Somma, Federica (2022) STRUMENTI DI MISURA INNOVATIVI PER L’ANALISI DELLE ASIMMETRIE VISUOSPAZIALI. [Tesi di dottorato]
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | STRUMENTI DI MISURA INNOVATIVI PER L’ANALISI DELLE ASIMMETRIE VISUOSPAZIALI |
Creators: | Creators Email Somma, Federica federica.somma@unina.it |
Date: | 9 March 2022 |
Number of Pages: | 152 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Studi Umanististici |
Dottorato: | Mind, gender and languages |
Ciclo di dottorato: | 34 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Bacchini, Dario dario.bacchini@unina.it |
Tutor: | nome email Gigliotta, Onofrio UNSPECIFIED |
Date: | 9 March 2022 |
Number of Pages: | 152 |
Keywords: | Pseudoneglect, abilità visuospaziali, cognizione spaziale, assessment, E-BTT |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PSI/01 - Psicologia generale |
Date Deposited: | 19 Mar 2022 08:51 |
Last Modified: | 28 Feb 2024 14:04 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14524 |
Collection description
Lo studio della cognizione spaziale nasce dall’interesse per il modo in cui animali ed esseri umani elaborano le informazioni spaziali per acquisire ed integrare concetti spazialmente rilevanti che possono essere utilizzati, in maniera adattiva, per orientarsi nel mondo circostante e risolvere problemi della vita quotidiana. Il presente lavoro di tesi riguarda un fenomeno particolare della cognizione spaziale conosciuto in letteratura con il termine pseudoneglect, una tipica asimmetria d’attenzione visuospaziale, nonché uno strumento innovativo (E-BTT) nato per una valutazione ecologica della negligenza spaziale unilaterale (o neglect) e applicato nella presente ricerca per raccogliere dati su asimmetrie spaziali in campioni a sviluppo normotipico. Lo pseudoneglect, o bias d'attenzione visuospaziale, ovvero la tendenza dell’individuo a direzionare l’attenzione primariamente verso un lato (spesso il sinistro) del campo visivo-spaziale peripersonale, è un fenomeno particolare dell'attenzione visuospaziale che risulta da origini differenti: biologiche, evolutive, motorie e culturali. Riguarda comportamenti automatici a cui non prestiamo molta attenzione, seppur sia molto consistente, tuttavia, comporta una serie di conseguenze sul piano dei processi mentali e delle scelte direzionali che adottiamo nella vita quotidiana. Basti pensare che se ci chiedono di ricordare i dettagli di una scena visiva osservata in precedenza, è molto probabile che sapremo ricordare meglio quelli presenti sul lato sinistro piuttosto che quelli sul lato destro, oppure che se dobbiamo scegliere un'opera d'arte sceglieremo quella con il lato sinistro attraente rispetto ad una con il lato destro attraente. Questo suggerisce che è importante tener conto di simili processi in diversi campi, non solo nella ricerca psicologica di base, per studiarne le differenti espressioni e variabilità individuali, ma anche nel campo dello studio della memoria, dell'architettura, del marketing e della pubblicità, dello sport, per citarne solo alcuni. Specifiche condizioni psicofisiche, come disturbi dovuti a lesioni cerebrali o del neurosviluppo, sono caratterizzate da un pattern di direzione dell’attenzione visuospaziale differente dalla media della popolazione a sviluppo normotipico, popolazione in cui, tuttavia, lo pseudoneglect emerge in modo variabile in base ai compiti e agli strumenti di misura utilizzati. Lo pseudoneglect è un fenomeno multidimensionale che sembrerebbe essere influenzato da fattori psicologici specifici, ad esempio, stress e carico cognitivo: la variabilità del fenomeno del bias d’attenzione visuospaziale sarà oggetto delle analisi degli studi effettuati e presentati nell’ultima parte del lavoro. Alcuni classici metodi di valutazione delle abilità visuospaziali, in particolare di attenzione visuospaziale, sono utili a rilevare un bias d’attenzione visuospaziale, la direzione della ricerca visuospaziale, l’organizzazione della ricerca visuospaziale; tuttavia, al giorno d’oggi emergono nuovi strumenti ibridi di valutazione delle abilità cognitivo-spaziali. In particolare, il presente