Simioli, Maria (2023) L'informale nei paesaggi dell'abusivismo. Valori latenti e trasformazioni nel Mezzogiorno d'Italia. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: L'informale nei paesaggi dell'abusivismo. Valori latenti e trasformazioni nel Mezzogiorno d'Italia
Autori:
Autore
Email
Simioli, Maria
maria.simioli@unina.it
Data: 10 Marzo 2023
Numero di pagine: 246
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 35
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Mangone, Fabio
mangone@unina.it
Tutor:
nome
email
Russo, Michelangelo
[non definito]
Data: 10 Marzo 2023
Numero di pagine: 246
Parole chiave: Usi informali, paesaggi dell'abusivismo, meridiano
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/21 - Urbanistica
Depositato il: 02 Apr 2023 10:10
Ultima modifica: 10 Apr 2025 12:49
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/15106

Abstract

Questa tesi affronta il tema dei paesaggi dell’abusivismo a partire dalla lettura del fenomeno come pratica informale, ponendo al centro della riflessione il riconoscimento di valori e risorse latenti, nell’ottica di un progetto di riassetto contestuale e di nuova abitabilità, aderente alle specificità locali e alle loro reciproche differenze. È approfondito, in particolare, il concetto di informalità e le sue ricadute spaziali, in relazione alle molteplici possibilità che l’indeterminatezza delle sue configurazioni consente, suggerendo articolazioni temporali e occupazioni spaziali sensibili, capaci di adattarsi alle variegate e differenziate realtà socio-territoriali in cui ci si muove. Lo studio si inserisce nel dibattito scientifico internazionale in relazione alle sfide emergenti della contemporaneità, in particolare in relazione ai modi e alle forme dell’abitare contemporaneo orientati a modelli insediativi più sostenibili e inclusivi. Tuttavia, il suo campo di riflessione si orienta in modo specifico sul Mezzogiorno d’Italia. A livello teorico e metodologico, dunque, la ricerca ambisce a definire il ruolo potenziale dei paesaggi dell’abusivismo, in quanto spazi di protagonismo diffuso, nel progetto del territorio contemporaneo, promuovendo una lettura aderente alle specificità locali, un approccio istituzionale capace di andare oltre la considerazione del singolo manufatto edilizio, e uno sguardo progettuale sistemico e multidimensionale. La casistica in cui si misura il livello operativo della tesi si rapporta in modo specifico alle regioni del Sud Italia, regioni in cui il fenomeno dell’abusivismo ha assunto nel secondo Novecento, una dimensione quantitativa prevalente e caratteri di elevata pervasività territoriale, determinando situazioni di particolare urgenza, legate a temi ambientali, al rischio, e alla crisi dei modelli di welfare. In primo luogo, del resto, al fine di rilanciare il dibattito in ambito disciplinare e politico, appare necessaria una riflessione organica sui contenuti e sull’efficacia degli strumenti di pianificazione e degli approcci progettuali adeguati alla rigenerazione territoriale di contesti interessati da tali fenomeni. Partendo dunque dall’ipotesi che l’abusivismo, in quanto pratica informale, possa rappresentare valore e campo rigenerativo per il territorio contemporaneo, si mira, da un lato, a proporre un nuovo approccio metodologico allo studio e alla lettura critica dei processi e delle geografie che caratterizzano gli insediamenti abusivi; dall’altro lato, a individuare indirizzi strategici per la pianificazione urbanistica per il recupero di queste aree, attraverso la definizione di metodi interpretativi e progettuali basati sull’uso di adeguati telai infrastrutturali, adattivi e processuali. Come premesso, la ricerca pone l’attenzione sui paesaggi dell’abusivismo nel Mezzogiorno d'Italia come campo di studio e di sperimentazione, in particolare della Regione Campania: l’isola di Ischia e i comuni costieri del litorale Domitio. La scelta dei due casi di studio è orientata a cogliere le implicazioni tra fenomeno abusivo, paesaggio, norma e società. Nei complessi di edilizia residenziale pubblica del casertano, il modello individuato, si propone come strumento innovativo in grado di individuare, analizzare e valutare le implicazioni tra pratiche, spazio e comunità, al fine di ripristinare le condizioni di legalità e promuovere il miglioramento della qualità dell’abitare, “imparando” dagli usi e dalle pratiche informali operati dagli abitanti. Il caso studio condotto sul territorio ischitano, in coerenza con il Piano di Ricostruzione dell’isola d’Ischia, consente invece di sperimentare il modello operativo individuato attraverso la definizione di diversi scenari progettuali, in una condizione singolare, causata dall’emergenza e dalla conseguente disponibilità di ingenti risorse pubbliche e strumenti operativi di tipo speciale. Le conclusioni, seppur aperte a sviluppi di ricerca futuri, vengono formulate mettendo a sistema le nozioni desunte dallo studio delle best practice, le considerazioni emerse dai casi studio e le traiettorie tracciate dalle politiche nazionali.

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