D'Alterio, Stefania (2020) Inversione interpretativa dello sguardo progettuale sulla città. Le infra[strutture] verdi e blu come figure reversibili e forme propositive della metamorfosi urbana. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Inversione interpretativa dello sguardo progettuale sulla città. Le infra[strutture] verdi e blu come figure reversibili e forme propositive della metamorfosi urbana
Autori:
AutoreEmail
D'Alterio, Stefaniast.dalterio@gmail.com
Data: 12 Marzo 2020
Numero di pagine: 340
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 32
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mangone, Fabiomangone@unina.it
Tutor:
nomeemail
Gasparrini, Carlo[non definito]
Data: 12 Marzo 2020
Numero di pagine: 340
Parole chiave: Infrastrutture verdi e blu, questione ecologico-ambientale, inversione dello sguardo progettuale, processo incrementale
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/21 - Urbanistica
Depositato il: 19 Mar 2020 10:06
Ultima modifica: 08 Nov 2021 12:18
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13140

Abstract

In virtù dell’attuale e progressiva fase di transizione che la città sta attraversando e alla luce della trasformazione urbana in termini ecologici, il contributo di ricerca muove l’interesse verso l’argomentazione critica attinente al superamento della tradizionale accezione finora attribuita ai materiali urbani in generale e alle infrastrutture ambientali nello specifico. L’indagine si pone dunque l’obiettivo di far emergere la necessità e l’urgenza di invertire lo sguardo relativo al duplice processo di ripensamento e riscrittura della fisiologia urbana contemporanea, nell’ambito del quale la rete delle infrastrutture verdi e blu viene individuata in quanto prospettiva privilegiata del racconto, a supporto di un approccio che tiene in sé i materiali, i metodi e le scale adatti a riconsiderare e ridisegnare gli spazi strutturanti della città. Nello specifico, il lavoro tiene conto della rilevanza delle questioni e della relativa centralità nell’ambito del dibattito internazionale allo scopo di imbastire un racconto incrementale, in grado di far emergere concetti, riferimenti interdisciplinari, prospettive e tempi legati tra loro da condizioni di causalità ed interdipendenza talvolta maggiormente esplicite, altre meno. Un racconto costruito da sequenze plurime e simultanee che scandiscono oltretutto le tre principali parti di cui il prodotto si compone, nonché i framework tematici e dunque interpretativi tesi a favorire l’individuazione delle questioni prioritarie che strutturano l’argomentazione. L’obiettivo della prima parte è quello di leggere le infrastrutture verdi e blu in quanto dispositivi interpretativi e progettuali, capaci di ricostruire le fasi di autonomia disciplinare ed operativa, di ibridazione fertile e di diffusione delle derive specialistiche che hanno caratterizzato il processo di apertura e contaminazione tra i campi del sapere ritenuti d’interesse. A tal proposito, la prima sezione si serve dell’individuazione di alcune figure chiave, emerse dall’attenta ricognizione delle radici storico-culturali che fanno da sfondo al processo di costruzione e cambiamento di significato, pensiero e azione attribuibile alle infrastrutture ambientali. La seconda parte, invece, sposta l’attenzione verso il substrato culturale, sociale ed istituzionale sul quale poggia l’inversione di tendenza, utile a sottolineare il crescente interesse e la progressiva sensibilizzazione nei confronti dell’argomento, rintracciabile nelle plurime arene di dibattito. Il metodo utilizzato si è avvalso di operazioni di review, analisi e valutazione di dati secondari relativi al quadro delle politiche, dei piani e dei programmi europei aventi come focus il disegno della rete delle infrastrutture verdi e blu, intese nell’accezione di strumenti multidisciplinari, in grado di fornire risposte plurime alle condizioni di criticità e vulnerabilità fisico-spaziali, sociali, economiche e valoriali. Il risultato di tale operazione è rappresentato dunque dalla realizzazione di un dato numero di modelli e matrici comparative, finalizzate a scomporre e rimodulare dati esistenti al fine di costruire griglie di confronto che consentono l’avanzamento di osservazioni comparative inedite ed originali. Alla terza parte invece è affidato il compito di irrobustire le considerazioni parziali delineatesi nel corso della trattazione. L’approfondimento viene condotto mediante l’esplorazione di un caso studio emblematico che si sostanzia nell’esperienza condotta dalla città di Bruxelles in riferimento alle operazioni di rilettura ed interpretazione delle dimensioni strategica, programmatica e progettuale relativa al disegno delle infrastrutture verdi e blu. Una città che, a partire dai propri caratteri strutturanti e dalle proprie condizioni paradossali – pienamente espresse dall’accentuato fenomeno di polarizzazione spaziale, sociale, economica ed ambientale - viene individuata in quanto caso paradigmatico, utile a porre in evidenza l’incertezza costitutiva e le difficoltà che si incontrano nella costruzione di quel telaio strutturante ed incrementale, individuato appunto nella rete delle grandi infrastrutture ambientali, nel momento in cui lo si pone in relazione con un più ampio e molecolare ripensamento della città contemporanea e dei materiali, delle dinamiche e dei valori di cui esso si compone. A valle del lavoro condotto, la ricerca desume la presenza di una distribuzione impari di quelli che sono gli sforzi compiuti per dare nuova forma e valore al progetto urbano. Da un lato si assiste ad una notevole produzione, in alcuni casi sovrabbondante, di visioni, indirizzi strategici, linee guida ed handbook che finiscono spesso con il non trovare ospitalità nella pratica del reale; dall’altro ci si trova di fronte ad un incessante emergere di esperimenti concreti di natura puntuale che, seppur virtuosi, procedono per inerzia e restano confinati nell’ambito di un perimetro ben definito e circoscritto, osteggiando la realizzazione di una strategia diffusa, in grado di tenere insieme le singole parti. A tal proposito, lo sforzo che bisogna compiere è duplice. Da un canto è necessario comprendere quali sono le modalità e gli strumenti che conducono alla costruzione del livello intermedio, necessario a stabilire un equilibrio e a raggiungere dunque un compromesso tra i due limiti della funzione, dall’altro quali sono i caratteri che il disegno della rete delle infrastrutture ambientali deve assumere affinché la riscrittura della città contemporanea non sia affidata né solo al tratto essenziale, sintetico, astratto e talvolta utopico del visioning, né tantomeno al carattere eccessivamente “specifico” delle azioni locali che rischiano di perdere di vista il senso del rapporto particolare/generale. L’aspirazione è dunque quella di tendere alla costruzione di un livello mediano che rappresenti il risultato di azioni tentative che muovono da un gioco di mediazione e coordinazione tra le parti. Il contributo, nella sua interezza, si mostra in quanto processo argomentativo critico, contrario ad una prospettiva puramente assertiva e in tal senso in grado di tracciare e rendere visibili le eventuali traiettorie di ricerca future, rinvenibili nello sforzo necessario che bisogna compiere al fine di comprendere i motivi che originano l’ampia distanza tra i due estremi della funzione. Sullo sfondo tracciato, vengono delineate alcune Intuizioni che riconducono l’origine e la presenza di una “terra di mezzo”, non tanto a condizioni di principio predeterminate, quanto all’interazione di un insieme di fattori complessivi di governance dei processi che intercettano i limiti delle istituzioni, la frammentazione delle competenze, la difficoltà di comunicare bisogni sistemici e la complessità di instituire un dialogo fertile tra la dimensione verticale e quella orizzontale. Si giunge dunque ad individuare nell’ambito dell’attuale fase di transizione un problema di bidirezionalità dei processi, nei confronti dei quali ad oggi non sono ancora rinvenibili delle risposte efficaci.

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