Oscurato, Luigi (2018) Il repertorio formale del bucchero etrusco nella Campania settentrionale (VII-V secolo a.C.). [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il repertorio formale del bucchero etrusco nella Campania settentrionale (VII-V secolo a.C.)
Autori:
AutoreEmail
Oscurato, Luigiluigioscurato@gmail.com
Data: 11 Giugno 2018
Numero di pagine: 294
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: dep26
Dottorato: phd094
Ciclo di dottorato: 30
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Caglioti, Francescofcagliot@unina.it
Tutor:
nomeemail
Naso, Alessandro[non definito]
Data: 11 Giugno 2018
Numero di pagine: 294
Parole chiave: Bucchero, Campania, ceramica etrusca, VII secolo a.C. - V secolo a.C., Etruschi, Capua, Cuma, produzione artigianale
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ANT/06 - Etruscologia e antichità italiche
Depositato il: 22 Giu 2018 13:49
Ultima modifica: 06 Mar 2019 08:57
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12309

Abstract

Il lavoro analizza la produzione del bucchero etrusco localizzata nella Campania settentrionale tra il VII e il V secolo a.C. Il bucchero è l’espressione caratteristica della cultura materiale etrusca e si trova in tutte le aree frequentate dagli stessi Etruschi. Tra queste, la Campania riveste un ruolo particolare perché luogo di contatto e di scambio tra gli Etruschi, i Greci e le popolazioni indigene. La ricerca vuole offrire un quadro di insieme degli aspetti della produzione desumibili dall’analisi dei materiali archeologici e dei contesti di rinvenimento, analizzando le forme vascolari maggiormente attestate e la loro evoluzione formale a partire dai primi manufatti realizzati fino all’esaurirsi della produzione. L’analisi è stata condotta focalizzando l’attenzione sui contesti editi e inediti della Campania settentrionale, con specifico interesse per la città etrusca di Capua, centro produttivo di primo piano, la limitrofa Calatia e il centro ausone di Cales. Sono stati analizzati anche i recenti rinvenimenti effettuati in area costiera, in particolare a Cuma, che offrono la possibilità di approfondire le questioni relative alla diffusione dei prodotti di bucchero. L’esame del repertorio formale ha chiaramente mostrato come in una prima fase la produzione campana di bucchero abbia tratto origine da oggetti importati dai centri dell’Etruria meridionale. Successivamente si è sviluppata una produzione maggiormente articolata, che vede nella città di Capua il suo centro di maggior rilievo. La produzione capuana si diversifica sostanzialmente da quella dei vari centri dell’Etruria meridionale ed elabora una serie di prodotti nuovi, alcuni dei quali, come le situle, restano circoscritti all’ambito capuano, mentre altri hanno una diffusione più ampia. Alcuni prodotti risultano presenti in altri centri produttivi, come a Pontecagnano, tanto da poter essere interpretati come tipica espressione dell’artigianato etrusco campano. Il bucchero diventa quindi una produzione di massa, diffusa in tutte le aree interne della regione, caratterizzando la fase di sviluppo delle comunità verso un’organizzazione di tipo urbano, fenomeno in cui la componente etrusca funge da elemento catalizzatore.

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