Scarano, Elisabetta
(2021)
PREVALENZA DELL’IPOPITUITARISMO SECONDARIO AD IPOFISITE INDOTTA DA IMMUNO CHECK-POINT INHIBITORS NEI PAZIENTI CON MELANOMA AVANZATO: VALUTAZIONE ORMONALE E RADIOLOGICA.
[Tesi di dottorato]
Item Type: |
Tesi di dottorato
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Resource language: |
English |
Title: |
PREVALENZA DELL’IPOPITUITARISMO SECONDARIO AD IPOFISITE INDOTTA DA IMMUNO CHECK-POINT INHIBITORS NEI PAZIENTI CON MELANOMA AVANZATO: VALUTAZIONE ORMONALE E RADIOLOGICA |
Creators: |
Creators | Email |
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Scarano, Elisabetta | el.scarano@gmail.com |
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Date: |
9 December 2021 |
Number of Pages: |
33 |
Institution: |
Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: |
Medicina Clinica e Chirurgia |
Dottorato: |
Terapie avanzate biomediche e chirurgiche |
Ciclo di dottorato: |
34 |
Coordinatore del Corso di dottorato: |
nome | email |
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Di Minno, Giovanni | giovanni.diminno@unina.it |
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Tutor: |
nome | email |
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Colao, Annamaria | UNSPECIFIED |
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Date: |
9 December 2021 |
Number of Pages: |
33 |
Keywords: |
IMMUNOTHERAPY, HYPOPHYSITIS, HYPOPITUITARISM |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: |
Area 06 - Scienze mediche > MED/13 - Endocrinologia |
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Date Deposited: |
21 Dec 2021 13:30 |
Last Modified: |
28 Feb 2024 11:37 |
URI: |
http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14327 |
Collection description
BACKGROUND: L’ipofisite, un processo infiammatorio che coinvolge la ghiandola pituitarica, rappresenta una delle cause di ipopitutitarismo e può avere un’origine primaria o secondaria. Tra le cause secondarie recenti studi suggeriscono che si può sviluppare un’ipofisite in circa il 10-15% dei pazienti che ricevono terapia con inibitori degli immunocheck-point (ICI), molecole in grado di attivare la risposta immunitaria contro le cellule tumorali.
OBIETTIVO: Scopo principale è stato valutare la prevalenza di ipopituitarismo secondario ad ipofisite in pazienti con melanoma avanzato (III stadio non resecabile o IV stadio) in trattamento con ICI, al baseline e dopo 12 mesi.
Scopo secondario è stato valutare la qualità di vita (QoL) in tutti i pazienti al baseline e dopo 12 mesi.
PAZIENTI E METODI: Abbiamo valutato 52 pazienti (34M, 18F, età 36-70 anni, mediana 58,09±9,30) consecutivi con diagnosi di melanoma, confermato istologicamente, metastatico avanzato, trattati con Ipilimumab e ipilimumab+nivolumab secondo lo schema terapeutico standard, con un wash out di almeno 4 settimane dal trattamento con altri agenti chemioterapici. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione ormonale completa e hanno compilato un questionario sulla qualità della vita. Nei pazienti in cui è stata confermata la diagnosi di ipopituitarismo sono stati effettuati una valutazione morfologica mediante risonanza magnetica e una valutazione della campimetria visiva. Sono stati esclusi i pazienti con precedente diagnosi di patologia endocrina o neuroendocrina, precedente trattamento con altri anticorpi monoclonali della stessa classe e pazienti in trattamento con corticosteroidi nei 2 mesi precedenti all’arruolamento.
RISULTATI: E’ stata riscontrata una prevalenza finale di ipopituitariSmo del 21.15 % che nello specifico riguardava per il 63% l’ipocorticosurrenalismo e per il 72% l’ipotiroidismo come principali assi interessati. Tali deficit si riscontravano rispettivamente nel 90 % e 18% dei pazienti inizialmente interessati da ipopituitarismo. Le alterazioni di risonanza magnetica si riscontravano nell’80% dei pazienti e riguardavano prevalentemente un ingrandimento del volume ipofisario che persisteva nel 18 %. Riguardo i dati sul campo visivo si osservava solo un paziente con emianopsia bitemporale al baseline che rientrava al follow up. Per ciò che concerne i dati relativi alla qualità di vita, i pazienti con ipopitutitarismo presentavano un peggiore indice di qualità di vita rispetto ai pazienti non ipopituitarici. Tale dato rientrava al follow up.
CONCLUSIONI: L'immunoterapia è associata ad alto rischio di ipopituitarismo acquisito. Da un punto di vista pratico, in questi pazienti è sempre obbligatorio un follow-up neuroendocrino nel tempo. La QoL di vita di questi pazienti sembra essere influenzata dalla presenza di ipopituitarismo quando non trattato. Quando l'endocrinopatia è ben monitorata e le terapie sostitutive vengono istaurate, la QoL non differisce tra pazienti con e senza ipopituitarismo.
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