La Banca, Domenica (2006) La creatura tipica del regime: l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia nel ventennio fascista (1925-43). [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La creatura tipica del regime: l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia nel ventennio fascista (1925-43)
Autori:
AutoreEmail
La Banca, Domenica[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 370
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze dello stato
Dottorato: Scienza politica e istituzioni in Europa
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Pizzigallo, Matteo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Caglioti, Daniela Luigia[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 370
Parole chiave: Enti assistenziali, Fascismo, Welfare state
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/06 - Storia delle relazioni internazionali
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/04 - Storia contemporanea
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/04 - Scienza politica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/02 - Storia moderna
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/03 - Storia delle istituzioni politiche
Depositato il: 01 Ago 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:24
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/811
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/811

Abstract

Questa tesi di dottorato rappresenta un primo tentativo organico di ricostruzione delle caratteristiche strutturali e delle attività funzionali dell’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia (Onmi), ente parastatale istituto nel 1925 e soppresso nel 1975, finalizzato alla profilassi e all’assistenza medico-sociale delle donne, in quanto madri, e dei fanciulli, fino al raggiungimento della maggiore età, che si trovavano in stato di bisogno permanente e/o contingente. La ricerca è circoscritta al contesto storico—ideologico degli anni del fascismo, con il fine di evidenziare quanto ed in che modo la gestione e l’organizzazione amministrativa dell’Opera corra parallela con la storia istituzionale del regime, tenendo, pertanto, in considerazione aspetti tipici dell’ingerenza del fascismo nella pubblica amministrazione, tra cui maggiore rilevanza assumono: la strumentalità dei grandi istituti rispetto alle proprie politiche; la penetrazione del partito nell’apparato amministrativo degli enti; il loro disarmonico sviluppo in chiave nord-sud e centro-periferia. Seguendo questo percorso di ricerca emerge, in primo luogo, l’assenza di una reale comprensione dello spirito sociale ed assistenziale che il regime avrebbe voluto conferire all’Opera, basato non più su una cura dell’assistito in termini filantropici e caritativi, finalizzata al controllo ed alla sicurezza sociale, ma su un di un embrionale stadio di quello che oggi potremmo definire social security. L’ente finirà, perciò, per divenire il vettore di altri obiettivi del regime tra cui in primo luogo è stato riscontrato il forte legame con le politiche demografiche e propagandistiche finendo, anch’esso, come nel caso degli altri enti previdenziali ed assistenziali istituti dal fascismo, nelle mani, spesso inadeguate, di una dirigenza di estrazione prevalentemente partitica che ne legherà la gestione a pratiche particolaristiche e clientelari. L’analisi, in ultimo, dal punto di vista del gradiente territoriale finisce per vedere riprodotte le differenze strutturali e funzionali preesistenti tra il nord ed il sud del paese, mentre dall’analisi centro-periferia emerge una netta predominanza delle politiche statali rispetto a quelle locali ma anche un più stretto collegamento tra le due realtà che consentirà al regime di avere un quadro effettivo e concreto delle realtà provinciali coinvolgendo nel sistema di governo uomini e mezzi. Sistema di governo reticolato, dunque, che fu in grado di coinvolgere diverse articolazioni della vita politica ed amministrativa, che, se da un lato, posero adito a corruzioni e clientele, dall’altro posero l’accento su di un tentativo di riforma della pubblica amministrazione.

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