Molaro, Maddalena (2010) L'e-parliament. Il caso italiano in prospettiva legislativa. [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | L'e-parliament. Il caso italiano in prospettiva legislativa |
Creators: | Creators Email Molaro, Maddalena maddalena.molaro@gmail.com |
Date: | 30 November 2010 |
Number of Pages: | 180 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Sociologia "Gino Germani" |
Scuola di dottorato: | Scienze sociali |
Dottorato: | Sociologia e ricerca sociale |
Ciclo di dottorato: | 22 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Morlicchio, Enrica UNSPECIFIED |
Tutor: | nome email De Rosa, Rosanna UNSPECIFIED |
Date: | 30 November 2010 |
Number of Pages: | 180 |
Keywords: | e-parliament, icts, legislature |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/04 - Scienza politica |
Date Deposited: | 02 Dec 2010 09:51 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:45 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8273 |
Collection description
Si è cercato in primo luogo di approfondire una tematica, quella del Parlamento italiano, ripercorrendone le tappe storiche fondamentali (anche in prospettiva comparata) che hanno portato all’affermarsi dell’istituzione legislativa e che hanno contraddistinto il lungo e faticoso cammino del Parlamento fino a giungere alla sua attuale configurazione. Uno dei primi obiettivi di questo lavoro è quello di fornire le motivazioni che hanno portato alla trasformazione del Parlamento nel contesto politico italiano negli ultimi vent’anni ad opera della progressiva introduzione delle nuove tecnologie della comunicazione nei processi lavoro, di relazione, di decisione. Le spinte al cambiamento vanno ricercate tuttavia sia nel graduale spostamento del baricentro della produzione normativa dal Parlamento al Governo (Criscitiello 2004) nonché dal sempre maggiore potere legislativo attribuito alle autonomie locali; sia dal contesto sovra nazionale ed europeo in particolare, e dal continuo confronto con le altre istituzioni parlamentari. Nel nuovo scenario elettronico che si profila, si è deciso di studiare il Parlamento poiché ritenuto il fulcro ed il cuore della democrazia essendo ancora quella istituzione in grado di incanalare la conflittualità sociale e politica entro parametri di legittimità e legalità. L’ipotesi che sottende il presente lavoro è che il Parlamento italiano ha cercato di adattare procedure, norme e strutture al mutato contesto politico. Dalla ricerca emergono numerose evidenze empiriche per ci inducono a non sostenere la teoria dell’inevitabile declino degli attuali legislativi ma di sposare la teoria del loro adattamento a nuove configurazioni istituzionali che fanno del Parlamento ancora il luogo privilegiato in cui si svolge la dialettica politica (Verzichelli 2004). È inoltre qui considerata come quell’istituzione che ha saputo cogliere il vento del cambiamento tecnologico e che, attraverso l’adozione delle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs), ha riadattato le norme interne per rendere il processo decisionale più efficace, efficiente, snello e traparente. In tal senso dimostrandosi ben lontano dall’immobilismo. Infatti l’attenzione ai nuovi strumenti tecnologici ha determinato una notevole innovazione nelle modalità organizzative e gestionali con cui l’amministrazione parlamentare opera quotidianamente influendo positivamente anche sull’arena parlamentare. Grazie all’adeguamento delle strutture e delle funzioni di comunicazione pubblica ed istituzionale e cercando di adattare le proprie strategie alle richieste della società civile. Le ICTs, infatti, grazie alla loro particolare flessibilità ed adattabilità a contesti e situazioni differenti nonché alle loro potenzialità di supporto sono diventate indispensabili per l’organo legislativo nell’adempimento delle diverse funzioni: legislativa, di controllo, di rappresentanza. Attraverso tali strumenti il parlamento perde la sua aura di segretezza e si apre alla società civile e alle altre istituzioni. Le ICTs diventano così strumenti necessari per quei parlamenti che non vogliono essere marginalizzati (WEP 2010, p. 6). Il parlamento elettronico è tuttavia un argomento ancora poco studiato in ambito accademico. Le analisi disponibili sono principalmente confinate ai paesi di cultura anglosassone dove, da sempre, il parlamento si è configurato come l’istituzione in grado di determinare la forma di governo – appunto i governi parlamentari. In Italia, invece il tema è stato affrontato solo in ambito giuridico e per gli aspetti correlati alla tecnica di drafting o alla legimatica. Mentre risultano scarsi, se non inesistenti, i lavori sull’adozione delle ICTs nel complesso delle attività parlamentari, a partire dalla sua burocrazia fino a comprendere l’assemblea nella sua collegialità. Partendo quindi dal contesto internazionale e fornendo un quadro sulla nascita dei parlamenti, in questo lavoro si affronta il caso del Parlamento italiano, che da oltre un decennio sta vivendo negli studi politologici una fase di rinnovato interesse. Si metteranno tuttavia in maggiore evidenza i processi di trasformazione tecnologica delle prassi burocratiche ed istituzionali a partire dalla XIII legislatura considerata, nel presente lavoro, come la legislatura chiave che ha avviato il cambiamento.
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