Salamone, Dominic (2023) Valutazione degli effetti di specifici interventi nutrizionali sul profilo degli acidi grassi del siero. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Valutazione degli effetti di specifici interventi nutrizionali sul profilo degli acidi grassi del siero |
Autori: | Autore Email Salamone, Dominic dominic_salamone91@libero.it |
Data: | 9 Marzo 2023 |
Numero di pagine: | 132 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Medicina Clinica e Chirurgia |
Dottorato: | Medicina clinica e sperimentale |
Ciclo di dottorato: | 35 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Beguinot, Francesco beguino@unina.it |
Tutor: | nome email Rivellese, Angela [non definito] |
Data: | 9 Marzo 2023 |
Numero di pagine: | 132 |
Parole chiave: | Acidi Grassi a Corta Catena, Nutrizione, Metabolismo glico-lipidico. |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 06 - Scienze mediche > MED/09 - Medicina interna Area 06 - Scienze mediche > MED/13 - Endocrinologia Area 06 - Scienze mediche > MED/49 - Scienze tecniche dietetiche applicate |
Depositato il: | 22 Mar 2023 07:33 |
Ultima modifica: | 10 Apr 2025 13:40 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/15156 |
Abstract
Le possibili relazioni tra abitudini alimentari, prodotti del microbiota intestinale, quali gli acidi grassi a corta catena (SCFA), la Lipogenesi De Novo (DNL), metabolismo glicolipidico e grasso ectopico sono un aspetto di grande interesse scientifico. Nonostante il notevole numero di lavori restano ancora molti punti da chiarire, in particolare, per quanto riguarda gli effetti di studi di intervento controllati nell’uomo. Pertanto, la ricerca svolta durante il mio percorso di dottorato si è focalizzata su: 1) valutazione della capacità fermentativa di individui a rischio cardio- metabolico (pazienti sovrappeso/obesi senza e con diabete di tipo; 2) valutazione degli effetti di alimenti ricchi in fibre/amilosio o di diete a base di prodotti di origine vegetale sulla produzione di SCFA e il loro ruolo nella regolazione del metabolismo glucidico; 3) definizione del possibile ruolo della DNL nella riduzione del grasso epatico e pancreatico dopo un intervento nutrizionale con una dieta multifattoriale, ricca in fibre, polifenoli e PUFA n-3, PUFA n-6 e MUFA o con una dieta ricca solo in MUFA. Per quanto riguarda il primo punto, i risultati ottenuti nei pazienti con diabete dimostrano che le concentrazioni dell’acido acetico, propionico e butirrico sono ridotte rispetto a quelli dei soggetti sovrappeso/obesi non diabetici; tuttavia, solo la riduzione dell’acido propionico è associata al diabete di per sé. L’acido acetico e butirrico sono influenzati da altri fattori oltre che dal diabete. La riduzione dell’acido butirrico è associata all’età, indicando una riduzione della capacità fermentativa del microbiota intestinale con l’avanzare dell’età, mentre l’acido acetico è associato al colesterolo-LDL. In relazione al secondo punto è stato dimostrato che: 1) il consumo in acuto di pane ricco in amilosio è capace di migliorare in soggetti sovrappeso/obesi la risposta della glicemia e dell’insulina in fase postprandiale, aumentando allo stesso tempo i livelli postprandiali di acido propionico. Tale aumento è, inoltre, associato alla riduzione della risposta insulinica postprandiale suggerendo un possibile ruolo dell’acido propionico nel miglioramento della sensibilità insulinica in fase postprandiale; 2) una dieta ispirata al modello mediterraneo rispetto ad una dieta occidentale migliora, sia in acuto che in cronico, la risposta della glicemia e dell’insulina in fase postprandiale inducendo un miglioramento della sensibilità insulinica in questa fase. La Dieta Mediterranea determina un aumento dei batteri che fermentano le fibre con conseguente aumento, in particolare, dell’acido butirrico. Questo aumento si associa significativamente al miglioramento della sensibilità insulinica ottenuto in fase postprandiale con la dieta mediterranea, suggerendo che proprio la modifica della composizione del microbiota e l’aumento dell’acido butirrico giochino un ruolo fondamentale nel miglioramento del metabolismo glucidico in fase postprandiale. Per quanto riguarda il terzo punto, è stato dimostrato che una dieta multifattoriale, con diverse componenti bioattive, ispirata ancora una volta ad un modello Mediterraneo, rispetto ad una dieta ricca in MUFA, anche essa già dimostratasi “salutare”, è capace di agire non solo sul metabolismo intermedio ma anche di ridurre significativamente sia il grasso epatico che il grasso pancreatico. In particolare, mentre la riduzione del grasso epatico sembra essere in relazione con la riduzione della DNL, valutata come rapporto acido palmitico/acido linoleico, questo non avviene con la riduzione del grasso pancreatico, i cui meccanismi potrebbero essere diversi e devono essere ulteriormente indagati. Pertanto, dai risultati ottenuti è possibile porre delle basi per l’identificazione di alimenti funzionali o strategie nutrizionali nella prevenzione e nel trattamento del diabete, della steatosi epatica e pancreatica.
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