Petrillo, Agostino (2016) Arthur Schopenhauer: dalle figure del genio e del santo della “coscienza migliore” alla negazione della volontà di vita. [Tesi di dottorato]

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Item Type: Tesi di dottorato
Resource language: Italiano
Title: Arthur Schopenhauer: dalle figure del genio e del santo della “coscienza migliore” alla negazione della volontà di vita
Creators:
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Petrillo, Agostino
agostinopetrillo2@virgilio.it
Date: 31 March 2016
Number of Pages: 189
Institution: Università degli Studi di Napoli Federico II
Department: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Scienze filosofiche
Ciclo di dottorato: 27
Coordinatore del Corso di dottorato:
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Di Marco, Giuseppe Antonio
giuseppeantonio.dimarco@unina.it
Tutor:
nome
email
Giannetto, Giuseppe
UNSPECIFIED
Date: 31 March 2016
Number of Pages: 189
Keywords: volontà; coscienza; noluntas; schopenhauer; migliore
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/01 - Filosofia teoretica
Date Deposited: 12 Apr 2016 10:08
Last Modified: 26 May 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10978

Collection description

Il lavoro indaga il significato che assume il tema della coscienza migliore (das besseres Bewuβtsein) nel pensiero di Schopenhauer, soprattutto in relazione alla genesi del Mondo come volontà e rappresentazione. La coscienza migliore è il perno dell'iniziale elaborazione etico-metafisica (1812-1814) del pensatore tedesco ed esprime nei suoi Frühe Manuskripte (manoscritti giovanili), mediante le eccezionalità esistenziali del genio e del santo, un orizzonte trascendente, ultramondano che è contrapposto alla conoscenza e all’esistenza sensibile-temporale, espresse dalla coscienza empirica (das empirische Bewuβtsein). Nel pensiero maturo di Schopenhauer, come mostra il lavoro, la volontà di vita (der Wille zum Lebe) prende il posto della coscienza migliore come centro positivo, attivo dell'elaborazione filosofica, mentre quest’ultima assume la forma negativa di noluntas, di negazione del volere, rendendo pro-blematica la comprensione del vero principio della filosofia schopenhaueriana. Tale passaggio dalla metafisica giovanile e originaria della coscienza migliore (espressa principalmente dall'inclinazione sovrasensibile dell'arte e della virtù ascetica, ovvero dalla figure del genio e del santo) alla metafisica matura della volontà traspare, a un’attenta interpretazione, dall'organizzazione e dalla strutturazione etico-estetica del sistema filosofico rappresentato da Die Welt als Wille und Vorstellung (1818).

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