Sergio, Marianna (2023) Musei di rovine. Strategie progettuali e digitali di narrazione per il museo archeologico. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Musei di rovine. Strategie progettuali e digitali di narrazione per il museo archeologico
Autori:
Autore
Email
Sergio, Marianna
marianna.sergio@unina.it
Data: 10 Marzo 2023
Numero di pagine: 390
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 35
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Mangone, Fabio
fabio.mangone@unina.it
Tutor:
nome
email
Miano, Pasquale
[non definito]
Pinto, Maria Rita
[non definito]
Data: 10 Marzo 2023
Numero di pagine: 390
Parole chiave: Museo archeologico, rovine, immagini digitali, strategie progettuali e digitali
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/12 - Tecnologia dell'architettura
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Depositato il: 02 Apr 2023 10:07
Ultima modifica: 10 Apr 2025 12:58
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/15103

Abstract

Inserendosi nell’attuale dibattito scientifico, la ricerca si confronta con la necessità di costruire una riflessione critica sul museo archeologico in termini di strategie progettuali e digitali di narrazione partendo dalla continua evoluzione dell’universo digitale, che ha, negli ultimi anni, investito gli ambienti legati al patrimonio archeologico. L’obiettivo perseguito è di sperimentare, attraverso la narrazione digitale, inedite e possibili configurazioni, definite dall’intersezione dell’apparato architettonico e museografico del museo con quello della cultura digitale, proponendo la costruzione di una struttura teorica e bibliografica di riferimento e approfondendo il tema del museo archeologico in una prospettiva inedita di museo archeologico-digitale nella quale convergono spazi architettonici e urbani, dispositivi tecnologici e resti archeologici: in questo senso, la comparazione tra differenti progetti e la sperimentazione sul caso studio risultano utili nella costruzione di un atlante di possibilità e di declinazioni differenti. I musei di rovine si configurano non più come contenitori di reperti sottratti dal loro contesto e portati altrove, ma parte integrante del sito archeologico e dispositivi comunicativi: un insieme di strategie attraverso cui interpretare le rovine e la struttura urbana dei luoghi. Essi divengono un luogo di conoscenza, di interpretazione e di comunicazione, in cui il valore materiale assunto dal segno e facilmente individuabile attraverso una lettura superficiale viene superato da una visione che affida all’archeologia e alla sua rovina un ruolo maggiore. Spazi di relazione e di risignificazione, i musei di rovine scardinano gli ordini precostituiti del museo come recinto di collezioni al fine di costruire un quadro di conoscenza dato dalla contaminazione e dalla giustapposizione di punti di vista in cui dispositivi tecnologici e resti fisici convergono verso pratiche di valorizzazione e fruizione, coinvolgente e interattiva, compatibili e reversibili in situ, scenografici e narrativo-ricostruttivi ex situ in cui storia e tecnologia multisensoriale si intrecciano garantendo un’esperienza immersiva.

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