de Renzis di Montanaro, Andrea (2020) Sindacati ed innovazione: un’analisi empirica del contesto istituzionale italiano. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Sindacati ed innovazione: un’analisi empirica del contesto istituzionale italiano
Autori:
AutoreEmail
de Renzis di Montanaro, Andreacorradoroi@gmail.com
Data: 11 Ottobre 2020
Numero di pagine: 188
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia, Management e Istituzioni
Dottorato: Management
Ciclo di dottorato: 32
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mele, Cristinacristina.mele@unina.it
Tutor:
nomeemail
Martinez, Marcello[non definito]
Data: 11 Ottobre 2020
Numero di pagine: 188
Parole chiave: Industrial relations. Labor unions. Innovation. Product innovation. Service innovation
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/10 - Organizzazione aziendale
Depositato il: 14 Ott 2020 11:45
Ultima modifica: 28 Ott 2021 12:05
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13272

Abstract

Questa tesi è volta ad indagare il rapporto tra sindacati ed innovazione, al fine di verificare se, nel contesto istituzionale italiano, la presenza di sindacati e della contrattazione di secondo livello in azienda, funge da stimolo o freno per l’innovazione aziendale. Il percorso logico-concettuale che si andrà a seguire parte dai concetti generali alla base della tesi, sindacati ed innovazione, per entrare sempre più nel particolare, prima con un’analisi degli studi in letteratura sull’argomento, la scelta della teoria di riferimento, ed infine concludendo con la ricerca empirica. Il primo capitolo pertanto è dedicato ad esporre gli studi relativi agli argomenti che emergeranno nei capitoli successivi. Si inizia con le diverse definizioni che nel tempo sono state date del sindacato, partendo dagli studi iniziali dei coniugi Webbs per presentare le varie prospettive che nel tempo sono state proposte. Segue una classificazione dei sindacati in base alla tipologia di lavoratori tutelati, apertura o chiusura della loro struttura, o tipologia di organizzazione interna, sia essa di tipo amministrativo o rappresentativo, oltre a toccare inizialmente il tema degli effetti della presenza sindacale in azienda. Come si avrà modo di vedere alla fine del secondo capitolo, gli studi in letteratura sono sempre più portati ad una visione istituzionalista per spiegare gli effetti del sindacato sull’innovazione, e tale prospettiva teorica viene adottata anche per il capitolo dedicato alla ricerca empirica. Tuttavia nel rapporto tra sindacati, relazioni industriali e istituzionalismo organizzativo, come sottolineato da M. Helfen e A. Pekarek (2017), non sono ancora stati sviluppati punti di contatto. Pertanto si propone una visione dei sindacati e delle loro funzioni secondo la prospettiva dell’istituzionalismo economico, al fine di evidenziarne le differenze con la teoria classica sull’argomento. Il tema delle relazioni industriali e del clima presente tra sindacati e management viene approfondito, in quanto dall’analisi degli studi in letteratura emerge come non sia tanto la presenza o meno dei sindacati in azienda, ad influenzare l’innovazione di quest’ultima, ma le relazioni e il relativo clima che si instaura tra management e rappresentanze sindacali. Il tema dei sindacati si conclude con uno sguardo sull’Italia, per vedere come nel tempo i sindacati si siano evoluti, e come le relazioni industriali siano passate dall’antagonismo alla partecipazione con gli accordi del 1993. Tale accordo istituzionalizza anche la contrattazione di secondo livello, la quale è stata oggetto di vari studi per misurare i suoi effetti in relazione alla performance aziendale. Si comincia in questo paragrafo quindi anche a delineare alcune caratteristiche agli studi italiani dedicati a sindacati, contrattazione decentrata ed innovazione, rimandando al capitolo dedicato alla ricerca empirica un’analisi più approfondita. Prima di approfondire le tematiche relative all’innovazione, si propone un paragrafo che introduce il tema del legame tra sindacati ed innovazione, rimandando al capitolo sulla revisione della letteratura una analisi più sistematica. La sezione del primo capitolo dedicata all’innovazione si apre con un’analisi dello sviluppo storico delle teorie sull’innovazione, che partendo dagli studi iniziali di Schumpeter, arriva fino agli ultimi contributi sulla service innovation. Segue quindi una presentazione generale dell’innovazione riguardante le sue definizioni, classificazioni e misure che entra maggiormente nello specifico nel capitolo seguente dedicato all’innovazione tecnologica, oggetto della ricerca empirica. Si propongono anche le misure dell’innovazione maggiormente utilizzate in letteratura, evidenziandone pregi e limiti, con un approfondimento finale sulle misure che, la revisione della letteratura, evidenzia negli studi relativi a sindacati ed innovazione. Si rimanda invece al capitolo 3 l’analisi dell’innovazione secondo la prospettiva neoistituzionalista dopo che sono stati affrontati i principi di questo approccio teorico. Il secondo capitolo, seguendo il percorso concettuale della tesi, si concentra maggiormente sul tema in oggetto, proponendo una revisione della letteratura delle ricerche empiriche che sono state proposte dopo il 1990. Dopo una parte iniziale dedicata alla spiegazione della raccolta e della selezione dei lavori, il paragrafo che segue propone un’analisi dei modelli teorici dell’impatto dei sindacati sull’innovazione. Questi sono tutti i modelli che si possono ricavare dallo studio dei lavori oggetto in esame e, tra questi emergono per importanza il problema dell’hold up e la teoria della collective voice. Di seguito viene proposta un’analisi della letteratura empirica dove i lavori sono stati innanzitutto classificati in base al tipo di innovazione studiata (spese in R&S, brevetti, fase finale del processo di conoscenza) e per ogni lavoro si è proceduto ad identificare e analizzare una serie di elementi come periodo temporale di rilevamento dei dati, comparto produttivo oggetto di analisi, covariare, modello econometrico, e approccio teorico. Questa analisi è stata svolta al fine di fornire al lettore un quadro esaustivo dei principali studi sull’argomento. Con il terzo capitolo relativo alla ricerca empirica, al quale è stata dedicata maggior ampiezza, arriviamo al cuore dell’argomento. Con il capitolo che lo ha preceduto si avrà modo di vedere che gli studi sull’argomento propendono per una prospettiva neoistituzionalista come base concettuale dei loro studi. Pertanto il capitolo si apre con una ampia parte dedicata all’analisi dell’approccio teorico neoistituzionalista e del concetto dell’innovazione secondo questa prospettiva. Si prosegue analizzando in dettaglio gli studi italiani sull’argomento, al fine di determinare le ipotesi alla base del modello. Il modello scelto, considerando la natura di variabile discreta della variabile dipendente, è un modello di regressione logistica, pertanto, dopo aver definito le variabili che rientrano nel modello stesso, si procede a delineare teoricamente le caratteristiche di questa tipologia di modelli econometrici, prima di procedere con la fase di stima. Il capitolo conclude con un paragrafo relativo all’analisi dei risultati e uno relativo alle conclusioni e limiti.

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