Salvati, Pierluigi (2010) Le attività di "intelligence collection" in tempo di pace nel diritto internazionale. [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Le attività di "intelligence collection" in tempo di pace nel diritto internazionale |
Creators: | Creators Email Salvati, Pierluigi UNSPECIFIED |
Date: | 29 November 2010 |
Number of Pages: | 190 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Scienze internazionalistiche e studi sul sistema politico ed istituzionale europeo |
Scuola di dottorato: | Scienze giuridico-economiche |
Dottorato: | Ordine internazionale e tutela dei diritti individuali |
Ciclo di dottorato: | 23 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Iovane, Massimo UNSPECIFIED |
Tutor: | nome email Vassalli Di Dachenhausen, Talitha UNSPECIFIED |
Date: | 29 November 2010 |
Number of Pages: | 190 |
Keywords: | intelligence; spionaggio |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/13 - Diritto internazionale |
Date Deposited: | 10 Dec 2010 18:10 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:45 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8164 |
Collection description
La tematica dell'intelligence collection in tempo di pace rappresenta un argomento complesso e al tempo stesso insolito per uno studio di diritto internazionale; tale problematica, infatti, è quasi completamente non regolamentata a livello internazionale e, con la sola eccezione del diritto di guerra, il diritto internazionale pubblico non affronta direttamente la questione della legittimità (o della illegittimità) di tali operazioni. L'intelligence collection è, del resto, storicamente e logicamente connessa alle tradizionali attività di spionaggio il quale, secondo un classico adagio, è il secondo più antico mestiere del mondo. In verità, il diritto internazionale generale si è evoluto in maniera tale per cui le attività di intelligence collection sono divenute una “longstanding practice” diffusa tra tutti gli Stati e se la penetrazione nel territorio di un altro Stato al fine di raccogliere informazioni in tempo di pace confligge potenzialmente con il principio consuetudinario dell'integrità territoriale, tuttavia il diritto internazionale non proibisce specificamente le attività in parola. Di contro, la raccolta di informazioni senza il consenso dello Stato-target nel suo spazio territoriale viola la sua domestic jurisdiction ma il fatto che tale attività sia proibita dal diritto nazionale non comporta necessariamente la possibilità di affermare che questa sia di per sé illegittima da un punto di vista internazionale. Questo lavoro parte dunque dal problema fondamentale se ottenere informazioni senza il consenso dello Stato che le controlla sia di per sé consentito, proibito, o per lo meno regolato dal diritto internazionale, e con quali restrizioni.
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