Lanzieri, Alfonso (2017) Henri Bergson e la filosofia della mente contemporanea. Una lettura di Matière et mémoire (1896). [Tesi di dottorato]

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TESI ALFONSO LANZIERI - DOTTORATO XXIX CICLO.pdf

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Henri Bergson e la filosofia della mente contemporanea. Una lettura di Matière et mémoire (1896)
Autori:
AutoreEmail
Lanzieri, Alfonsoalfonso.lanzieri@unina.it
Data: 2017
Numero di pagine: 197
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Scienze filosofiche
Ciclo di dottorato: 29
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Massimilla, Edoardo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Ivaldo, Marco[non definito]
Data: 2017
Numero di pagine: 197
Parole chiave: Mente - Cervello - Memoria - Percezione - Esternalismo
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/01 - Filosofia teoretica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/03 - Filosofia morale
Depositato il: 19 Apr 2017 12:25
Ultima modifica: 14 Mar 2018 10:39
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11496
DOI: 10.6093/UNINA/FEDOA/11496

Abstract

Il lavoro si propone di evidenziare le profonde consonanze - fino ad ora non adeguatamente rilevate - tra l’interpretazione dell’esperienza di Bergson in "Materia e memoria" e le più attuali teorie della filosofia della mente. In particolare, il ruolo assegnato da Bergson al corpo e alla sua interazione pragmatica con l’ambiente circostante in relazione all’esperienza cosciente, anticipa la centralità della dinamica corpo-ambiente rilevata,ad esempio, nel paradigma dell’Embodied cognition. Di più ancora, l’affermazione dell’originarietà di una "coscienza in" rispetto alla "coscienza-di", permette di collocare immediatamente Bergson nel perimetro delle opzioni teoriche fondamentali di una buona parte dei pensatori riconducibili all’alveo del cosidetto "esternalismo" e specificatamente nel gruppo di quelli più critici verso l’idea di rappresentazione.

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