Fusco, Lucilla (2018) Modello di Valutazione per lo Status di conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Modello di Valutazione per lo Status di conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria
Autori:
AutoreEmail
Fusco, Lucillalucillafusco@gmail.com
Data: 10 Dicembre 2018
Numero di pagine: 197
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Biologia
Dottorato: Biologia
Ciclo di dottorato: 31
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cozzolino, Salvatoresalvatore.cozzolino@unina.it
Tutor:
nomeemail
Fulgione, Domenico[non definito]
Data: 10 Dicembre 2018
Numero di pagine: 197
Parole chiave: Monitoraggio, Natura 2000,Fauna
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/05 - Zoologia
Depositato il: 03 Gen 2019 14:26
Ultima modifica: 23 Giu 2020 14:13
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12598

Abstract

La conservazione in Europa, dagli anni novanta ha segnato l’inizio di azioni di tutela con la protezione di aree di elevato valore naturale ed ambientale. La prima organizzazione mondiale ad occuparsi di tutela ambientale è l’IUCN (International Union Conservation of Nature), fondata nel 1948 e considerata «la più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di conservazione della natura» (Angelini, 2008). Le Direttive Comunitarie, in particolare la Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici con le successive modifiche e la Direttiva "Habitat"92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, avviano l’istituzione di una rete europea di habitat naturali, denominata “Natura 2000” (https://eur-lex.europa.eu /legal-content). L’obiettivo delle Direttive è quello di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato. Un vincolo dettato dalle Direttive comunitarie è riferito al monitoraggio della Biodiversità nella Rete “Natura 2000” in quanto gli stati membri hanno l’obbligo di redigere rapporti periodici che derivano dall’analisi dei dati risultanti proprio dalle attività di monitoraggio delle specie di interesse comunitario eseguite da parte di tutti i soggetti coinvolti. Le attività di monitoraggio quindi si ripetono periodicamente per la valutazione del loro stato di conservazione, una valutazione dei trend e delle prospettive future, una verifica della gestione effettuata nella Rete “Natura 2000” e un'attenta analisi dei fattori di pressione e di minaccia che ne influenzano la sopravvivenza. Le azioni di monitoraggio sono regolamentate anche in un’altra Direttiva (2000/60/CEE) definita Direttiva Quadro sulle Acque - DQA che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Nel mio progetto di ricerca sono stati testati i metodi di valutazione dello stato di conservazione delle specie animali di interesse comunitario previsti dalle tecniche e protocolli standardizzati individuati dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) come indicato nel “Manuali per il Monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali” (Stoch &Genovesi, 2016) e dalla Regione Campania attraverso “Le linee guida per il piano di Monitoraggio di habitat e specie di interesse comunitario terrestri e delle specie e delle acque interne” con una prima bozza elaborata nel 2016 e la stesura finale del documento (D.G.R. Regione Campania n.12 del 26/09/2018). Questo approccio ha previsto l’applicazione delle tecniche di monitoraggio in un Sito di Importanza Comunitaria, in modo da rappresentare un caso di studio i cui risultati possono essere di ausilio per definire metodi di carattere generale estensibili anche ad altri SIC. ); in aggiunta sono stati sperimentati anche altri metodi di indagine in modo da poter confrontarne l’efficacia per la valutazione dello stato di conservazione delle specie di interesse comunitario e del Sito indagato; sono stati forniti, un set di dati utili per l’eventuale aggiornamento del Formulario standard “Natura 2000”. Inoltre parte del mio progetto è stato indirizzato anche alla componente socioculturale, attraverso un’indagine e l’utilizzo di strumenti capaci di avviare un processo partecipativo di quanti coinvolti direttamente e indirettamente nella gestione e conservazione di un Sito di Importanza Comunitaria. I risultati hanno evidenziato che alcune specie animali di interesse comunitario sebbene inserite nel Formulario standard “Natura 2000” non sono state ritrovate in queste indagini e confrontando con i dati in letteratura, è emersa la necessità di comunicare agli Enti di competenza (Regione Campania e Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare) per avviare procedure di modifica al Formulario standard “Natura 2000”. Nella maggior parte dei casi, i metodi sperimentati di monitoraggio dell’idoneità ambientale sono risultati efficaci anche ai fini della valutazione dello stato di conservazione delle specie. Da non sottovalutare i risultati emersi dalla risposta partecipata “Human dimension” (art. 22 Direttiva “Habitat”), che hanno evidenziato la necessità di implementare il livello di conoscenza delle popolazioni locali relativamente alle problematiche inerenti la gestione di un Sito di Importanza Comunitaria.

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