Travaglino, Antonio (2022) STUDIO DEL RUOLO EZIOPATOGENETICO DELLE PATOLOGIE INFETTIVE ED AUTOIMMUNI NEI LINFOMI PRIMITIVI DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE: ANALISI CLINICOPATOLOGICA E MOLECOLARE. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: STUDIO DEL RUOLO EZIOPATOGENETICO DELLE PATOLOGIE INFETTIVE ED AUTOIMMUNI NEI LINFOMI PRIMITIVI DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE: ANALISI CLINICOPATOLOGICA E MOLECOLARE
Autori:
Autore
Email
Travaglino, Antonio
antonio.travaglino.ap@gmail.com
Data: 12 Dicembre 2022
Numero di pagine: 94
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze Biomediche Avanzate
Dottorato: Scienze biomorfologiche e chirurgiche
Ciclo di dottorato: 35
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Cuocolo, Alberto
cuocolo@unina.it
Tutor:
nome
email
Mascolo, Massimo
[non definito]
Data: 12 Dicembre 2022
Numero di pagine: 94
Parole chiave: linfomi ginecologici; linfomi del tratto genitale femminile; agenti infettivi ginecologici
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/08 - Anatomia patologica
Depositato il: 16 Dic 2022 18:25
Ultima modifica: 09 Apr 2025 14:12
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14676

Abstract

Background: Le patologie infettive ed autoimmuni hanno un chiaro ruolo eziopatogenetico in molti linfomi extranodali e possono essere cruciali in termini di prevenzione e trattamento. Al momento non vi è alcun fattore eziopatogenetico noto per i linfomi primitivi dell’apparato genitale femminile (LPAGF). Scopo: Indagare il possibile ruolo eziopatogenetico delle patologie infettive ed autoimmuni nei LPAGF. Metodi: Casi consecutivi di LPAGF raccolti presso tre istituzioni italiane di III livello sono stati esaminati retrospettivamente. I tessuti paraffinati di linfoma sono stati sottoposti a ricerca di agenti infettivi del tratto uro-genitale tramite PCR. Risultati: Ottanta casi di LPAGF sono stati studiati. L’età media era di 51,2 anni (range 23-81). La sede più frequente era l’ovaio (n=33, 41,2%), mentre il tipo istologico più frequente era il lifoma diffuso a grandi cellule B (n=44, 55%). I dati clinici erano disponibili per 62 pazienti. Trentotto pazienti (61,3%) avevano una patologia infettiva nota in anamnesi e 24 (38.7%) avevano una storia di infezione uro-genitale, di cui18 (29%) limitate al basso tratto, 4 (6,5%) endometriti e 2 (3,2%) malattie infiammatorie pelviche. Gli agenti infettivi coinvolti includevano Chlamydia trachomatis (n=8), Gardnerella vaginalis (n=6), Mycoplasma hominis (n=5), Ureaplasma urealyticum (n=3), Trichomonas vaginalis (n=1) e Klebsiella pneumoniae (n=1). Altri agenti infettivi non uro-ginecologici includevano HBV (n=3), HCV (n=6) ed Helicobacter pylori (n=5). Sette pazienti (11,3%) avevano una storia di malattie autoimmuni, tra cui tiroidite di Hashimoto (n=3), artrite psoriasica (n=2), lupus eritematoso sistemico (n=1), artrite reumatoide (n=1), e diabete mellito tipo I (n=1). La PCR non ha evidenziato DNA di agenti infettivi uro-genirali nei campioni di LPAGF esaminati. Conclusione: Le pazienti con LPAGF mostrano un’elevata prevalenza di patologie infettive rispetto alla popolazione generale, in particolare per agenti infettivi con potenziale linfomagenico come Chlamydia trachomatis. È lecito ipotizzare per tali agenti un ruolo eziopatogenetico ed una utilità clinica nei LPAGF. Le patologie autoimmuni hanno invece mostrato una bassa prevalenza. Ulteriori studi prospettici sono necessari per definire il ruolo di questi fattori nei LPAGF.

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