/m² e in associazione a Brentuximab Vedotin senza che la tollerabilità venga inficiata eccessivamente, inducendo ottimi risultati con elevate probabilita’ di remissione e sopravvivenza libera da progressione a 2 anni nel 91,6% dei casi.

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