Elia, Andrea (2021) L'invecchiamento riduce la produzione del brain-derived neurotrophic factor (BDNF) e l'innervazione autonomica cardiaca nel cuore. [Tesi di dottorato]

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Item Type: Tesi di dottorato
Resource language: Italiano
Title: L'invecchiamento riduce la produzione del brain-derived neurotrophic factor (BDNF) e l'innervazione autonomica cardiaca nel cuore
Creators:
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Elia, Andrea
andraelia87@gmail.com
Date: 5 April 2021
Number of Pages: 53
Institution: Università degli Studi di Napoli Federico II
Department: Scienze Mediche Traslazionali
Dottorato: Medicina clinica e sperimentale
Ciclo di dottorato: 33
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Beguinot, Francesco
beguino@unina.it
Tutor:
nome
email
Ferrara, Nicola
UNSPECIFIED
Date: 5 April 2021
Number of Pages: 53
Keywords: invecchiamento, cuore, fattore neurotrofico, sistema nervoso autonomo, BDNF
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/09 - Medicina interna
Area 06 - Scienze mediche > MED/11 - Malattie dell'apparato cardiovascolare
Date Deposited: 20 Apr 2021 07:16
Last Modified: 07 Jun 2023 10:47
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13924

Collection description

Introduzione: l'invecchiamento porta ad un aumento dei livelli di catecolamine circolante che contribuiscono alla disfunzione del recettore adrenergico cardiaco e alla sua desensibilizzazione. Nel cervello, i fattori neurotrofici, in particolare il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), promuovono il benessere dei neuroni, quindi funzionano, incluso il riassorbimento dei neurotrasmettitori vitali per la comunicazione sinaptica. Scopo: In questo lavoro di tesi, abbiamo testato se nel cuore senile, una riduzione dell'innervazione autonomica, insieme alle neurotrofine associate, potesse comportare una perdita nel controllo autonomico della funzione miocardica e nello spillover delle catecolamine. Metodi: Abbiamo usato ratti Fisher giovani (3 mesi; n=10) e anziani (24 mesi; n=11) e cellule di neuroblastoma umano (SH-SY5Y). Risultati: Rispetto ai ratti giovani, quelli anziani mostrano una marcata riduzione della densità complessiva delle fibre nervose autonomiche, che colpisce sia i compartimenti simpatici che colinergici, secondo la colorazione immunoistochimica con dopamina β-idrossilasi (dβh) e del trasportatore di acetilcolina vescicolare (VaChT). L'analisi immunoblot eseguita nei lisati di ventricolo sinistro dei ratti anziani ha anche rivelato una pronunciata sottoregolazione dei fattori GAP-43 e di BDNF. Successivamente, abbiamo cercato di determinare se l'invecchiamento compromette la capacità autocrina delle fibre autonomiche. A tal fine, abbiamo stimolato le cellule SH-SY5Y in vitro con siero ottenuto da sangue periferico dei ratti giovani o degli anziani. Entrambi i sieri aumentavano la neuritogenesi delle SH-SY5Y (saggiata tramite saggio cristallo violetto); tuttavia, questo effetto risultava notevolmente ridotto in cellule coltivate con siero di ratti anziani; e in queste stesse cellule, è stato evidente un marcato calo sia dei livelli GAP- 43 che BDNF rispetto a quelli trattati con siero di ratto giovane. Conclusione: L'invecchiamento favorisce un depauperamento generale delle fibre autonomiche, e la mancanza di BDNF neuronale probabilmente contribuisce a questa perdita quantitativa e qualitativa.

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