Esposito, Paolo (2010) Studio geologico marino e ambientale nell’off-shore di Brindisi e Manfredonia (Adriatico meridionale). [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Studio geologico marino e ambientale nell’off-shore di Brindisi e Manfredonia (Adriatico meridionale) |
Creators: | Creators Email Esposito, Paolo espo@unina.it |
Date: | 2010 |
Number of Pages: | 63 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Scienze della Terra |
Scuola di dottorato: | Scienze della Terra |
Dottorato: | Scienze e ingegneria del mare |
Ciclo di dottorato: | 23 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Incoronato, Alberto UNSPECIFIED |
Tutor: | nome email D'Argenio, Bruno UNSPECIFIED |
Date: | 2010 |
Number of Pages: | 63 |
Keywords: | geomorfologia |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 04 - Scienze della terra > GEO/02 - Geologia stratigrafica e sedimentologica |
Date Deposited: | 09 Dec 2010 09:40 |
Last Modified: | 04 Dec 2014 12:34 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8429 |
Collection description
La conoscenza del mare e dei suoi fondali, delle coste, delle correnti marine appartiene alla storia dello sviluppo economico e culturale di tutto il bacino del mediterraneo. Dai commerci dei Fenici al progetto del grande gasdotto che collegherà Algeria all’Italia, le attività produttive sono da sempre legate allo sviluppo delle conoscenze dell’ambiente sommerso. Il crescente interesse per la difesa dell’ambiente, lo sfruttamento sostenibile delle risorse e in generale la gestione dei fondali marini ha reso necessaria una cartografia di dettaglio degli stessi in grado di mettere in evidenza soprattutto i caratteri della geologia di superficie e profonda unitamente ai caratteri ambientali. L’impulso a questo sviluppo ha una molteplice origine che comprende esigenze di natura produttiva, gestionale ed istituzionale. In particolar modo, a partire dalla fine degli anni 80, numerosi investimenti pubblici e privati hanno e promosso la realizzazione di nuove cartografie marine che abbracciassero vari tematismi. Dagli anni 90 fino ai giorni nostri lo stesso scenario ha conosciuto un ulteriore incremento in termini di sensibilità ed interesse a causa sia dei numerosi disastri naturali ed ecologici verificatesi sia dell’incremento di opere a mare (porti, opere di difesa, pozzi petroliferi, pipelines). Altre novità hanno riguardato dal punto di vista legislativo la necessità di realizzare degli strumenti cartografici e geomatici per l’applicazione di “norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” (dalla legge n. 183 del 18/3/89), in grado di fornire una documentazione tecnico-scientifica adeguata alle nuove esigenze gestionali ed ambientali, ed estesa alle aree marine di piattaforma continentale e bacino, considerate ormai, dal punto di vista delle attività antropiche, di pari importanza rispetto a quelle emerse. L'Organo Cartografico dello Stato, ente designato alla produzione della documentazione nautica ufficiale nazionale, è l’Istituto Idrografico della Marina, tuttavia anche altri organi Statali sono attualmente impegnati nella produzione di cartografia marina tematica. Un valido ed attuale esempio è dato dal Servizio Geologico Nazionale, organo dello Stato istituzionalmente preposto alla cartografia geologica, attualmente confluito nell’Agenzia per l’Ambiente e il Territorio (APAT),che ha interpellato, a partire dagli anni 80, i principali centri di ricerca nazionale del CNR ed universitari allo scopo di definire delle linee guida per la realizzazione di una Nuova Cartografia Geologica per le aree marine a scala 1:50000 (Progetto CARG). In questi ultimi 15-20 anni almeno una generazione di operatori (1200 dai dati APAT) ha raccolto e maturato esperienza di campo sulle tematiche geologico ambientali più disparate, raccogliendo e divulgando nuove conoscenze metodologiche, scientifiche ed applicative sul territorio italiano emerso e sommerso. L’esperienza di una cartografia geologico-ambientale terra-mare ha inoltre rappresentato un’occasione, non comune, di confronto tra gli specialisti delle aree emerse con quelli cosiddetti ”marini” su tematismi di comune applicazione garantendo un reciproco arricchimento di conoscenza ed una condivisione di obbiettivi su tematiche di ricerca multidisciplinari. Per i settori marini la tipologia di dati raccolti e le metodologie di analisi messe a punto sono serviti a perseguire altri obbiettivi applicativi e di ricerca nelle stesse aree esplorate come in altre con caratteristiche simili. I caratteri distinti di queste, hanno inoltre fornito degli elementi di confronto estremamente utili per approfondire tematiche di ricerca a più ampia scala e\o per l’affinamento e modulazione delle varie tecniche di indagine e di restituzione cartografica.
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