Sica, Orlando (2016) STRUMENTI INFORMATICI NEL PROCESSO DI ELABORAZIONE DELLA PROGETTAZIONE AMBIENTALE INTEGRATA. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: STRUMENTI INFORMATICI NEL PROCESSO DI ELABORAZIONE DELLA PROGETTAZIONE AMBIENTALE INTEGRATA
Autori:
AutoreEmail
Sica, Orlandoorlando.sica@unina.it
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 332
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Progettazione architettonica ed ambientale
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Piemontese, Antoniettaantpiemo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Scarano, Rolando[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 332
Parole chiave: Progettazione Ambientale, Comfort, Benessere, Strumenti Informatici, Riqualificazione, Strategie passive, Clima.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Depositato il: 13 Apr 2016 15:21
Ultima modifica: 31 Ott 2016 11:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11033

Abstract

Il nostro pianeta sta vivendo delle alterazioni epocali che progressivamente incidono sul nostro modo di vivere. Questi profondi cambiamenti richiedono un nuovo modello di sviluppo responsabile e sostenibile, in grado di migliorare la qualità della vita, nel rispetto dell’ambiente. Nel settore dell’architettura è ormai indispensabile un approccio integrato e trasversale nell’ambito della programmazione del progetto e della sua produzione, tutto in funzione di una proiezione innovativa. Innovazione che diviene prospettiva strategica e sistematica dell’agire progettuale. Secondo le nuove visioni di sviluppo nel settore delle costruzioni, nel funzionamento di un edificio è fondamentale il ruolo dell’energia ambientale per l’illuminazione naturale, il recupero di calore, la ventilazione, il raffrescamento, e, grazie al fotovoltaico, anche per la produzione di energia elettrica. In questa pluralità e simultaneità di funzioni, possono spesso presentarsi situazioni nelle quali i diversi fattori entrino in contrasto tra loro: a seconda della stagione, del momento della giornata o delle semplici condizioni metereologiche, ma anche a seconda del modo, del tempo e della durata d’uso, possono verificarsi diverse esigenze che, in relazione a ciascuna di queste funzioni all’interno del singolo edificio, richiedono previsioni progettuali poco immediate. La complessità riguardo tali funzioni richiede edifici “intelligenti”, cioè dotati di sistemi in grado di reagire in conformità al mutamento di situazioni e condizioni. Allo scopo di formulare corretti modelli di intervento è indispensabile operare in piena consapevolezza: i fenomeni vanno compresi in tutte le loro implicazioni per poter trovare le corrette modalità di intervento. Le difficoltà aumentano notevolmente quando le necessità d’intervento non riguardano i progetti di nuova costruzione ma il miglioramento delle prestazioni del patrimonio edilizio esistente, dove la struttura deve essere preventivamente studiata nel dettaglio, comportando una serie di vincoli alla progettazione. In uno scenario in cui lo stock del costruito è pari a 145 miliardi di mq di edifici , il settore che ormai da tempo ha acquisito una rilevanza primaria nelle questioni dello sviluppo sostenibile è proprio quello dell’edilizia esistente, un’ampia “risorsa materica” caratterizzata da alte percentuali di obsolescenza strutturale, energetica, tecnologica, distributiva e funzionale . Indagare lo stato degli edifici esistenti per intervenire su di essi con operazioni differenti rispetto alla manutenzione edilizia, migliorandone qualità e prestazioni, originariamente non previste, è consapevolezza ormai maturata all’interno delle strategie di numerosi paesi, non solo europei, per rispondere agli impegni assunti sulla riduzione delle emissioni climalteranti e dei consumi energetici. Questo rilevante parco abitativo, responsabile di un elevato tasso di consumi, può mutare in volano di un nuovo sviluppo per ciascun paese. “Rendere i nostri edifici più efficienti da un punto di vista energetico è uno dei modi più rapidi, semplici ed economici per creare posti di lavoro, risparmiare soldi e tagliare le emissioni nocive. È arrivato il momento di realizzare questa idea”. L’intervento di riqualificazione e retrofit sul patrimonio costruito, edilizio ed urbano, è sicuramente un’opportunità; progettare consapevolmente sull’esistente, adottando scelte attente al consumo responsabile delle risorse e adeguando gli edifici a standard avanzati, energeticamente efficienti, ne migliora la vivibilità contrastando al tempo stesso l’esclusione sociale e la “fuel poverty” , fenomeni crescenti in tutta Europa. Va aggiunto che tale riqualificazione, intervenendo, nella quasi totalità, su edifici collocati in luoghi urbanizzati e dotati di servizi, non comprende costi esterni e ulteriore consumo di suolo, risponde adeguatamente a richieste di sostenibilità e salvaguardia di identità culturali dei luoghi e delle comunità. In questa nuova prospettiva di intervento green, l’architetto detiene il ruolo di demiurgo, regista colto di una possibile opera di rigenerazione consensuale. Questa compito richiede ai progettisti di pensare in termini concreti, acquisendo come realtà operativa l’utilizzo dei supporti informatici e delle loro possibili simulazioni in svariati ambiti in modo da procedere verso un futuro sostenibile attraverso un’edilizia sostenibile per il nostro futuro. Il lavoro di ricerca si propone di indagare gli strumenti informatici di supporto decisionale ed operativo capaci di guidare il progettista nella prefigurazione degli interventi di nuova costruzione, re-build e riqualificazione energetica e nel verificare l’efficacia delle trasformazioni. “La relazione fra oggetto architettonico progettato e regole e metodi atti a definirlo è stata storicamente considerata come un rapporto problematico, alcune volte ambiguo, spesso contraddittorio.” Emerge ora più che mai, in questo contesto nel quale si richiede un approccio operativo di tipo olistico, focalizzato su tutti i livelli specifici previsti, la necessità di un supporto strumentale ICT (acronimo inglese di Information and Communication Technology), definibile come l’insieme dei metodi e delle tecnologie che consentono di elaborare e comunicare informazioni attraverso mezzi digitali. L’importanza del computer, e quindi degli strumenti informatici intesi come partner ideali di un progettista nella risoluzione di sistemi complessi, è un tema celebrato già nel 1977 da W. Mitchell il quale scriveva, nella prefazione del volume Computer-aided architectural design: ”La teoria e la pratica in questo campo sono state sviluppate a tal punto che si può prevedere con certezza che, durante gli anni ’80, l’uso quotidiano delle tecniche di progettazione supportate dal computer trasformeranno radicalmente la pratica dell’architettura”. Affermati progettisti come P. Eisenman nel 1992 accoglie la nuova era elettronica comprendendo che potrebbe diventare sistema generatore di nuovi modelli spaziali, F.O: Gehry inizia ad utilizzare il software CATIA, utilizzato nell’industria aeronautica, per motivi di ordine pratico dati dall’impossibilità di gestire le morfologie complesse da lui immaginate. “La prassi del progetto si sta modificando per l’acquisizione di una nuova pratica teorica della progettazione architettonica, in cui la “creatività” umana viene esaltata e non annichilita dalla “intelligenza artificiale”. |…| si sta sviluppando una tendenza radicalmente nuova di lasciare che il computer “guidi” il processo progettuale e sia esso stesso parte integrante della “trasformazione architettonica” .

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