Manna, Massimo (2006) La tutela dell’ambiente e del paesaggio dopo la modifica del titolo V della Costituzione: la complessa trama di rapporti tra Stato, regioni ed enti locali. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La tutela dell’ambiente e del paesaggio dopo la modifica del titolo V della Costituzione: la complessa trama di rapporti tra Stato, regioni ed enti locali
Autori:
AutoreEmail
Manna, Massimo[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 156
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze dello stato
Dottorato: Scienza politica e istituzioni in Europa
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Pizzigallo, Matteo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Aleni, Benito[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 156
Parole chiave: ambiente, costituzione, tutela
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/06 - Storia delle relazioni internazionali
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/04 - Scienza politica
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/03 - Storia delle istituzioni politiche
Depositato il: 04 Ago 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:24
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/809
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/809

Abstract

Parlare di tutela dell’ambiente oggi, rispetto a venti anni fa quando determinate problematiche non avevano un adeguato livello di attenzione, può sembrare o pleonastico, visto l’immensa produzione testuale in materia, o un esercizio di stile, in virtù della pervasività con cui la “questione ambientale” ha caratterizzato le argomentazioni di studiosi e operatori. Al di fuori delle apparenze, tuttavia, va considerato che la mutevolezza dell’ambiente fisico è pari alla “volubilità” della disciplina giuridica della materia ambientale che, da trenta anni a questa parte, è stata oggetto di continui rivolgimenti. La presente trattazione intende fornire un contributo di analisi riferito ad un periodo breve dal punto di vista cronologico, quale l’ultimo triennio, ma molto intenso sotto il profilo della “produzione” legislativa e giurisprudenziale. Esso, infatti, si colloca tra la controversa riforma del titolo V della costituzione e la prospettiva di ulteriori modifiche legislative attualmente in divenire, ma altrettanto importanti, quali la legge delega sull’ambiente di cui si dirà. Il fulcro della ricerca è l’analisi del sistema di “governo” dell’ambiente nel nostro ordinamento, dell’interazione tra i diversi livelli amministrativi, sotto il profilo della ripartizione delle attribuzioni tra stato centrale e organi locali, partendo da un bilancio della pregressa esperienza (con una breve disamina anche delle esperienze di altri ordinamenti in Europa e nel mondo, attesa la mondializzazione della questione ambientale di pari passo con lo sviluppo economico su scala globale), fino a giungere allo stato attuale della disciplina della materia ambientale. Facendo tesoro della passata elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, risulta di tutta evidenza una premessa fondamentale per qualsiasi lavoro scientifico che riguardi la materia in esame. L’ambiente e la sua tutela non possono essere visti solo in maniera statica, in antitesi al momento patologico costituito dall’inquinamento, ma vanno esaminati con un approccio dinamico: sotto il profilo politico, con l’emersione degli interessi collettivi ambientali, che hanno dato origine alla nascita di nuovi soggetti politici, specificamente finalizzati alla rappresentanza di interessi di tipo diffuso e con protezione giuridica debole (si veda il variegato mondo dell’associazionismo ambientale); sotto il profilo economico-industriale, tenendo in adeguata considerazione il difficile, ma fondamentale processo in direzione di un criterio qualitativo di valutazione dello sviluppo, con l’introduzione di elementi di equilibrio nell’impiego delle risorse ambientali (si pensi al concetto di “sviluppo sostenibile” elaborato nell’ultimo decennio e recepito nell’ordinamento dell’unione europea); e, infine, per quel che più interessa ai fini della presente trattazione, nel settore istituzionale, laddove la tutela dell’ambiente implica una razionale revisione dei modelli di amministrazione, sia per la parte riguardante l’articolazione dei rapporti tra “centro” e “periferia”, sia in funzione di una maggiore “democratizzazione” della pubblica amministrazione dal punto di vista della partecipazione alle procedure e dell’accesso alle informazioni.

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