Amato, Vincenzo (2006) La risposta di alcuni tipici sistemi morfodinamici della Campania (Italia meridionale) alle variazioni climatiche oloceniche. [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | La risposta di alcuni tipici sistemi morfodinamici della Campania (Italia meridionale) alle variazioni climatiche oloceniche |
Creators: | Creators Email Amato, Vincenzo UNSPECIFIED |
Date: | 2006 |
Date type: | Publication |
Number of Pages: | 444 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Scienze della Terra |
Dottorato: | Scienze della Terra per il territorio |
Ciclo di dottorato: | 16 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Cinque, Aldo UNSPECIFIED |
Tutor: | nome email Cinque, Aldo UNSPECIFIED |
Date: | 2006 |
Number of Pages: | 444 |
Keywords: | Olocene, Campania, Geoarcheologia |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 04 - Scienze della terra > GEO/02 - Geologia stratigrafica e sedimentologica |
Date Deposited: | 28 Jul 2008 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:23 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/636 |
DOI: | 10.6092/UNINA/FEDOA/636 |
Collection description
[ITALIANO] Gli studi paleoclimatici ad alta risoluzione (18O, 13C, CH4, MS, ect) se da una parte permettono una dettagliata ricostruzione della variabilità climatico-ambientale dell’Olocene, fornendo buone indicazioni sulle temperature e le piovosità del passato, dall’altra non danno nessuna informazione circa gli effetti dei cambiamenti climatici sui paesaggi e sugli ecosistemi antropizzati. Per chiarire la risposta che i sistemi geomorfologici e pedo-sedimentari ai cambiamenti climatici e il loro potenziale impatto sulle comunità antiche, si sono investigati numerosi siti archeostratigrafici e sezioni tephrostratigrafiche, ed interpretati numerosi sondaggi geoarcheologici. In aggiunta a questi, lo studio ha fatto ricorso anche a dati storici, archeologici e paleobiologici. Tale approccio multidisciplinare è stato seguito per poter meglio capire il significato dei “change events”, proprio per distinguere le modificazioni indotte da fattori locali e/o accidentali (antropici, fisiografici, ecc) da quelle effettivamente dovute a cambiamenti climatici a scala regionale e/o globale. Il lavoro mostra una sintesi dei dati geoarcheologici, tephrostratigrafici e culturali di alcuni morfoscenari tipici della Campania e mostra come questi hanno risposto alle variazioni climatiche oloceniche, identificate anche grazie ad alcuni selezionati records paleoclimatici ad alta risoluzione, per le aree mediterranee (Allen et al., 2002; Allocca et al., 2000; Antonioli et al., 2000; Siani et al, 2004) e per altre aree boreali (Mayewski et al., 2004; Bond et al., 2001). Tali records mostrano una sostanziale variabilità del clima dell’Olocene, segnata da una apparente ciclicità di circa 1.4-1.5 ka. In Campania, alcuni importanti cambiamenti climatici regionali si sono verificati intorno a 5.5-5.0; 4.0-3.7; 3.0-2.5; 1.5-1.0 ka BP e sembrano coincidere con significativi cambiamenti dei processi morfodinamici riscontrati nelle successioni investigate. Più precisamente la variabilità climatica ha interessato gli ambienti subarei principalmente arrestando o attivando specifici processi pedogenetici, fasi erosive e di sedimentazione, attivando o arrestando alcuni contesti morfoclimatici (conoidi alluvionali, conoidi di versante, sedimentazione eolica, ecc). Queste modificazioni ambientali indotte dal clima sembrano molto spesso aver influenzato il rapporto tra l’uomo e il territorio nei vari millenni che si sono succeduti nel corso dell’olocene. Scelta dell’area insediativa, occupazione destinazione/uso del territorio, migrazioni interregionali, strategie economiche e culturali sono solo alcuni dei cambiamenti che hanno interessato la storia del popolamento umano nel corso dell’Olocene. Nelle aree campane molte volte l’azione combinata delle eruzioni dei Vulcani Napoletani e dei cambiamenti climatici sulle comunità umane preistoriche e storiche ha destabilizzato il bilancio ecologico, causando crisi socio-economiche, migrazioni e conflitti. / [ENGLISH] High-resolution paleoclimatic studies (e.g. 18O, 13C, CH4, MS, ect) provide detailed reconstructions of the Holocene climatic variability. They give good indications of the past temperatures and rainfalls, but they are unable to provide direct informations about the effects of the climatic changes on landscape and human ecosystems. In order to asses the response of the subaerial geomorphologic/pedo-sedimentary systems to the climatic changes and their potential impact on the ancient human communities, detailed stratigraphical investigations in Campania (southern Italy) have been carried out. In addition to indications provided by litho-pedostratigraphical and geomorphological investigations, the study has refered to historical, archaeological, and palaeobiological data. This multidisciplinary approach has allowed for a better understanding of the significance of “changing events”, and enabled us to distinguish the modifications induced by local/accidental agents (e.g. anthropogenic, physiographical) from those due to potential global/semi-global climatic changes. The work shows the acquired geoarcheological, tephrastratigraphical and cultural data correlated to some selected high-resolution paleoclimatic records, showing a substantial variability of the Holocene climate leaded by a millennial cyclicity, from the Mediterranean areas (Allen et al., 2002; Allocca et al, 2000; Antonioli et al., 2000; Siani et al, 2004), and other boreal areas (Mayewski et al, 2004; Bond et al, 2001). Some of the main regional cyclical climatic changes, centred at c. 5.5-5.0; 4.0-3.7; 3.0-2.5; 1.5-1.0 ka BP, appear to coincide with significant changes of the morphodynamical processes recognised in the investigated successions. More precisely the climatic variability affected the subaerial environments principally by arresting or enhancing specific pedogenetic, erosional and/or sedimentary processes in different environmental contexts of the Campania and Apulia regions. These climatic-induced environmental modifications seem to have influenced human societies as well, affecting settlements, local occupation, circulation and economic strategies. Many times the combined action of eruptions from the Neapolitan Volcanoes and climatic changes acted on the prehistoric and historic communities as factors able to destabilize the ecological balance, forcing interregional migrations of human groups which, in turn, could have caused social-economical crisis and even conflicts.
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