Barone, Maria (2006) Studi di variabilità di vecchi e nuovi "trichovirus" in drupacee e pomacee. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Studi di variabilità di vecchi e nuovi "trichovirus" in drupacee e pomacee
Autori:
AutoreEmail
Barone, Maria[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 59
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Arboricoltura, botanica e patologia vegetale
Dottorato: Agrobiologia e agrochimica
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Violante, Antonio[non definito]
Tutor:
nomeemail
Ragozzino, Antonio[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 59
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/12 - Patologia vegetale
Depositato il: 18 Giu 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:30
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/2460

Abstract

La ricerca effettuata nel presente lavoro ha riguardato lo studio della variabilità di due Trichovirus, l’ACLSV e l’APCLSV, in pomacee e drupacee. E’stata condotta un’indagine diagnostica al fine di approfondire i dati riguardanti la diffusione e la tipologia di ACLSV e APCLSV in Campania, analizzando campioni appartenenti a collezioni di germoplasma della regione. L’indagine ha rivelato che l’ACLSV è un virus molto diffuso nel germoplasma campano ed in tutte le specie esaminate di drupacee e pomacee. L’APCLSV, invece, è risultato poco diffuso, ed è stato riscontrato solo in drupacee, in particolare in albicocco, susino (specie ospite già conosciute per tale virus) e in pesco, che invece risulta un nuovo ospite naturale. Inoltre, l’utilizzo di metodiche molecolari polivalenti (PDO Nested RT-PCR e APCLSV Nested PCR) ha permesso da un lato, di effettuare lo studio di variabilità dei virus considerati nella regione della polimerasi, e dall’altro di evidenziare la presenza, nei campioni esaminati, di altri virus appartenenti ai generi Tricho-, Fovea- e Capillovirus. Gli studi di variabilità hanno permesso di rilevare, per entrambi i virus, alti valori di divergenza nucleotidica ed amminoacidica. L’analisi delle sequenze dell’ACLSV ha evidenziato la presenza di numerose varianti di sequenza, anche all’interno di una stessa pianta, sebbene le differenze maggiori si riscontrano tra varianti di sequenza appartenenti a piante diverse. Non è stato tuttavia possibile individuare varianti ospite-specifica, come confermato dall’analisi filogenetica. Anche per l’APCLSV i risultati hanno indicato un elevato grado di variabilità del virus e, come per l’ACLSV, anche per l’APCLSV non è stato possibile individuare varianti di sequenza ospite-specifica. Per quanto riguarda, inoltre, la possibilità di associare particolari sintomi o sindromi a varianti o isolati di ACLSV e APCLSV, dai dati raccolti, sino ad ora, la cosa non è stata attuabile, anche per la presenza contemporanea di due o più virus all’interno della stessa pianta.

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