Adamo, Sara (2022) Demioergoi kletoi. Plausibilità storica, abusi e usi di una categoria omerica. [Tesi di dottorato]
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Demioergoi kletoi. Plausibilità storica, abusi e usi di una categoria omerica |
Creators: | Creators Email Adamo, Sara sara.adamo@unina.it |
Date: | 9 March 2022 |
Number of Pages: | 243 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Studi Umanististici |
Dottorato: | Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche |
Ciclo di dottorato: | 34 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Petrarca, Valerio valerio.petrarca@unina.it |
Tutor: | nome email Federico, Eduardo UNSPECIFIED |
Date: | 9 March 2022 |
Number of Pages: | 243 |
Keywords: | Omero; demioergos |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ANT/02 - Storia greca |
Date Deposited: | 18 Mar 2022 16:18 |
Last Modified: | 28 Feb 2024 10:26 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14486 |
Collection description
La tesi prende in considerazione una categoria di lavoratori cui si fanno rari e brevi riferimenti nell’Odissea: i demioergoi kletoi, propriamente ‘specialisti su chiamata’. Questi, originariamente estranei, offrono per volontà e chiamata del re, che li ricerca in prima persona, le loro prestazioni nell’oikos, benché il loro nome contenga un evidente, ma problematico, riferimento alla dimensione estranea o, quanto meno, dialettica all’oikos: il demos. Il poema ci offre un elenco, da ritenere non esaustivo, di questi specialisti, che interrompono la presunta totale autosufficienza dell’economia dell’oikos omerico: attività ‘intellettuali’ (indovini, medici, aedi) e ‘manuali’ e ‘di servizio’ (falegnami, araldi). Nel primo capitolo si mette in evidenza l’assoluta sfortuna di queste figure del mondo omerico nell’antichità, sfortuna connessa tanto al graduale deprezzamento del lavoro e alla deriva semantica del termine demioergos, che avrebbe significato in area dorico-peloponnesiaca ‘magistrato’ e in area ionico-attica ‘artigiano’, quanto alla crisi e al definitivo superamento dell’economia degli oikoi, nei quali vediamo operare i demioergoi omerici. Nel secondo capitolo si procede a un’analisi delle figure di lavoratori, interne o originariamente esterne all’oikos, che presentano apparenti analogie con i demioergoi: gli esterni sono tutti xeinoi, ma solo i demioergoi, si mette in evidenza, in quanto kletoi, sono caratterizzati dalla ‘chiamabilità’ e dall’invito diretto dei re. Nel terzo capitolo, dedicato alla storia degli studi, si mettono in evidenza l’enorme fortuna moderna e l’abuso della categoria dei demioergoi omerici, considerati ora eredi di presunte figure del mondo miceneo ora improbabili archetipi di figure che si affacciano solo successivamente sulla scena del mondo antico: gli artigiani liberi e itineranti, travelling workers. Nel quarto capitolo, dedicato espressamente alle figure del demioergos nei poemi omerici, si mettono in evidenza, attraverso un’analisi contestuale e filologica, tre elementi, frequentemente sfuggiti al dibattito moderno: la loro forza contrattuale; la loro mobilità non libera, ma fortemente condizionata; la loro stabilità altrettanto condizionata nell’oikos che li chiama a prestare servizi. Nel quinto capitolo si prendono in esame gli usi della testimonianza omerica nell’interpretazione di straordinari contesti funerari dell’Italia protostorica: figure di medio-alto livello sociale inumate con attrezzi di lavoro. Il lavoro, contrastando prospettive ‘continuiste’, che vedono i demioergoi omerici residui inerti del mondo miceneo o anticipazioni di workers itineranti, per bisogno o libera intraprendenza, insiste nel considerarli strettamente funzionali alla realtà del mondo omerico riflesso nell’Odissea, precisamente a quella realtà dell’Alto arcaismo che, tramontata definitivamente la centralità di sistemi palaziali organizzanti la produttività della periferia, vede ancora attiva una dialettica fra oikoi, ma sempre più in crisi, e demos, sempre più in via di autonomizzazione, anche come sede della produzione: tutto questo prima della polis e della relativa riorganizzazione della produzione e del lavoro.
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