Spatuzzi, Rossana (2008) Valutazioni economiche ed ambientali di una possibile filiera agroenergetica in campania. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazioni economiche ed ambientali di una possibile filiera agroenergetica in campania
Autori:
AutoreEmail
Spatuzzi, Rossana[non definito]
Data: 2008
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 117
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia e politica agraria
Dottorato: Valorizzazione e gestione delle risorse agro-forestali
Ciclo di dottorato: 20
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cioffi, Antonio[non definito]
Tutor:
nomeemail
Lombardi, Pasquale[non definito]
Data: 2008
Numero di pagine: 117
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/01 - Economia ed estimo rurale
Depositato il: 31 Lug 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:28
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/2081

Abstract

Nel presente lavoro di tesi è stato analizzato il potenziale sviluppo di una filiera agroenergetica in Campania con particolare attenzione agli aspetti economici ed ambientali ad essa correlati. Per il comparto agricolo le bioenergie, possono rappresentare una valida opportunità se correttamente gestite. Questo tema è attualmente fortemente dibattuto ed è considerato di notevole importanza perché ad esso si ricollegano due problematiche di valenza globale, da un lato la questione energetica e dall’altro i cambiamenti climatici. Inoltre in un paese come l’Italia la possibilità di incrementare la quota di energia rinnovabile nazionale ricorrendo alle energie ricavate dalla biomassa riveste un enorme importanza per assicurare una certa indipendenza dai paesi esportatori di energia. La bioenergia è considerata una fonte d’energia pulita e rinnovabile che non contribuisce ad aumentare l’effetto serra in quanto con il suo utilizzo viene reimmesso in atmosfera il quantitativo di CO2 fissato in fase di accrescimento della pianta, a differenza dei combustibili convenzionali che rilasciano l’anidride carbonica stabilmente accumulata in forma fossile. In tal senso l’uso della biomassa a scopi energetici risponde appieno agli impegni internazionali assunti dall’Italia nell’ambito del Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra. Il presente lavoro si differenzia da quelli analizzati in letteratura per una serie di motivazioni quali il tipo di colture energetiche, l’approccio dello studio e la metodologia utilizzata. È bene sottolineare che l’articolazione delle filiere può essere molto varia, sia per quanto riguarda le materie prime che i tipi di trasformazione e di destinazione finale dell’energia prodotta. Il destino delle filiere agroenergetiche è inoltre strettamente legato al contesto territoriale, sia dal punto di vista agronomico e quindi delle condizioni pedoclimatiche, di adattabilità delle specie al territorio, che dal punto di vista strutturale e del contesto socioeconomico. Per quanto riguarda il tipo di biomassa preso in considerazione, buona parte degli studi precedenti si è interessata alle filiere legate al legno, di provenienza forestale o comunque a specie arboree, quindi alla filiera comunemente denominata legno-energia. In questo caso invece sono state prese in considerazione colture dedicate di carattere erbaceo con buona adattabilità in ambiente mediterraneo quali la Canna comune ed il Sorgo che rispondono bene a tutta una serie di esigenze locali. Un’altra importante caratteristica distintiva del presente lavoro è l’approccio del tutto nuovo con cui viene affrontata la problematica dello sviluppo della filiera: l’attenzione è focalizzata sulla singola azienda agricola, sulle sue prospettive e criticità, quale reali punti di partenza per lo sviluppo delle fasi successive. Nel presente lavoro sono stati appunto analizzati scenari relativi alla coltivazione di Canna e Sorgo ipotizzando che tali produzioni avvengano in quelle aree della regione Campania attualmente destinate alle produzioni cerealicole, nel tentativo di rispondere all’esigenza di individuare una possibile alternativa produttiva in aree interne e/o marginali suscettibili di abbandono. In questa prime fase del lavoro sono stati analizzati gli scenari economici di questa tipologia di aziende mettendo a confronto i bilanci aziendali delle attuali produzioni con quelli derivanti dalle suddette colture alternative. Successivamente in un ottica più ampia è stata analizzata la filiera dal punto di vista energetico ed ambientale con la metodologia dell’Analisi del Ciclo di Vita, Life Cycle Assesment che ha consentito non solo valutazioni e confronti di carattere energetico, ma un’analisi di tutte le problematiche ambientali legate al processo in esame.

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