Caporale, Teresa (2017) Umanesimo ateo e religione antropologica in Ludwig Feuerbach. Un'alternativa al dualismo tra fede e non-credenza. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Umanesimo ateo e religione antropologica in Ludwig Feuerbach. Un'alternativa al dualismo tra fede e non-credenza |
Autori: | Autore Email Caporale, Teresa teresa.caporale@virgilio.it |
Data: | 9 Aprile 2017 |
Numero di pagine: | 242 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Studi Umanistici |
Dottorato: | Scienze filosofiche |
Ciclo di dottorato: | 29 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Massimilla, Edoardo edoardo.massimilla@unina.it |
Tutor: | nome email Di Marco, Giuseppe Antonio [non definito] |
Data: | 9 Aprile 2017 |
Numero di pagine: | 242 |
Parole chiave: | antropologia; religione; ateismo |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/03 - Filosofia morale |
Depositato il: | 19 Apr 2017 12:26 |
Ultima modifica: | 14 Mar 2018 10:26 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11694 |
DOI: | 10.6093/UNINA/FEDOA/11694 |
Abstract
Questo lavoro nasce con l’intento di stimolare una riflessione sugli effetti a lungo termine della critica positiva che Feuerbach muove alla religione. L’idea di fondo è che tale critica possa ancora oggi avere delle ricadute sui dibattiti relativi al rapporto tra religione e ateismo. Il lavoro si articola in quattro capitoli. Nel primo analizzo il processo che ha indotto Feuerbach, nel passaggio dal periodo hegeliano a quello antihegeliano, a maturare un approccio sempre più positivo nei confronti dell’esperienza religiosa, le ragioni che lo hanno spinto in questa direzione e infine le conseguenze che ne sono derivate sul piano etico-antropologico. Il secondo capitolo nasce dal tentativo di spiegare in che senso l’umanizzazione del divino cui approda l’antropologia feuerbachiana non annulli il bisogno tipicamente umano di rapportarsi a un essere altro, che lo integri e lo completi. Da ciò la necessità di analizzare la differenza di fondo che sussiste tra trascendenza e alterità e la peculiarità del concetto feuerbachiano di Genere umano, inteso come un trascendente immanentizzato. Nel terzo capitolo viene individuato nel desiderio di felicità, fondamento comune a religione e morale, la vera origine del dio sovrannaturale. Quindi vengono illustrate le caratteristiche di tale desiderio, la sua connessione alla corporeità e ai sensi, le contraddizioni insite in esso, nonché il suo rimando al bisogno religioso di beatitudine eterna, nel quale affonderebbe le sue radici. L’ultimo capitolo è volto a mostrare come l’atteggiamento sacrale-religioso, anche in una cornice immanente, come quella feuerbachiana in cui Dio ha del tutto perso il suo primato, trovi comunque una strada per manifestarsi. L’esito cui perviene il presente lavoro è la constatazione che la riflessione di Feuerbach avrebbe gettato le basi per una relazione originale tra sacro e secolare, dove ciascun termine non esclude, bensì implica l’altro. Questo stretto legame gli consente di dialogare anche con autori che, sebbene distanti tanto temporalmente quanto strutturalmente dal suo pensiero, condividono con lui l’idea di questa interdipendenza tra temporale e religioso e la convinzione che la religione sia qualcosa di più profondo della fede in un dio trascendente.
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