Olivieri, Isa Paola (2010) Nuove prospettive per un'etica di fine vita. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Nuove prospettive per un'etica di fine vita
Autori:
AutoreEmail
Olivieri, Isa Paolaisapaola.olivieri@tin.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 178
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Filosofia "Antonio Aliotta"
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Bioetica
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Lissa, Giuseppelissa@unina.it
Tutor:
nomeemail
Giannini, Gianlucagianning@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 178
Parole chiave: etica; fine-vita; natura; morale; Lèvinas.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/03 - Filosofia morale
Depositato il: 02 Dic 2010 10:45
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8258

Abstract

Natura, soggetto ed etica di fine vita, argomenti di cui si discute nel lavoro pongono interrogativi che riguardano sia il piano conoscitivo che quello etico. Mi riferisco a domande del tipo: è cambiato il concetto di natura umana? Si può ancora parlare di umanesimo e di progresso? Qual è il posto dell’uomo tra i viventi? Ed infine la domanda a mio avviso più urgente, quella che in fondo ha ispirato la presente trattazione: è possibile fondare un’etica della vita capace di accogliere le istanze pluraliste provenienti dalla società contemporanea? Si tratta di quesiti che agitano il nostro tempo che hanno suscitato e suscitano, ormai da un quarantennio, riflessioni ed approfondimenti in vari campi, domande nuove nelle quali serpeggia l’incertezza profonda che richiedono il ripensamento di alcuni parametri entro i quali si coglieva il rapporto dell’uomo con la natura e con la scienza. In questo scenario, ogni essere umano cerca di pervenire alla consapevolezza di agire nel giusto, attraverso l’analisi delle proprie decisioni e delle ragioni che ne sono alla base e perché egli trovi una risposta a questa sua esigenza, è necessario che svolga un’indagine approfondita su cosa effettivamente possa essere ritenuto giusto, moralmente inconfutabile, e cosa non lo sia. L’orizzonte “levinassiano” di un’etica come responsabilità per l’altro, oggetto di trattazione nella seconda parte del presente lavoro ha lo scopo di dimostrare che di fronte ai limiti delle concezioni per le quali le scelte morali, e dunque quelle relative alla fine della vita, si esprimono in rigide forme universali, l’impianto di Lèvinas si pone come possibilità, come una “terza via” tra i giganti dell’etica della sacralità e della qualità della vita.

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