De Tullio, Gianfranco (2006) Programmi strategici di mitigazione del rischio e piani urbanistici: riflessioni sul programma “Vesuvia” in relazione al dibattito sulle innovazioni nella legislazione urbanistica. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Programmi strategici di mitigazione del rischio e piani urbanistici: riflessioni sul programma “Vesuvia” in relazione al dibattito sulle innovazioni nella legislazione urbanistica
Autori:
AutoreEmail
De Tullio, Gianfranco[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 183
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Urbanistica
Dottorato: Urbanistica e pianificazione territoriale
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Laino, Giovanni[non definito]
Tutor:
nomeemail
Dal Piaz, Alessandro[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 183
Parole chiave: Rischio, Piano, Trasformazione, Risk, Urban, Plan, Transformation
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/21 - Urbanistica
Depositato il: 30 Lug 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:24
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/1006
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/1006

Abstract

[ITALIANO] La ricerca intende evidenziare alcune problematiche urbanistiche relative al caso di mitigazione consensuale in atto nell’area vesuviana. Guardando prevalentemente all’aspetto giuridico dei provvedimenti atti ad intervenire sul territorio, l’attenzione si concentra, in un primo momento, sul significato deontico dei risultati analitici provenienti dall’analisi del rischio. Questa è analizzata, in riferimento alle proprie relazioni con la pianificazione territoriale, da un punto di vista etico per l’attività del pianificatore. Per comprendere le relazioni con la pianificazione territoriale e le scelte localizzative si ragiona sull’opportunità del perseguimento di un approccio non impositivo nella mitigazione del rischio naturale mediante riduzione del valore esposto, in relazione al contesto insediativo e, quindi, anche allo stato di diritto delle popolazioni residenti nell’area in esame. Lo sfondo tematico iniziale della ricerca, sfiorando il dibattito relativo all’oggettività della gravità di un rischio e all’opportunità d’inserire elementi soggettivi per valutarla in funzione della percezione del pericolo, si focalizza sulle implicazioni delle possibili politiche di mitigazione legate alla riduzione del valore esposto e oscillanti, come in altri campi, tra due approcci privilegianti rispettivamente due impostazioni estreme ovvero quella dirigista e quella liberista tra cui la via di mezzo è di tipo concertativo/consensuale. Per comprende il quadro regolamentativo in cui il provvedimento di mitigazione in atto nell’area vesuviana si va inserendo, essendo un blocco dell’edificabilità residenziale il punto di partenza del programma regionale di mitigazione “Vesuvia”, s’inquadra il conteso in esame analizzando gli strumenti urbanistici dei diciotto comuni alle pendici del vulcano, da cui sono state stimate le superfici edificabili residue. Oltre agli strumenti urbanistici comunali è stato considerato anche il regime normativo imposto dai piani di area vasta e, dal lavoro effettuato, è emerso che i piani dell’area interna avevano ancora una consistente offerta di edificabilità e che, nel complesso, la tendenza, negli ultimi 50 anni, è stata quella non di frenare, ma, semmai, di attrarre la popolazione verso la zona vesuviana, assecondando la forte domanda abitativa dell’area napoletana. L’approccio programmatico esaminato presenta sicuramente caratteri di innovazione che, però, per essere meglio compreso, richiede la conoscenza di alcune esperienze pregresse, non remote, inerenti il rapporto tra la pianificazione, le trasformazioni territoriali e il rischio naturale, nell’area metropolitana napoletana, come gli eventi bradisismici di Pozzuoli e la nascita del quartiere satellite di Monteruscello. Emerge che un processo di mitigazione del rischio, ponendosi determinati obiettivi settoriali da raggiungere attraverso azioni specifiche, incontra le problematiche connesse a tempi e modalità delle trasformazioni, regolate da uno strumento ordinario, come quando s’inseriscono nel quadro urbanistico processi con caratteri di revisionabilità e flessibilità tipici della pianificazione strategica e della programmazione complessa. Ci si chiede, quindi, come possa la pianificazione ordinaria rispondere a certe esigenze che generano, richiedendo tempi più rapidi, interventi settoriali dispersi e difficilmente articolabili e riordinabili in un assetto territoriale organico. Prendendo spunto da quanto emerso dai precedenti ragionamenti, evidenziando le principali voci del dibattito italiano sull’innovazione della pianificazione urbanistica e la tipologia di domanda di piano, si schematizza il dibattito sulla pianificazione strategica, le sue connessioni con la programmazione complessa e le relazioni tra queste e le leggi regionali, in un contesto nazionale non privo di formulazioni teoriche sui modelli di piano, con una riforma urbanistica in atto. In conclusione, partendo dallo stato normativo della Regione Campania, a valle di interviste a tecnici e docenti, attori del processo innovativo descritto, si evidenziano i problemi principali, connessi all’efficacia procedurale degli strumenti introdotti, focalizzando l’attenzione sulle problematiche connesse alla fase di transizione al nuovo regime normativo. Ragionando sulle implicazioni di approcci straordinari e, a volte, deregolativi, si prova, quindi, a tracciare le possibili vie per una compatibilità tra caratteri previsionali a lungo termine e processi dinamici e flessibili, alla luce delle domande di piano emergenti, superando lo specifico caso dell’area vesuviana. / [ENGLISH] This search wants to examine some planning questions dealt with a consensual approach used to reduce volcanic risk in the Vesuvian area. Focusing the attention on the regulation topics about land use and physical transformation, the search observes the relation between the mathematical objects used in the risk analysis and their physical meanings, considering also an ethical point of view for the planner. To understand the land rule background of the Vesuvian area, the work analyzes the urban plans and the other planning instruments related with the territory at maximum risk (called “red zone”). After an estimate of the building areas, before the decreasing risk regional program called “Vesuvia” (which stopped the faculty to build residential building in 18 municipalities under the volcano), it is showed a past trend which improved densification under the Vesuvius. To understand the role of a consensual approach, a middle way between an impositive method and liberal one, the search resumes past experiences, even if in emergency time and not in an ordinary one, in the metropolitan area of Naples. It is showed that a sector program has ever relations with ordinary processes about urban plan, so the search evidences the most relevant innovations in the kinds of ordinary instruments described in regional laws, considering also the actual national reform process. In this normative scenario it is possible to introduce some suggestions to avoid continuing little changes in parts of urban plans, improving the flexibility in the examined laws, but also guaranteeing the controls and the evaluations of the transformation effects.

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