Petretta, Andrea (2011) Confronto randomizzato tra ablazione circonferenziale delle vene polmonari e terapia antiaritmica in pazienti con fibrillazione atriale parossistica – Studio APAF (Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation). [Tesi di dottorato] (Unpublished)
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Confronto randomizzato tra ablazione circonferenziale delle vene polmonari e terapia antiaritmica in pazienti con fibrillazione atriale parossistica – Studio APAF (Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation) |
Creators: | Creators Email Petretta, Andrea robiand01@yahoo.it |
Date: | 29 November 2011 |
Number of Pages: | 44 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Medicina clinica e scienze cardiovascolari e immunologiche |
Scuola di dottorato: | Medicina clinica e sperimentale |
Dottorato: | Fisiopatologia clinica e medicina sperimentale |
Ciclo di dottorato: | 24 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Marone, Gianni UNSPECIFIED |
Tutor: | nome email Bonaduce, Domenico UNSPECIFIED |
Date: | 29 November 2011 |
Number of Pages: | 44 |
Keywords: | Fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ablazione. |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 06 - Scienze mediche > MED/11 - Malattie dell'apparato cardiovascolare |
Date Deposited: | 06 Dec 2011 14:18 |
Last Modified: | 30 Apr 2014 19:47 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8561 |
DOI: | 10.6092/UNINA/FEDOA/8561 |
Collection description
Il presente progetto di ricerca focalizza la sua attenzione su due aree di crescente interesse della cardiologia in generale e dell’aritmologia in particolare: la fibrillazione atriale e l’insufficienza cardiaca. Fibrillazione atriale e scompenso cardiaco sono due condizioni cliniche strettamente associate. Il meccanismo fondamentale alla base della loro co-prevalenza è che l’una condizione patologica determina e sostiene il meccanismo eziopatogenetico dell’altra. L’esempio più eclatante di questo rapporto di causalità diretta è rappresentato dalla cosiddetta tachicardiomiopatia, condizione clinica frequente in pazienti con funzione ventricolare normale al momento dell’insorgenza della FA e che successivamente sviluppano una cardiomiopatia dilatativa potenzialmente reversibile mediante efficace trattamento della FA. Un altro dato estremamente interessante rigurada il tasso di mortalità: il rischio di mortalità risulta di due volte più alto nei pazienti con HF che sviluppano successivamente FA e addirittura di tre volte in quelli con FA poi complicata da scompenso cardiaco. La comprensione ed il trattamento della fibrillazione atriale sono in evoluzione come mai prima d’ora grazie alla crescente disponibilità di nuove tecnologie e di nuovi farmaci. Sono pochi i dati attualmente disponibili circa l’evoluzione di malattia dal primo episodio di FA parossistica. In particolare non ci sono studi prospettici ed i soli dati di progressione della fibrillazione atriale disponibili in letteratura derivano da studi retrospettivi, che inoltre non valutano l’influenza della procedura di ablazione transcatetere mediante radiofrequenza (TC-RF) sulla progressione e sulle possibili complicanze della fibrillazione atriale. Il presente progetto di ricerca costituisce uno studio prospettico a lungo termine che ha tra i suoi obiettivi quello di individuare i principali predittori di progressione della FA dal primo episodio parossistico, non dovuto a cause reversibili, in soggetti con e senza comorbilità, indagando anche l’influenza potenziale dell’ablazione transcatetere sulla storia naturale di questa patologia. L’ablazione transcatetere mediante radiofrequenza è attualmente raccomandata in classe I (livello di evidenza A) per il trattamento di pazienti con FA parossistica e atrio sinistro di dimensioni normali o lievemente aumentate; tuttavia mancano dati di out-come a lungo termine per supportare tale raccomandazione ed i soli dati disponibili in letteratura dimostrano la superiorità dell’ablazione TC-RF rispetto alla terapia farmacologica antiaritmica convenzionale nella prevenzione delle recidive aritmiche di FA in un periodo di follow-up di un anno (Pappone e Coll. J Am Coll Cardiol 2006;48:2340-2347). Si tratta, ovviamente, di una finestra temporale piuttosto breve, specialmente se si tiene conto della natura di tale patologia, della sua progressione e delle complicazioni ad essa associate. Abbiamo quindi condotto un studio randomizzato (“Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation”-APAF TRIAL) per determinare se l’ablazione circonferenziale delle vene polmonari fosse superiore alla terapia antiaritmica nel mantenimento del ritmo sinusale a quattro anni nei pazienti affetti da una lunga storia di FA parossistica. Il presente studio ha il più ampio numero di pazienti arruolati ed il follow-up più lungo tra tutti i trial randomizzati sul trattamento della fibrillazione atriale. In breve, i dati dello studio hanno mostrato come la strategia di impostare una terapia antiaritmica convenzionale e di ricorrere all’ablazione esclusivamente in caso di assenza di risposta alla terapia farmacologica sia assai meno efficace della ablazione mediante CPVA eseguita come approccio iniziale. L’ablazione transcatetere mediante radiofrequenza deve pertanto essere considerata come la strategia terapeutica di prima scelta in pazienti selezionati con fibrillazione atriale parossistica.
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