Esposito, Roberta (2016) The use of new echocardiographic Technologies in study of myocardial function. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: English
Titolo: The use of new echocardiographic Technologies in study of myocardial function
Autori:
AutoreEmail
Esposito, Robertaroberta.espoaito6@gmail.com
Data: 23 Marzo 2016
Numero di pagine: 68
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze Mediche Traslazionali
Scuola di dottorato: Medicina clinica e sperimentale
Dottorato: Fisiopatologia clinica e medicina sperimentale
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Marone, Gianni[non definito]
Tutor:
nomeemail
de Simone, Giovanni[non definito]
Data: 23 Marzo 2016
Numero di pagine: 68
Parole chiave: Speckle Tracking Echocardiography, Pulse Pressure, Isolated Systolic Hypertension
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/09 - Medicina interna
Depositato il: 13 Apr 2016 09:28
Ultima modifica: 31 Ott 2016 09:51
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10711

Abstract

La prima ricerca è studio fisiopatologico sul cuore d’atleta ed in particolare sulla funzione del ventricolo destro, determinante nella perfomance miocardica dell’atleta. Lo studio prevedeva l’utilizzo delle nuove tecnologie ecocardiografiche, Speckle Tracking Echocardiography ed eco tridimensionale. Sono stati messi a confronto 43 soggetti sani sedentari e 40 atleti top-level, tutti i soggetti sono stati studiati con ecocardiografia standard e con le nuove tecnologie ecocardiografiche. Non vi erano differenze significative tra i 2 gruppi per quanto riguarda i parametri Doppler, mentre gli atleti avevano volumi (telediastolico e telesistolico) più grandi senza differenze significative in frazione d’eiezione. Lo strain logitudinale del ventricolo destro, sia quello globale ma soprattutto quello della parete laterale risultava più alto negli atleti, e vi era una stretta correlazione tra lo strain longitudinale laterale e il volume telediastolico anche dopo aggiustamento per la frequenza cardiaca. Abbiamo concluso che i determinanti della funzione supernormale del ventricolo destro possono essere molto bene identificati attraverso uno studio combinato del ventricolo destro con ecocardiografia tridimensionale e Speckle Tracking. Il precarico del ventricolo destro compie la sua massima influenza sulle fibre longitudinali laterali, tale effetto si traduce in un aumento della gittata sistolica del ventricolo destro. Tale studio è stato pubblicato su Echocardiography (2014 Sep;31(8):996-1004).Sempre utilizzando le nuove tecnologie ecocardiografiche ed in particolare lo Speckle Tracking Echocardiography abbiamo sviluppato il secondo studio da me riportato ed accettato per la pubblicazione su Hypertension. Abbiamo valutato l’impatto della pressione differenziale sulla funzione sistolica del ventricolo sinistro. Sono stati arruolati 143 pazienti (68 ipertesi di nuova disgnosi, mai trattati, e 75 soggetti normotesi), tutti sono stati sottoposti ad ecocardiografia comprensiva di Doppler e Spckle Tracking. La popolazione è stata divisa in 2 gruppi in accordo ai terzili di pressione differenziale. Nel primo gruppo abbiamo inserito il 1° e 2° terzile (n=93 con pressione differenziale < 55mmHg), nel secondo gruppo il terzo terzile con pressione differenziale > 55mmHg (n=50). La massa ventricolare fu significativamente più alta nel terzo terzile mmentre non vi erano differenze significative nello spessore relativo di parete. Lo strain longitudinale globale così come il rapporto E/A furono più bassi nel terzo terzile mentre l’E/e’ risultava più alto. Inoltre da un’analisi di regressione lineare multipla la pressione differenziale e il sovrappeso risultavano indipendentemente correlati allo strain longitudinale globale. Gli elevati valori di pressione differenziale influenzano negativamente la meccanica longitudinale del ventricolo sinistro .Il terzo studio è stato condotto sulla popoalzione del Campania Salute Network ed ha trovato pubblicazione sul Journal Human Hypertension, 2015 Sep 10. Lo studio ha valutato i predittori dell’evoluzione ad ipertensione sistolica isolata in pazienti con iniziale ipertensione sisto-diastolica. Lo studio è stato condotto su 7801 pazienti ipertesi non affetti da malattia cardiovascolare o insufficienza renale cronica seguiti per un follow-up di almeno 6 mesi. La prevalenza di ioertensione sistolica isolata è stata del 21%. I pazienti con ipertensione sistolica isolata erano più vecchi, di sesso femminile, con una storia di ipertensione più lunga, con una più alta incidenza di diabete. I pazienti con ipertensione sistolica isolata avevano una massa ventricolare sinistra, una stiffness arteriosa, uno spessore relativo di parete ed uno spessore medio-intimale più alto. I nostri risultati suggeriscono che l’ipertensione sistolica isolata è un segno di peggioramento della malattia aterosclerotica manifestantesi attraverso i bersagli del danno d’organo. Dovrebbero quindi essere spese grandi energie nel cercare di prevenire tale evoluzione attraverso una terapia antipertensiva più aggressiva soprattutto nei soggetti con fenotipo a rischio.

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