Saitta, Giovanni (2016) Valutazione Eco-contrastografica della ghiandola prostatica nel cane orchiectomizzato. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazione Eco-contrastografica della ghiandola prostatica nel cane orchiectomizzato
Autori:
AutoreEmail
Saitta, Giovannigiosa83@libero.it
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 126
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina Veterinaria e Produzioni Animali
Scuola di dottorato: Scienze veterinarie per la produzione e la sanità
Dottorato: Scienze cliniche e farmaco-tossicologiche veterinarie
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Ciaramella, Paolopaolo.ciaramella@unina.it
Tutor:
nomeemail
Russo, Marco[non definito]
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 126
Parole chiave: Prostata; eco-contrastografia; orchiectomia
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > VET/10 - Clinica ostetrica e ginecologia veterinaria
Depositato il: 08 Apr 2016 09:13
Ultima modifica: 02 Nov 2016 11:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10809

Abstract

I cani sono gli unici mammiferi che, insieme all’uomo, presentano incidenza di tumori prostatici spontanei. A livello istologico i più comuni sono gli adenocarcinomi, i carcinomi indifferenziati e i carcinomi a cellule di transizione .Questi ultimi sono di origine vescicale e possono successivamente coinvolgere anche l’uretra, la prostata e gli strati muscolari circostanti. L’incidenza dei carcinomi prostatici nel cane è bassa (0.2-0.6%). Anche se, studi più recenti, riporterebbero una frequenza decisamente più alta (3.6-13%). Il carcinoma prostatico può insorgere sia nei soggetti interi che castrati in una età media compresa tra i 6 e gli 11 anni. E’ un tipo di neoplasia , spesso, ad alto grado di malignità e con alto rischio di metastaticità riscontrato al momento della diagnosi, pari al 40-80% dei casi. Numerosi studi correlano la castrazione del cane alla possibilità che si sviluppino tumori maligni prostatici,in particolar modo adenocarcinomi. Sembrerebbe infatti che un cane castrato abbia possibilità 8 volte maggiori di sviluppare tale patologia. La castrazione non sembrerebbe favorire l’instaurarsi di un carcinoma prostatico,ma aumenterebbe le possibilità di un suo rapido sviluppo. Nei soggetti castrati sembrerebbe infatti aumentare il rischio di sviluppare metastasi, per via linfo-ematogena, ai polmoni e alle ossa. Nel cane per tutte le affezioni prostatiche, in generale, si riportano sintomi generici, quali anoressia, inappetenza, perdita di peso, dolore, ematuria, disuria, dischezia, che impongono al clinico di considerare nella diagnosi differenziale anche patologie non prostatiche, responsabili di un quadro clinico similare. Ed è proprio per questo motivo che spesso l’accurata e precisa diagnosi della patologia prostatica risulta difficoltosa e richiede una completa ed approfondita conoscenza dell’anatomia, della fisiologia, oltre che dei segni clinici correlati. Nonostante tutto ciò, sempre più spesso, sia per la diagnosi che per il trattamento si ricorre a nuove ed emergenti tecniche, tra le quali l’ultrasonografia con mezzo di contrasto che permette ,rispetto al Color/Power Doppler , di individuare con maggiore sensibilità e precisione la vascolarizzazione e quindi la perfusione. L’impiego di mezzi di contrasto di seconda generazione (Sonovue), caratterizzati da una maggiore elasticità e resistenza, offre il vantaggio di ridurre la distruzione delle microbolle e consente un’indagine eco-contrastografica dinamica in tempo reale durante tutta la fase perfusionale. Una volta raccolti i dati dell’ ultrasonografia con mezzo di contrasto risulta sempre più importante avere a disposizione software/algoritmi in grado di eseguire in modo preciso ed accurato l’analisi della cinetica del tracciante iniettato, fornendo risultati dai parametri emodinamici totalmente accessibili e di facile interpretazione. Scopo del presente lavoro sperimentale è stato quello di valutare, mediante utilizzo di ecografia basale, le caratteristiche prostatiche di soggetti orchiectomizzati delineando i pattern ecografici e ,successivamente , dopo somministrazione del mezzo di contrasto ecografico descriverne le caratteristiche soncontrastografiche ed elaborare le mappe di perfusione e le curve di tempo-intensità. Sono stati presi ad esame 64 cani maschi clinicamente sani, orchiectomizzati da almeno 6 mesi (con età compresa tra i 2 e i 14 anni e peso compreso tra i 7 ed i 55 kg). Per ogni caso, in prima battuta è stata eseguita ecografia in b-mode per misurare e registrare i diametri prostatici sia in scansione longitudinale che trasversale e poi è stato eseguito l’esame color-doppler. In seconda battuta, mediante l’utilizzo del mezzo di contrasto di seconda generazione Sonovue si è valutata la perfusione prostatica. Una volta terminata la valutazione in campo e salvate le clip, tutti gli studi effettuati sono stati revisionati ed è stata soggettivamente valutata la diffusione del mezzo di contrasto e grazie all’utilizzo di un software per la contrastografia (QONTRAST) è stato possibile elaborare le mappe di perfusione e le curve di tempo-intensità. Una volta ottenute le curve sono stati calcolati il PPI (l’intensità del picco di perfusione), il TTP (il tempo di picco da T0), MTT (il tempo di transito medio), RBV (il volume ematico regionale) ed il RBF (il flusso ematico regionale). Successivamente nelle elaborazioni statistiche è stato calcolato per ciascun parametro perfusionale media, mediana e deviazione standard. In tutti i 64 cani studiati, l’esame ecografico in B-Mode metteva in evidenza un parenchima omogeneo, diffusamente ipoecoico ed altezza compresa tra 0,9 ed i 1,8 cm ed un volume prostatico medio di 8 cm3 . Il PPI era in media 45.3% (±8.3 SD) con una mediana del 43.3 % , il TTP era in media 34 (± 7.9 s) con una mediana di 31.77 s ,l’RBV era in media 3192.62 con una mediana di 2845.80 ,l’RBF era in media 56.19 con una mediana di 54.35 ed in fine l’MTT era in media 55.83 s con una mediana di 51.45 s. Tutti i valori ottenuti elaborati come media, mediana e deviazione standard sono stati confrontati con i valori raccolti durante gli studi precedenti. In tali studi vengono infatti forniti i parametri di intensità di picco di perfusione (PPI) e di tempo al picco (TTP) riguardanti prostate fisiologiche ,con spiccata angiogenesi (adenocarcinomi) e con ridotta angiogenesi (leiomioscarcomi). Dai primi dati raccolti in questo lavoro sperimentale e confrontandoli con gli studi precedenti è possibile asserire che ci siano differenze significative di perfusione prostatica,nei soggetti orchiectomizzati clinicamente sani rispetto agli interi e ai patologici, per quanto concerne il PPI (intensità del picco di perfusione),ma non per quanto riguarda il TTP (tempo di picco da T0). L’ultrasonografia contrastografica ha mostrato caratteristiche che possono essere promettenti per il suo uso come strumento diagnostico per i cani con disturbi prostatici, in particolare per differenziare le patologie prostatiche benigne dalle maligne. Necessitano ulteriori indagini con ecografia con MDC su un maggior numero di casi per valutare se il CEUS possa essere abbastanza accurato per essere usato da solo o necessariamente in combinazione con altre tecniche diagnostiche per la valutazione delle patologie prostatiche.

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