Di Capua, Viviana (2016) Sviluppo, ambiente, diritto. Sostenibilità, precauzione e partecipazione nella disciplina dell'autorizzazione integrata ambientale. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Sviluppo, ambiente, diritto. Sostenibilità, precauzione e partecipazione nella disciplina dell'autorizzazione integrata ambientale |
Autori: | Autore Email Di Capua, Viviana vivianadicapua@virgilio.it |
Data: | 31 Marzo 2016 |
Numero di pagine: | 252 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Giurisprudenza |
Scuola di dottorato: | Scienze giuridico-economiche |
Dottorato: | Programmazione negoziale per lo sviluppo e la tutela del territorio |
Ciclo di dottorato: | 28 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Liguori, Fiorenzo [non definito] |
Tutor: | nome email Spagnuolo Vigorita, Renata [non definito] |
Data: | 31 Marzo 2016 |
Numero di pagine: | 252 |
Parole chiave: | Sviluppo, ambiente, autorizzazione |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/10 - Diritto amministrativo |
Depositato il: | 13 Apr 2016 14:16 |
Ultima modifica: | 27 Mag 2019 01:00 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11057 |
Abstract
Come si è affermato il metodo di prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento? In che modo si è imposto sui tradizionali approcci settoriali? Quali sono i principi ispiratori? Quale la disciplina positiva? Partendo dal concetto di sviluppo sostenibile e dai suoi corollari applicativi, l’elaborato si propone di analizzare la disciplina dell’autorizzazione integrata ambientale negli ordinamenti europeo e nazionale. L’istituto, le cui origini sono rinvenibili già nel quarto programma di azione ambientale e in una raccomandazione dell’OECD del 1991, riflette la necessità di integrare la tutela dell’ambiente all’interno dei processi di sviluppo e di rafforzare l’azione precauzionale nella disciplina delle attività economiche private ad alto potenziale inquinante. Il procedimento di rilascio dell’autorizzazione consente, infatti, di valutare preventivamente gli effetti nocivi prodotti sull’ambiente da tali attività, di subordinarne l’esercizio al rispetto di severe prescrizioni e di assicurare ai soggetti, direttamente o indirettamente, interessati le più ampie forme di partecipazione e di intervento. In alcuni casi, però, la terapia può essere peggiore del male. La vicenda dell’Ilva di Taranto rivela quanto un uso distorto di un istituto possa comprometterne le potenzialità applicative.
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