De Maio, Domenico (2017) Metodi valutativi della proprietà intellettuale e valorizzazione della ricerca. Il Modello CNR. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Metodi valutativi della proprietà intellettuale e valorizzazione della ricerca. Il Modello CNR.
Autori:
AutoreEmail
De Maio, Domenicomimmodemaio@hotmail.com
Data: 10 Aprile 2017
Numero di pagine: 118
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia, Management e Istituzioni
Dottorato: Management
Ciclo di dottorato: 29
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mele, Cristinacristina.mele@unina.it
Tutor:
nomeemail
Vona, Roberto[non definito]
Data: 10 Aprile 2017
Numero di pagine: 118
Parole chiave: I.P.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese
Depositato il: 09 Mag 2017 11:53
Ultima modifica: 13 Mar 2018 09:17
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11830
DOI: 10.6093/UNINA/FEDOA/11830

Abstract

Il presente lavoro di ricerca ha ad oggetto l’analisi della proprietà intellettuale (in particolare il brevetto), analizzata sotto una duplice prospettiva: l’approfondimento degli aspetti normativi nazionali e internazionali da un lato, e l’approfondimento dei metodi valutativi della proprietà intellettuale. Si analizzeranno le fonti normative nazionali (artt. 2584-2592 c.c. e il Codice dei diritti di proprietà industriale ai sensi del decreto legislativo del 10 febbraio 2005, n. 30, coordinato ed aggiornato, da ultimo, con le modifiche apportate dalla L. 29 luglio 2015, n. 115 e dalla L. 1° dicembre 2015, n. 194) e internazionali (la Convenzione di Unione di Parigi firmata il 20 marzo 1983 alla quale attualmente aderiscono 100 Paesi, tra cui l’Italia; la Convenzione sull’unificazione di alcuni elementi del diritto sui brevetti d’invenzione, firmata a Strasburgo il 27 novembre 1963, promossa dal Consiglio d’Europa; il Patent Cooperation Treaty firmato il 19 giugno 1970 a Washington; e la Convenzione di Monaco che ha semplificato la procedura per l’ottenimento di brevetti in vari Paesi, attraverso un’unica procedura mediante la quale è possibile avere, non un brevetto comune ai Paesi che aderiscono alla Convenzione, ma un fascio di brevetti nazionali). Sarà sviluppata una revisione sistematica della letteratura dei metodi di valutazione quantitativa e qualitativa, analizzando criticamente sia i metodi classici, sia i più recenti e meno esplorati, facendone risaltare gli aspetti positivi, ma anche quelli negativi, al fine di dare nuovi stimoli per affinare i metodi esistenti o per l’implementazione di nuovi metodi. Le diverse metodologie verranno quindi analizzate dandone una breve spiegazione e fornendo esempi dei possibili ambiti applicativi e mettendone in luce pregi e difetti. Si cercherà poi di individuare gli elementi e i passaggi necessari per la creazione di valore attraverso lo sfruttamento economico di un brevetto. Infatti quest’ultimo, come è noto, istituisce un diritto in capo al soggetto titolare, ma tale diritto non crea valore economico automaticamente e soprattutto, in considerazione del complesso percorso che precede la concessione di un brevetto, risulta necessario acquisire consapevolezza delle potenzialità economiche di un brevetto. Non sempre ciò accade. Alla base della tutela brevettuale vi è l’esigenza di cristallizzare un diritto di proprietà intellettuale attribuendolo al legittimo inventore, lo sfruttamento economico, ma allo stesso tempo vige il principio di pubblicità dell’idea per fare in modo che tale invenzione possa essere messa a disposizione, previa autorizzazione, dell’intera comunità mondiale. Ha una natura “solidaristica” la ratio della norma che prevede la durata di 20 anni per il brevetto. Decorso tale periodo infatti le invenzioni diventano “patrimonio dell’umanità”. Si analizzeranno le soluzioni tecniche che generano profitto attraverso un diritto di proprietà intellettuale, quali l’utilizzo del brevetto in via diretta attraverso la produzione di un determinato bene, ma anche la cessione di brevetto o la licenza a terzi, parziale o totale. La ricerca degli elementi necessari per affrontare in maniera solida il percorso che va dal brevetto alla creazione di valore economico, approderà all’analisi di un caso studio di un brevetto nato nell’ambito del CNR, grazie alla collaborazione con il Dipartimento per la valorizzazione della ricerca del Centro Nazionale per le Ricerche al fine di ripercorrere, prima il percorso che porta un’invenzione nata in ambito di ricerca “dal laboratorio al mercato”, analizzando le differenti modalità di sfruttamento economico, per poi approdare alla valutazione di un brevetto. L’obiettivo del presente lavoro di ricerca è sviluppare una revisione sistematica della letteratura dei metodi di valutazione quantitativa e qualitativa della proprietà intellettuale e valutare un brevetto nato nell’ambito del CNR basandoci sulle esperienze dei vari uffici dei brevetti Europei, che hanno messo a punto strumenti per la valutazione dei brevetti, in particolar modo guardando all’iniziativa promossa nel 2005 dalla direzione generale per la lotta alla contraffazione – UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) del Ministero dello sviluppo economico che insieme all’ABI (Associazione Bancaria Italiana), a Confindustria ed alla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) che ha portato all’elaborazione di una metodologia di valutazione condivisa tra le istituzioni pubbliche e private che svolgono un ruolo fondamentale nei processi innovativi.

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