Longhi, Luca (2010) Servizi pubblici locali e beni comuni tra regola della concorrenza e diritti fondamentali. [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Servizi pubblici locali e beni comuni tra regola della concorrenza e diritti fondamentali |
Creators: | Creators Email Longhi, Luca lucalonghi1@alice.it |
Date: | 10 November 2010 |
Number of Pages: | 165 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Diritto dell'economia |
Scuola di dottorato: | Scienze giuridico-economiche |
Dottorato: | Diritto dell'economia |
Ciclo di dottorato: | 22 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Lucarelli, Francesco lucarell@unina.it |
Tutor: | nome email Lucarelli, Francesco lucarell@unina.it |
Date: | 10 November 2010 |
Number of Pages: | 165 |
Keywords: | servizi pubblici; beni comuni; concorrenza |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico |
Additional information: | in co-tutela con l’École doctorale de droit public et de droit fiscal dell’Université Paris 1 – Panthéon-Sorbonne. co-tutor: Prof. Gérard Marcou |
Date Deposited: | 06 Dec 2010 11:18 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:43 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/7914 |
Collection description
La ricerca in oggetto, intitolata “Servizi pubblici locali e beni comuni tra regola della concorrenza e diritti fondamentali”, si propone di affrontare due temi tra loro strettamente legati, eppure il più della volte analizzati disgiuntamente dalla dottrina, in una prospettiva, se possibile, originale e innovativa. In particolare, si cercherà di individuare il nesso esistente nel mondo del diritto tra beni e servizi, rilevando il dato che spesso alla base di servizi pubblici essenziali (e quindi dei profili relativi alla loro gestione) vi sono beni di appartenenza collettiva, rectius comuni (quindi profili inerenti alla proprietà). Si confronti, ad esempio, il caso del servizio idrico, che ha ad oggetto il bene comune per eccellenza, vale a dire l’acqua. Si è scelto volutamente un titolo “duale” per mettere il rilievo la chiave problematica dei temi proposti, nonché il fatto che all’orizzonte di tali fenomeni si stagliano due polarità da riconciliare, la regola della concorrenza e i diritti fondamentali sottesi ai beni e servizi descritti. Come già riscontrato in precedenza [introduzione, par. 1], si è individuato, in una prospettiva di comparazione, il modello francese quale esperienza virtuosa in materia di servizi pubblici e si è proceduto ad analizzarne prima l’evoluzione storica [cap. I], poi i rapporti con il diritto comunitario [cap. II] e infine la disciplina vigente [cap. III], con particolare riferimento al servizio idrico [cap. IV], senza dubbio tra i più significativi ai fini che qui interessano. In altri termini, si tratta di un metodo che procede dal generale al particolare e che consentirà, ci si augura, al termine del percorso, di rilevare quanto del modello originario di service public sopravviva nelle applicazioni concretamente realizzate. Saranno tratte, sul punto, delle conclusioni parziali relative alla prima parte della trattazione [cap. V]. La seconda parte è dedicata al diritto interno, rispetto al quale vengono presi in esame diversi profili. In primo luogo [cap. VI], saranno esaminate le trasformazioni della costituzione economica alla luce del processo di integrazione europea e saranno osservati i principali istituti di derivazione comunitaria in essa contenuti (ad es. i diritti speciali ed esclusivi, gli aiuti di Stato) ed i loro effetti sul tema dei servizi pubblici. Si procederà, poi [cap. VII], con una breve ricostruzione dei profili delle privatizzazioni in Italia, avendo riguardo alle diverse linee di intervento che hanno riguardato tali processi ed alle situazioni di diritto coinvolte. La prospettiva adottata è sempre quella di mettere in relazione beni, servizi e diritti, evidenziando criticità e potenzialità virtuose di modelli pubblici e privati. Nel capitolo che segue [cap. VIII], si cercherà di fornire un’analisi il più possibile dettagliata della recente riforma dei servizi pubblici locali, individuando gli elementi critici racchiusi nel testo in vigore, dai modelli di gestione previsti al sistema di regolazione e controlli. Successivamente [cap. IX], si osserverà il dato dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali ex art. 117 co. 2 lett. m), comunque strettamente legato ai temi della ricerca, attraverso una ricostruzione della giurisprudenza consolidata in materia, anche alla luce della recente riforma del federalismo fiscale. Un altro caso che sarà oggetto di attenzione [cap. X] è rappresentato dalle concessioni demaniali marittime, esempio paradigmatico di bene comune dato in concessione, a proposito del quale verranno messe in evidenza similitudini e differenze con il tema dei servizi pubblici essenziali. Similitudini rispetto ai diritti fondamentali coinvolti nelle due fattispecie, differenze rispetto al modo di operare della regola della concorrenza, che talora, come si vedrà, potrà ricevere applicazioni virtuose in funzione di garanzia dell’interesse generale. Infine [cap. XI], a conclusione dell’itinerario condotto, si forniranno due ipotesi, in qualche misura creative, di rivalutazione del diritto pubblico messo in crisi dai processi di privatizzazione e dismissione descritti. Innanzitutto, la configurazione di un diritto alla città, mutuato dall’esperienza culturale maghrebina, quale sede ideale di fruizione di servizi di interesse generale e godimento di beni comuni. Successivamente, la valorizzazione virtuosa della nozione di concorrenza, in una prospettiva di garanzia per i cittadini-utenti e gli operatori economici minori, quale strumento di allocazione universale di diritti e benessere. Seguiranno, in sede di conclusioni [cap. XII], riflessioni e proposte intorno a modelli di gestione partecipata di servizi pubblici e beni comuni, anche sulla scorta dell’esperienza parigina in tema di servizio idrico.
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