Tomeo, Carmela (2008) Narcisismo e questione dell'io. [Tesi di dottorato] (Unpublished)
PDF (narcisismo, Io, immagine corporea)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Narcisismo e questione dell'io |
Creators: | Creators Email Tomeo, Carmela tomeo@fastwebnet.it |
Date: | 1 December 2008 |
Number of Pages: | 164 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Scienze relazionali "Gustavo Iacono" |
Scuola di dottorato: | Scienze psicologiche e pedagogiche |
Dottorato: | Scienze psicologiche e pedagogiche |
Ciclo di dottorato: | 21 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Petrillo, Giovanna petrillo@unina.it |
Tutor: | nome email Petrelli, Diomira diomirap@mclink.it |
Date: | 1 December 2008 |
Number of Pages: | 164 |
Keywords: | Narcisismo; Ego; Image of body; Eating desorders |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PSI/07 - Psicologia dinamica Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PSI/08 - Psicologia clinica |
Additional information: | Indirizzo di Psicologia della salute e prevenzione del rischio individuale e sociale |
Date Deposited: | 23 Nov 2009 11:21 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:37 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3562 |
Collection description
La tesi Narcisismo e questione dell’Io è divisa in due parti. La prima, a carattere teorico, ha per titolo La doppia destinazione individuale e ricostruisce la cornice problematica che motiva l’ingresso nella psicoanalisi freudiana del concetto di narcisismo. Questo concetto viene analizzato attraverso un’indagine che ne ripercorre la genesi sul piano dello sviluppo psicosessuale dell’individuo e sul piano dell’articolazione strutturale del soggetto. Riguardo a quest’ultimo punto viene evidenziata l’importanza dell’apporto lacaniano, ad integrazione del discorso freudiano, relativamente alle tematiche della relazione speculare e del rapporto dell’Io con l’altro. La seconda parte, a carattere clinico, ha per titolo Osservazioni cliniche su immagine corporea e disturbi alimentari. Essa comprende la discussione di 24 casi, inseriti in una cornice teorica che si propone come la più idonea a dare rilievo alle parole dei pazienti e a riflettere sul rapporto che essi imbastiscono tra il comportamento che lamentano – dal disordine alla compulsione alimentare, dall’iperfagìa al discontrollo, dallo spiluccamento all’abbuffata etc. - e la loro peculiare esperienza di vita. Le considerazioni in merito hanno posto in evidenza che il disturbo alimentare, in molti dei casi osservati, non è semplicemente un disturbo del comportamento, che, come tale, bisogna correggere, ma è l’espressione di un disagio psichico che non deve essere trascurato e in rapporto al quale può essere molto importante offrire al paziente una possibilità di ascolto. Inoltre, è stato preso in considerazione il frequente riferimento di questi pazienti alla relazione speculare. Oltremodo ricorrenti risultano, infatti, nei protocolli esaminati espressioni del tipo «non riesco più a vedermi», «non mi guardo più allo specchio», «mi sono perso di vista» ecc., tutte espressioni che stanno a indicare la rilevanza dell’immagine corporea nella dinamica di questi disturbi. La cornice teorica scelta per la discussione dei casi ha inteso rendere conto anche di quest’ultimo aspetto. Essa pertanto si è articolata intorno ai tre registri che la psicoanalisi lacaniana ha individuato e teorizzato in sostituzione di qualsiasi modello dell’apparato psichico ovvero i registri del simbolico, del reale e dell’immaginario. La questione dell’immagine corporea non è stata pertanto fissata a un suo autonomo statuto, ma è stata opportunamente articolata alle dimensioni psichiche che quei tre registri esplicitano. Poiché la reale portata di questi disturbi sembra essere assai poco circoscritta e circoscrivibile, l’averne riletto le dinamiche salienti alla luce di un dispositivo teorico e tecnico basato sull’ascolto del soggetto, spinge a interrogarsi più a fondo sull’opportunità di perseguire una definizione e una classificazione dei disturbi alimentari sulla base di scale comportamentali.
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