lavoro di tesi riguarda un prototipo sviluppato per potenziare un test per la valutazione di abilità visuospaziali, il Baking Tray Task, che sfrutta le interfacce tangibili, in particolar modo di quelle ideate per la Realtà Aumentata (AR). Questa interfaccia consiste in un dispositivo che unisce una piattaforma digitale (E-Tan) a oggetti fisici, in grado di aumentare il grado informativo dei comportamenti che avvengono nel mondo reale. In questo modo, chi effettua il test e agisce con oggetti tangibili e fisici, produce automaticamente dati nell’ambiente digitale. Questo tipo di approccio si fonda sul ruolo centrale della manipolazione di oggetti e artefatti, che sono messi a disposizione dell’utente per consentire un ambiente valutativo più ecologico, più partecipato nonché motivante. Il software E-Tan consente di ottenere le coordinate esatte della posizione spaziale e la sequenza temporale degli oggetti disposti sul piano peripersonale arricchendo le possibilità di analisi dei dati spaziali di compiti come quello dell’E-BTT. La rilevazione dei dati spaziali consente di facilitare il processo di analisi dei comportamenti spaziali, prima di tutto della lateralizzazione e di asimmetrie di esplorazione dello spazio, e in secondo luogo della direzione e sequenza di posizionamenti sullo spazio. E-Tan e il potenziamento dei compiti come l’E-BTT aprono a diverse possibili applicazioni ed analisi: al termine del secondo capitolo verranno menzionate alcune nuove potenzialità dello strumento e dei dati raccolti, ad esempio la creazione di indici specifici per rilevare la qualità delle strategie visuospaziali. I La serie di studi presentati nell’ultima parte della tesi è stata condotta con l’obiettivo di esplorare l’orientamento del comportamento di organizzazione spaziale in campioni di individui sani misurato attraverso il compito E-BTT potenziato dal software E-Tan. Il primo scopo è stato quello di comparare la performance di individui sani, adulti e bambini d’età scolare, con campioni di individui con lesioni o a sviluppo atipico che mostrano deficit in abilità visuospaziali, ma anche quello di individuare differenze interindividuali nell’espressione dello pseudoneglect, così come individuare differenze nell’espressione del bias d’attenzione spaziale tra compito E-BTT e compiti classici di valutazione quali bisezione di linee e cancellazione di stimoli. Il primo studio ha coinvolto un campione di convenienza di studenti universitari ed ha avuto l’obiettivo di analizzare preliminarmente il fenomeno dello pseudoneglect nel compito E-BTT e di comparare quest’ultimo a quello espresso in altri compiti di valutazione di abilità visuospaziali. Il secondo studio è nato in contingenza del lockdown e delle misure restrittive imposte a causa della pandemia da Covid-19, ed ha avuto l’obiettivo di valutare la variabilità dello pseudoneglect in condizioni psicologiche, come quelle di stress, coinvolgendo il medesimo campione e sfruttando alcuni tra i test utilizzati nel primo studio. Per il terzo studio è stato coinvolto un campione di convenienza di bambini in età scolare a cui è stato somministrato per la prima volta il compito E-BTT, insieme ad altri test di valutazione delle abilità visuospaziali, per ottenere dati preliminari e per comparare l’espressione dello pseudoneglect in campioni di adulti e di bambini. Tra gli obiettivi della creazione del software E-Tan vi è sicuramente quello di ampliare la quantità di compiti, per promuovere modalità innovative di valutazione in contesti clinici di neuroriabilitazione ma non solo, anche scolastici. Uno strumento di valutazione ibrido e altamente flessibile come quello di E-Tan potrebbe essere adattato alla popolazione in età evolutiva e consentire una valutazione ecologica e “gamificata”, ovvero arricchita di elementi caratteristici dei videogame, più attrattiva e motivante per la fascia d’età scolare. La diagnosi psicologica rivolta ai bambini potrebbe essere influenzata positivamente dall’adozione di sistemi tecnologici che rendano la partecipazione alla valutazione più coinvolgente.
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