Di Lorenzo, Michele (2011) Indagine epidemiologica per l'individuazione di patologia carotidea nella popolazione della città di Napoli e provincia. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Indagine epidemiologica per l'individuazione di patologia carotidea nella popolazione della città di Napoli e provincia.
Autori:
AutoreEmail
Di Lorenzo, Micheleatomiki@virgilio.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 38
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze chirurgiche anestesiologico-rianimatorie e dell'emergenza
Scuola di dottorato: Scienze biomorfologiche e chirurgiche
Dottorato: Scienze chirurgiche e tecnologie diagnostico-terapeutiche avanzate
Ciclo di dottorato: 24
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Renda, Andrearenda@unina.it
Tutor:
nomeemail
Carbone, Francescafrancescacarbone@unina.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 38
Parole chiave: screening predittivo; ictus; patologia carotidea; endoarteriectomia carotidea; placche aterosclerotiche carotidee; ecocolordoppler carotideo; angioplastica carotidea;
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/22 - Chirurgia vascolare
Depositato il: 12 Dic 2011 10:10
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:47
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8644
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8644

Abstract

Il Prof. Giancarlo Bracale responsabile del progetto, Direttore della Cattedra di Chirurgia Vascolare dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha elaborato un progetto di ricerca, approvato dalla Regione Campania, per individuare soggetti portatori di placche aterosclerotiche a livello delle carotidi, allo scopo di ridurre l’insorgenza dell’ictus e delle sue conseguenze fatali o altamente invalidanti. Il ricorso allo screening predittivo è giustificato principalmente dall'assunzione del fatto che, l'endoaterectomia carotidea per le lesioni di grado elevato, in pazienti asintomatici, diagnosticate in modo occasionale durante lo stesso, possa ridurre il rischio di ictus e di mortalità.

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