Guarna, Simone (2023) Geografie semantiche. Itinerari tra le poleis della Grande Grecia. Una rete lenta per il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Geografie semantiche. Itinerari tra le poleis della Grande Grecia. Una rete lenta per il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. |
Autori: | Autore Email Guarna, Simone simone.guarna@unina.it |
Data: | 9 Ottobre 2023 |
Numero di pagine: | 336 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Architettura |
Dottorato: | Architettura |
Ciclo di dottorato: | 35 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Mangone, Fabio fabio.mangone@unina.it |
Tutor: | nome email Pagano, Lilia [non definito] Buccaro, Alfredo [non definito] Galante, Paola [non definito] |
Data: | 9 Ottobre 2023 |
Numero di pagine: | 336 |
Parole chiave: | geografia semantica, sud Italia, itinerari contemporanei |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana |
Depositato il: | 13 Ott 2023 17:01 |
Ultima modifica: | 09 Apr 2025 13:22 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14997 |
Abstract
La tesi dottorale ‘Geografie semantiche. Itinerari tra le poleis della Grande Grecia. Una rete lenta per il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza’ recepisce in modo attivo le istanze del PNRR e prova ad ampliarne le opportunità con possibili azioni complementari e sostenibili riflettendo sul genius loci delle poleis del sud magno-greco. Attraverso un approccio sperimentale nell’ambito della composizione architettonica e urbana, dichiaratamente multi-scalare e transdisciplinare, la città greca e le sue parti sono assunte come modello-archetipo per ri-costruire e re-interpretare le realtà contemporanee meridionali. Assumendo come ipotesi di partenza la dimensione geografica e semantica della polis, la tesi delimita come area campione il comparto del Sud Italia campano-calabro-lucano, corrispondente ai territori della Magna Grecia, attraversato dalle vie istmiche, con lo scopo di delineare un possibile approccio metodologico al tema della ricostruzione delle aree metropolitane meridionali. Nella prima parte ‘Geografie semantiche: le relazioni tra i due mari’ la tesi riporta in primo piano i caratteri materiali e immateriali distintivi del territorio campano-calabro-lucano, nell’intento di sottolineare la specificità dei siti di fondazione greca derivante dalla sua storia mitica e culturale. Con l’ausilio di una metodologia sperimentale sono evidenziati gli itinerari relazionali tra antichi e nuovi poli supportati dalla matrice originaria geografica insediativa del territorio della Grande Grecia da cui emergono: la valenza semantica dei luoghi fondativi determinata da una distribuzione policentrica e da significati mitici; le originarie relazioni, all’epoca della Magna Grecia, tra i contesti ionici e quelli tirrenici che poi, dall’Italia post unitaria, sono state sempre più marginalizzate da una inadeguata infrastrutturazione. Nella seconda parte ‘Gli itinerari tra le poleis: porte contemporanee alla matrice territoriale originaria’ la tesi riscopre e individua le interrelazioni esistenti e potenziali degli itinerari tra le poleis (le vie istmiche tra i due mari) con le reti di viabilità attuali con i grandi progetti di infrastrutturazione veloce previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza. La ricerca entra dunque nel merito delle relazioni tra i mari Jonio e Tirreno e approfondisce alcuni tracciati di percorrenza tra i due mari che storicamente hanno svolto un ruolo strutturante nei processi insediativi. Attraverso la selezione di un caso studio ovvero il ‘sentiero dei due mari’, cerniera fisica e storica tra le regioni del meridione e transito fondamentale delle interconnessioni secolari del triangolo transregionale tra Campania, Calabria e Lucania, sono mappate le potenziali ‘porte contemporanee’ ovvero nodi intermodali latenti che incarnano possibili centralità diffuse rivelando la valenza sistemica della matrice originaria e culturale della Grande Grecia. Da questo punto di vista gli antichi cammini assumono, infatti, la valenza di reti interrotte ancora presenti o latenti sul territorio e diventano ‘navigatori’ di riferimento nell’indagine analitico-progettuale per mettere a sistema patrimoni di conoscenze e di risorse tangibili e intangibili marginalizzati dalle dinamiche degli assetti contemporanei. La verifica dell’ipotesi (dimensione geografica della polis) e la costruzione degli obiettivi (individuazione dei caratteri distintivi della matrice territoriale campano calabro-lucana e mappatura delle ‘porte contemporanee’) ha permesso di produrre materiali interpretativi inediti capaci di prefigurare scenari di trasformazione e rigenerazione dei ‘transetti’ paesaggistici e culturali del Sud Italia attuabili attraverso modificazioni puntuali strategiche.
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