Orio, Marcello (2010) Ruolo della differenziazione degli oligodendrociti nella sclerosi multipla. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Ruolo della differenziazione degli oligodendrociti nella sclerosi multipla
Autori:
AutoreEmail
Orio, Marcellomarcello.orio@virgilio.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 66
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina clinica e sperimentale
Scuola di dottorato: Medicina clinica e sperimentale
Dottorato: Fisiopatologia clinica e medicina sperimentale
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Marone, Gianni[non definito]
Tutor:
nomeemail
Postiglione, Alfredo[non definito]
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 66
Parole chiave: Sclerosi Multipla; Oligodendrociti; Differenziazione.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/09 - Medicina interna
Depositato il: 03 Dic 2010 11:04
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:46
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8339
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8339

Abstract

INTRODUZIONE: E’ noto che gli oligodendrociti non sono solo cellule in grado di mielinizzare il SNC, ma rivestono un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità assonale e della sopravvivenza neuronale. Nel cervello adulto il turnover degli oligodendrociti, la sostituzione e la rimielinizzazione sono dei processi continui, per cui il cervello possiede delle riserve di precursori endogeni degli oligodendrociti con la capacità di proliferare e differenziarsi in cellule mature . La perdita di oligodendrociti implica la demielinizzazione. Nella prima fase della sclerosi multipla (SM) il danno demielinizzante tende a ripararsi spontaneamente, almeno in parte (rimielinizzazione). Questo meccanismo riparativo è tuttavia limitato alle fasi iniziali della malattia. Non si conosce se nella SM la rimielinizzazione sia rallentata o bloccata oppure la demielinizzazione sia aumentata. SCOPO: Valutare la presenza di modifiche di espressione o di localizzazione di proteine specifiche coinvolte nel processo di differenziazione degli oligodendrociti dopo incubazione con liquor (CSF) proveniente da pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) o da pazienti con malattie neurologiche non demielinizzanti (Ctr). METODI: Gli esperimenti sono stati condotti su oligodendrociti umani MO3-13 che differenziano quando crescono in assenza di siero ed in presenza di PMA. L’espressione e la localizzazione delle proteine specifiche coinvolte nel processo di differenziazione sono state studiate con esperimenti di western blot, rt-PCR, citofluorimetria e microscopia ad immunofluorescenza. RISULTATI: Utilizzando i saggi sopra descritti abbiamo osservato come l’espressione di tre proteine coinvolte nel processo di differenziazione aumentava in seguito a differenziazione; l’espressione di un’altra proteina diminuiva e la localizzazione di un’ultima proteina analizzata subiva una traslocazione dal nucleo al citosol dopo stimolo differenziativo. Abbiamo quindi scoperto che il CSF di pazienti affetti da MS causava una inibizione della differenziazione indotta dal PMA in seguito ai risultati ottenuti nella variazione dell’espressione di tutte le proteine coinvolte nella differenziazione, esaminate nei nostri esperimenti. Infine il CSF di pazienti affetti da MS bloccava la traslocazione dal nucleo al citosol della proteina precedentemente studiata. CONCLUSIONI: Alla luce dei nostri risultati possiamo affermare che il liquor dei pazienti affetti da SM è in grado di bloccare il processo di differenziazione degli oligodendrociti.

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