Palumbo, Gaetano (2010) STUDIO DEL COMPORTAMENTO DI MISCELE POLIPROPILENE MODIFICATO COME RIVESTIMENTI ANTICORROSIVI. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: STUDIO DEL COMPORTAMENTO DI MISCELE POLIPROPILENE MODIFICATO COME RIVESTIMENTI ANTICORROSIVI
Autori:
AutoreEmail
Palumbo, Gaetanogaetano.palumbo@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 163
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria dei materiali e della produzione
Scuola di dottorato: Ingegneria industriale
Dottorato: Ingegneria dei materiali e delle strutture
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mensitieri, Giuseppe[non definito]
Tutor:
nomeemail
Domenico, Acierno[non definito]
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 163
Parole chiave: polipropilene, rivestimenti, EIS, corrosione
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione > ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali
Depositato il: 21 Dic 2010 04:38
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8245
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8245

Abstract

I rivestimenti organici giocano un ruolo fondamentale come rivestimenti protettivi dei metalli nei confronti dell’ambiente esterno, e rappresentano uno de metodi più efficaci, specialmente in ambienti aggressivi. Questi rivestimenti, agiscono come barriera protettiva contro i fenomeni corrosivi. Il processo corrosivo è innescato quando si verifica la contemporanea presenza di specifiche condizioni, allorché viene instaurato un circuito elettrico che comporta lo spostamento di elettroni all’interno del metallo ed un movimento di ioni all’esterno nella soluzione elettrolitica. Le reazioni di riduzione catodica, che vedono l’ossigeno come reagente, e quelle di ossidazione anodica completano la dinamica corrosiva. Ad intervenire in tale processo, sono diversi parametri: la diffusività dell’acqua, dell’ossigeno e delle specie ioniche; la solubilità dell’ossigeno e delle specie ioniche all’interno della matrice polimerica; lo spessore, la porosità e l’integrità del rivestimento; la composizione e la morfologia dei prodotti di corrosione; la temperatura e la composizione dell’ambiente operativo. Di seguito riassumere l’efficienza di un rivestimento protettivo: - Capacità di scambio ionico - Permeabilità dei vari ioni attraverso il rivestimento - Proprietà dielettriche del rivestimento - L’adesione del rivestimento - La quantità di acqua e ossigeno assorbito - Pigmenti e inibitori - Caratteristiche della superficie del metallo e dei trattamenti superficiali La funzione delle poliolefine modificate oggetto dello studio di questo lavoro di tesi è proprio quella di bloccare il processo corrosivo attraverso l’interruzione del circuito elettrico. La tecnologia basata su rivestimenti in polvere così detta “elettrostatica-spray” è adatto a soddisfare le rigorose normative ambientali limitare le emissioni di VOCs (Volatile organic compounds). I rivestimenti in polvere fornire maggiori benefici ambientali rispetto ai tradizionali rivestimenti: non rilasciano composti organici volatili VOCs) e una riduzione dei rifiuti solidi rispetto ai rivestimenti tradizionali[4]. Il polipropilene usato come rivestimento protettivo fornisce numerosi vantaggi rispetto agli usuali rivestimenti standard (resine epossidiche), grazie alle sue proprietà meccaniche, questo assicura un'elevata resistenza agli urti (resistenza alla penetrazione, ecc) e / o resistenza al calore. Nel presente lavoro, abbiamo concentrato la nostra ricerca sul comportamento alla corrosione dei rivestimenti a base polipropilene modificato contenente diversi pigmenti quali l'ossido di ferro rosso, titanio biossido con diverse concentrazioni. I rivestimenti sono stati applicati su campioni di acciaio sabbiato mediante la tecnologia “Electrostatic-spray” e caratterizzati in modo da verificare la loro efficienza rispetto ai tradizionale rivestimento resina epossidica. La caratterizzazione delle proprietà protettive dei rivestimenti sono indagate attraverso l’utilizzo di tecniche sperimentali, tra le quali quella più adoperata, e che fornisce le informazioni più utili sui meccanismi che concorrono alla corrosione, è la Spettroscopia di Impedenza Elettrochimica (EIS) dopo vari intervalli di esposizione in soluzione NaCl 3,5%.

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