Arienzo, Alessandro (2006) Il governo delle emergenze e la conservazione politica: ragion di stato democratica e security governance internazionale. In: Eccezione. Controdiscorsi . Dante & Descartes, Napoli, Italia, pp. 35-58. ISBN 978-88-6157-007-8

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Title: Il governo delle emergenze e la conservazione politica: ragion di stato democratica e security governance internazionale
Creators:
CreatorsEmail
Arienzo, Alessandroalessandro.arienzo@unina.it
Editors:
EditorsEmail
Dini, VittorioUNSPECIFIED
Date: 2006
Date type: Publication
Number of Pages: 23
Title of Book: Eccezione
Place of Publication: Napoli, Italia
Publisher: Dante & Descartes
Date: 2006
Series Name: Controdiscorsi
ISBN: 978-88-6157-007-8
Page Range: pp. 35-58
Number of Pages: 23
Keywords: Democrazia, Ragion di stato, Eccezione, Emergenza, Sicurezza, Governance
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/01 - Filosofia politica
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/02 - Storia delle dottrine politiche
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/03 - Storia delle istituzioni politiche
Additional information: Il documento allegato costituisce una bozza pre-print. Gli utenti non autorizzati ad accedere al testo completo possono richiedere una copia scrivendo a <alessandro.arienzo@unina.it>
Date Deposited: 27 Aug 2007
Last Modified: 30 Apr 2014 19:25
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/1211

Collection description

Lo scopo di questo contributo è offrire una panoramica dei molteplici dispositivi che sono oggi impegnati nei diversi livelli della politica contemporanea nel contenimento e nella gestione delle emergenze prodotte dai processi di mondializzazione e globalizzazione . Questo insieme di dispositivi incide su piani diversi: sulle prassi di intervento del government così come sulle modalità di esercizio del potere statale nel suo complesso; sugli svolgimenti più tradizionali della politica interstatale e della geopolitica; nel quadro globale costituito da istituti, organismi e più generalmente attori il cui intervento si configura come governance globale. Sebbene l’attore politico di riferimento rimanga prevalentemente lo stato, la loro attività si articola sulla base del contributo di soggetti diversi che operano un rapporto articolato e non univoco con le sovranità statali. Nella prima parte si offre quindi una rapida sintesi degli strumenti giuridici e amministrativi attraverso i quali le democrazie contemporanee fanno fronte alle emergenze. Tutte le costituzioni – anche quelle consuetudinarie – presentano norme, istituti o procedure finalizzate a regolare l’esercizio di poteri straordinari nei casi in cui siano a rischio l’esistenza e la sopravvivenza dell’ordine politico e dello stato. Vi sono, tuttavia, anche altri dispositivi con i quali le democrazie affrontano situazioni critiche o ritenute straordinarie, anche se non propriamente eccezionali. Questi strumenti operano nel quadro costituzionale ordinario, ma ne alterano alcune caratteristiche fondamentali: l’equilibrio e la separazione dei poteri, l’esercizio del rule of law, l’esercizio di funzioni di controllo degli organi esecutivi, il godimento di diritti e libertà da parte dei cittadini . A questi strumenti se ne affiancano altri dalla natura non giuridica (e non sempre giuridicamente regolata) che, oltre ad assumere un ruolo centrale nella gestione delle emergenze, incidono in maniera rilevante nel complesso della vita democratica, tanto da configurare una vera e propria ragion di stato democratica e costituzionale. Se si pone poi l’attenzione anche al ruolo sotterraneo, ma costante, dell’intelligence ed alla gestione delle dinamiche di inclusione/esclusione prodotte dalla regolazione del welfare state, è possibile allora delineare i tratti di una governamentalità specifica che stringe insieme gli svolgimenti della sovranità politica, i percorsi del governo democratico ed il contributo dei dispositivi della conservazione politica. Nello scenario offerto dai processi di globalizzazione, al fianco dei poteri crescenti di cui si dotano gli esecutivi statali e che operano con lo scopo esplicito di rafforzare l’incidenza del governo, sorgono una pluralità di attori il cui obiettivo è la gestione sul piano mondiale delle emergenze. Il nesso che s’instaura tra sicurezza e sviluppo in questa nascente security governance internazionale, e il ruolo che in essa assume lo stato, mostrano quanto sia ancora profondamente ambiguo il rapporto tra i nuovi attori sovranazionali e le sovranità statali . Nello sforzo di raccordare libertà, sicurezza e sviluppo si gioca la partita del riassetto dei poteri su scala mondiale. In questi processi lo stato conserva un ruolo preminente, pur venendo funzionalmente inserito in una rete di relazioni e attori che deve sostenere e dal quale non può sciogliersi.

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