Della Morte, Piera (2011) Rete rurali integrate: Valutazioni e indirizzi strategici per lo sviluppo rurale integrato. [Tesi di dottorato] (Inedito)
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Rete rurali integrate: Valutazioni e indirizzi strategici per lo sviluppo rurale integrato |
Autori: | Autore Email Della Morte, Piera piera.dellamorte@gmail.com |
Data: | 30 Novembre 2011 |
Numero di pagine: | 176 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Conservazione dei beni architettonici ed ambientali |
Scuola di dottorato: | Architettura |
Dottorato: | Metodi di valutazione per la conservazione integrata del patrimonio architettonico, urbano e ambientale |
Ciclo di dottorato: | 24 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Fusco Girard, Luigi girard@unina.it |
Tutor: | nome email Fusco Girard, Luigi girard@unina.it |
Data: | 30 Novembre 2011 |
Numero di pagine: | 176 |
Parole chiave: | sviluppo integrato; rurale; valutazione |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/22 - Estimo |
Depositato il: | 14 Dic 2011 09:19 |
Ultima modifica: | 17 Giu 2014 06:03 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8765 |
Abstract
L’esigenza di riconoscere e tutelare le differenze e le specificità locali come risposta ai processi di globalizzazione raccoglie un numero sempre maggiore di interpreti ed esegeti. Data l’attualità e la delicatezza della questione, la comunità europea si è particolarmente attivata negli ultimi anni in favore dello sviluppo rurale. A testimonianza di tale interesse appare opportuno citare l’attuale riforma della PAC, che ha determinato la nascita di Politiche di Sviluppo Rurale ad hoc per i paesi del UE. L’approccio integrato, che contraddistingue gli orientamenti strategici delle politiche comunitarie in materia di sviluppo rurale, necessita di un’interpretazione “multi-direzionale”. Il termine “integrazione”, infatti, può assumere molteplici accezioni: Può essere inteso come connessione tra saperi specializzati, ovvero “conoscenza integrata”, ma può riferirsi anche all’integrazione tra settori produttivi; può interessare dimensioni distinte come l’economia, la società e l’ambiente, tramite opportuni investimenti volti ad innescare positivi processi di creazione di valore; tutto questo però non può prescindere dall’integrazione tra i diversi attori interessati. In questo modo il concetto di integrazione, colto nella sua complessità e versatilità, si presenta attualmente come una delle chiavi di lettura necessaria per elaborare linee strategiche di “conservazione integrata” destinate alle aree rurali. Le aree rurali ormai non si identificano più con la sola attività primaria, poiché al loro interno coesistono diverse attività economiche, nonché diversi stakeholders. Questi ultimi hanno l’obiettivo comune di valorizzare il territorio rurale su cui insistono. Di conseguenza, lo sviluppo rurale può essere interpretato come il prodotto di una complessa rete di interrelazioni e di pratiche, che prendono forma attraverso incontri e negoziazioni tra attori che dispongono di diversi tipi di risorse. Dopo aver inquadrato ed esposto l’attuale questione sullo sviluppo rurale integrato, lo stato dell’arte dei territori rurali in Italia e le politiche comunitarie di sviluppo rurale, tramite l’osservazione e lo studio di “best-practice”, distintesi per il loro carattere innovativo e creativo e per la loro rispondenza alle specifiche esigenze locali, è possibile apprendere importanti insegnamenti, trasferibili all’interno del “bagaglio” di conoscenze, indispensabile per la formulazione di indirizzi strategici. La ricerca proposta si concentra, tramite una simulazione riferita ad un caso-studio, sull’analisi di un territorio rurale, all’interno della Comunità Montana Alento Monte Stella, contenuto all’interno di aree protette (PNCVD, zone SIC e ZPS) e soprattutto sull’analisi e la valutazione di differenti scenari di sviluppo, delineando linee di indirizzo strategiche per uno sviluppo rurale integrato con l’obiettivo di formulare un piano di gestione dell’area rurale compresa all’interno del comprensorio, e quindi dei siti legati ad habitat agricoli e forestali ad alto valore paesaggistico-ambientale. A seguito di un’attenta fase conoscitiva, volta al riconoscimento dei valori delle risorse presenti, all’individuazione dei vari attori coinvolti in un eventuale processo di sviluppo e delle criticità strutturali del sistema rurale oggetto di studio, è possibile definire gli obiettivi generali di sviluppo. La metodologia che si intende adottare si fonda essenzialmente su due approcci (l’approccio territoriale e l’approccio bottom–up). Per quel che concerne la definizione di possibili scenari di sviluppo, e la loro valutazione si intende avvalersi del metodo di analisi multi criterio AHP. I risultati di tale processo valutativo tra obiettivi ed alternative potrebbe offrire lo spunto per la formulazione di appropriate linee di indirizzo strategico per le aree rurali con problemi di sviluppo (all’interno di regioni obiettivo1) comprese all’interno di aree protette, nell’ottica di superare le barriere amministrative e ragionare secondo una logica integrata, al fine di risolvere gli eventuali conflitti tra necessità di sviluppo e bisogno di conservazione.
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