Valentino, Vincenzo (2022) Architetture esosomatiche. Protensioni corporee dello spazio. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Architetture esosomatiche. Protensioni corporee dello spazio |
Autori: | Autore Email Valentino, Vincenzo vincenzo.valentino@unina.it |
Data: | 12 Marzo 2022 |
Numero di pagine: | 289 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Architettura |
Dottorato: | Architettura |
Ciclo di dottorato: | 34 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Mangone, Fabio fabio.mangone@unina.it |
Tutor: | nome email Miano, Pasquale [non definito] |
Data: | 12 Marzo 2022 |
Numero di pagine: | 289 |
Parole chiave: | corpo; spazio; tecnica; dispositivi progettuali |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana |
Depositato il: | 16 Mar 2022 12:57 |
Ultima modifica: | 28 Feb 2024 11:00 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14419 |
Abstract
La ricerca "Architetture esosomatiche. Protensioni corporee dello spazio" propone di collocare al centro dei processi di spazializzazione il corpo umano inteso in una dimensione post-antropocentrica. I corpi vengono assunti come tramite attraverso cui il progetto manipola lo spazio. Seguendo un approccio trans-disciplinare la ricerca si muove nelle pieghe della relazione tra corpi e spazi tentando di ripensare, simultaneamente, gli statuti contemporanei di entrambi. L'ipotesi di ricerca avanzata, facendo seguito a tali assunti, fa riferimento alla possibilità di intendere l'architettura come esito metastabile di un processo di esosomatizzazione, ovvero dentro una dinamica "protensionale" del corpo vivente in azione. Si vuole guardare, sostanzialmente, alla possibilità di mettere in campo una relazione archeologica, quasi arcaica, attraverso la quale legare il vivente umano ai suoi artefatti. Da questo specifico angolo di visuale e con l’individuazione di una serie di dispositivi progettuali, si propone di ampliare il campo semantico e di azione del concetto di spazio protesico, sondando nuove potenzialità trasformative e interpretative del ruolo della corporeità in architettura. Lo sviluppo delle argomentazioni, orientate a dimostrare la validità dell'ipotesi in relazione agli obiettivi, non ha una andamento lineare e non configura un sistema chiuso e perfettamente omogeneo. Deduzioni e induzioni si mescolano e si scambiano continuamente di posto. Il corpus della tesi è articolato in tre capitoli che individuano tre fasi e articolazioni della ricerca e che si rimandano in maniera sempre più serrata con l'avanzare delle argomentazioni. Queste ultime vengono sviluppate attraverso continui riferimenti incrociati tra uno sguardo interno alla cultura del progetto e uno rivolto verso differenti campi disciplinari, come l'antropologia, l'arte contemporanea, le scienze naturali, la psicoanalisi e, più in particolare, la filosofia.
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