Vitelli, Gian Paolo (2011) Potenzialità e prospettive delle tecnologie avanzate di rilevamento per la conservazione dell’architettura storica. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Potenzialità e prospettive delle tecnologie avanzate di rilevamento per la conservazione dell’architettura storica.
Autori:
AutoreEmail
Vitelli, Gian Paologianpaolovitelli@gmail.com
Data: 30 Novembre 2011
Numero di pagine: 304
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Conservazione dei beni architettonici
Ciclo di dottorato: 24
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Aveta, Aldoaldaveta@unina.it
Tutor:
nomeemail
Aveta, Aldoaldaveta@unina.it
Marino, Bianca Gioiabianca.marino@unina.it
Data: 30 Novembre 2011
Numero di pagine: 304
Parole chiave: Rilievo, tecnologie, conservazione, restauro
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/19 - Restauro
Depositato il: 07 Dic 2011 11:43
Ultima modifica: 17 Giu 2014 06:03
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8851

Abstract

La ricerca si pone l’obiettivo di chiarire quali siano le valenze e le ricadute che il complesso delle più avanzate tecnologie di rilevamento, impiegate nei progetti di restauro dell’architettura storica, può offrire nelle applicazioni e nelle attività conservative dei manufatti di architettura. I’individuato percorso di ricerca consente di analizzare, e dunque anche di comprendere, come e quanto le sempre nuove possibilità dovute agli avanzamenti strumentali possano influenzare l’approccio al restauro e, quindi, l’intervento conservativo sulla materia e, inevitabilmente, sull’immagine del Manufatto/documento. In considerazione del continuo evolversi del panorama tecnologico oggetto di studio, la ricerca ha inteso approfondire gli elementi “invarianti” e gli aspetti disciplinari della questione. Si è focalizzata, dunque, l’attenzione sulle caratteristiche del particolare prodotto informativo “nuvola di punti” che il complesso delle tecnologie analizzate produce, individuando nell’automazione mensoria, cioè la capacità di misurare i manufatti in modo automatico e, quindi, tendenzialmente non-interpretativo, l’aspetto più innovativo e, al tempo stesso, più gravido d’implicazioni operative e teoretiche. Tale aspetto, infatti, risponde a due fondamentali esigenze di conoscenza per la conservazione, quali l’istanza di “oggettività” e autenticità documentale dell’informazione e la possibilità d’indagine nei campi del non-visibile e dell’imprevedibile. Partendo da queste considerazioni, la ricerca si è posta l’obiettivo di comprendere in che modo, e in quali fasi, l’utilizzo delle “nuvole di punti” per il rilevamento dell’architettura storica, influisce, o può potenzialmente influire, sul processo di conoscenza finalizzato al progetto di conservazione e, di conseguenza, se e in che modo tale pratica incide non solo in campo operativo ma anche e soprattutto nel campo teorico del restauro. Per rispondere a tali questioni la ricerca si è articolata attraverso quattro percorsi paralleli: il primo teso a definire e delimitare l’oggetto di studio nei suoi aspetti principali, il secondo a inquadrare la questione da un punto di vista teoretico attraverso argomentazioni e riflessioni che coinvolgono le questioni prime della disciplina del restauro e i nodi critici del rapporto tra estetica e conservazione. Le conclusioni teoriche che sono scaturite da tali percorsi analitici, hanno guidato, poi, le altre due linee di ricerca attraverso l’analisi di esempi applicativi opportunamente selezionati e la sperimentazione diretta realizzata sul campo alla Cattedrale dell’Assunta nel Castello Aragonese di Ischia. Attraverso tale articolazione la ricerca ha potuto dimostrare come esista la possibilità concreta di un utilizzo alternativo degli avanzamenti tecnologici oggetto dello studio, rispetto alla pratica corrente operata principalmente nell’ambito disciplinare del rilievo, in grado di sfruttarne al meglio le potenzialità intrinseche a tutto vantaggio non solo della pratica operativa, ma, soprattutto, delle finalità e delle istanze teoriche della conservazione e, dunque, della qualità del progetto di restauro, e come questo uso alternativo può essere realizzato attraverso l’interrogazione diretta del documento - nuvola di punti, nelle sue varie declinazioni e possibili integrazioni con altri prodotti tecnologici, in funzione di ben specifiche finalità d’indagine, senza dover necessariamente dipendere dalle rappresentazioni e dunque dalle interpretazioni grafiche e disciplinari del rilievo.

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