Borriello, Antonella (2010) Navi e Finanze a Torre del Greco (1904-1937). [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Navi e Finanze a Torre del Greco (1904-1937)
Autori:
AutoreEmail
Borriello, Antonellaborrielloantonella@libero.it
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 130
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Analisi dei processi economico-sociali, linguistici, produttivi e territoriali
Scuola di dottorato: Scienze economiche e statistiche
Dottorato: Storia economica
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Balletta, Francescoballetta@unina.it
Tutor:
nomeemail
Balletta, Francescoballetta@unina.it
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 130
Parole chiave: nave- finanza - Torre del Greco- cantieristica-navigli
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/12 - Storia economica
Depositato il: 03 Dic 2010 10:34
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:44
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8155

Abstract

Gli studi effettuati a livello nazionale hanno sempre fatto evincere che, tra l’ottocento e il novecento, la flotta velica ligure ha rappresentato la parte più significativa della marineria italiana. I compartimenti di Castellamare di Stabia, Napoli, La Spezia, Livorno e Venezia apportarono un rilevante contributo. In tale discorso, si inserisce l’analisi del naviglio immatricolato nel compartimento marittimo di Torre del Greco, al fine di dimostrare il notevole contributo in termini economico-finanziari ma anche socio-culturali che l’attività cantieristica ed armatoriale procurò sia a livello nazionale che locale, a cavallo tra ottocento e novecento. Tale obiettivo è stato ottenuto elaborando i dati racchiusi nei registri dei velieri: essi furono istituiti il 20 maggio 1904 nel Regio Ufficio di Porto di Torre del Greco – dipendente dalla Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di Napoli – e attualmente, conservati nell’archivio della suddetta capitaneria. L’elaborazione dei dati riferiti alla connotazione fisica dei velieri ha permesso di evidenziare che le dimensioni medie dei 1023 tipi di navigli varati a Torre del Greco, tra il 1880 e il 1930, non sono diverse da quelle che vengono elencate nella letteratura. L’identificazione dei costruttori ha confermato una vicenda tramandata fino ai giorni nostri: le maestranze torresi era molto abili e specializzate nelle costruzioni in legno in particolar modo nelle coralline. Tuttavia essi non avevano le autorizzazioni prescritte dal codice della marina mercantile del 1865, poi aggiornato nel 1877 con il regolamento di attuazione dello stesso. Pertanto per golette e brigantini golette spesso compare il nome di costruttori e ingegneri navali autorizzati di Castellamare di Stabia. I riflessi del protezionismo marittimo, instaurato con le leggi a favore della marina mercantile nell’ultimo ventennio dell’ottocento, si manifestarono anche per le costruzioni varate e costruite a Torre del Greco: è stato possibile individuare le imbarcazioni che percepirono i compensi di costruzione, i premi di navigazione e l’esenzione dall’imposta di ricchezza mobile. La maestranza di Torre del Greco era specializzata nelle costruzioni in legno: infatti nessun bastimento in ferro fu costruito. Furono acquistate delle imbarcazioni varate all’estero, che rimasero iscritti nel registro dei velieri per poco tempo. Spesso, le operazioni finanziarie di vendita/acquisto rivelavano delle vere e proprie speculazioni. Ma l’inflazione e l’usura portavano i caratisti a forti perdite in termini reali. Contrariamente a quanto poteva apparire nominalmente, la correzione del prezzo di acquisto, secondo gli indici dei prezzi all’ingrosso pubblicati dall’ISTAT, ha fatto spesso emergere vere e proprie perdite, a cui i proprietari ponevano rimedio attraverso la dismissione immediata. L’analisi dei movimenti della navigazione non ha permesso di ben ricostruire i luoghi più frequentati commercialmente: i luoghi di destinazione erano probabilmente i luoghi dove le navi si ricaricavano delle merci per poi spostarsi anche oltre oceano e ciò era evidente incrociando questi dati con quelli in cui avvenivano gli affondamenti o i naufragi. L’analisi del registro dei velieri e dei dati pubblicati annualmente con le relazioni sulle condizioni della marina mercantile hanno permesso di evidenziare e confermare l’abilità delle maestranze nelle costruzioni in legno, la quale è stata da motore per la crescita economica e finanziaria della città di Torre del Greco.

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