Rusciano, Raffaele (2013) LE ATTIVITA’ IMMATERIALI - APPLICAZIONE DELLO IAS 38 DA PARTE DELLE SOCIETA’ NON FINANZIARIE QUOTATE A PIAZZA AFFARI (INDICE FTSE-MIB). [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: LE ATTIVITA’ IMMATERIALI - APPLICAZIONE DELLO IAS 38 DA PARTE DELLE SOCIETA’ NON FINANZIARIE QUOTATE A PIAZZA AFFARI (INDICE FTSE-MIB)
Autori:
AutoreEmail
Rusciano, Raffaeleraffaelerusciano@libero.it
Data: 23 Marzo 2013
Numero di pagine: 140
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia, Management e Istituzioni
Scuola di dottorato: Scienze economiche e statistiche
Dottorato: Scienze aziendali
Ciclo di dottorato: 25
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Caldarelli, Adele[non definito]
Tutor:
nomeemail
Caldarelli, Adele[non definito]
Data: 23 Marzo 2013
Numero di pagine: 140
Parole chiave: attività immateriali, intagibles
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/07 - Economia aziendale
Depositato il: 10 Apr 2013 11:52
Ultima modifica: 23 Lug 2014 09:31
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9092
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/9092

Abstract

LE ATTIVITA’ IMMATERIALI - APPLICAZIONE DELLO IAS 38 DA PARTE DELLE SOCIETA’ NON FINANZIARIE QUOTATE A PIAZZA AFFARI (INDICE FTSE-MIB) Nel contesto economico attuale gli “intangibles” hanno assunto sempre più un peso significativo nell’ambito del patrimonio aziendale e rappresentano l’elemento che determina il vantaggio competitivo delle imprese. Lo studio degli intagibili, in particolare, la loro identificazione e valutazione, costituiscono argomenti largamente dibattuti in dottrina, che trovano le loro origini negli studi dei Maestri dell’Economia Aziendale. Infatti, il concetto di patrimonio immateriale, così come delineato dai Maestri della materia, costituisce il punto di partenza, dal quale muovono i primi passi tutti gli studi sviluppatisi successivamente, giungendo, in particolare nell’ultimo ventennio, ad un intensificarsi di ricerche in tal senso. Il comprovato legame esistente tra successo aziendale e presenza di risorse intangibili ha messo in evidenza la necessità di individuare adeguate metodologie di rappresentazione e valorizzazione di tali risorse, analizzandone, altresì, i riflessi sulla comunicazione economico-finanziaria dell’azienda, alla luce dei principi contabili internazionali. La cultura contabile ed il bilancio, quale strumento fondamentale della comunicazione economico-finanziaria, sono stati nell’ultimo decennio interessati da profondi mutamenti dello scenario internazionale, tra i quali i più rilevanti sono rappresentati dal fenomeno della globalizzazione e la conseguente integrazione dei mercati finanziari, nonché dal crescente e continuo sviluppo tecnologico, che hanno imposto l’individuazione di coerenti modalità di reporting, che siano generalmente accettate e capaci di accrescere la comparabilità dell’informativa contabile. Quindi, l’introduzione dei principi contabili internazionali - IAS/IFRS nel contesto aziendale italiano è stato indotto dalla crescente integrazione delle economie mondiali, che sempre più travalicano i confini nazionali. Alla luce delle suddette argomentazioni, la presente ricerca, strutturata in tre (3) capitoli, ha come obiettivo principale, dopo una disamina teorica in merito alle attività immateriali nell’ambito dell’Economia Aziendale, ed in particolare nella comunicazione economico finanziaria delle imprese, la descrizione dei comportamenti adottati dai gruppi di società non finanziari quotati alla borsa valori di Milano, facenti parte dell’indice “FTSE-Mib”. Il primo capitolo della ricerca ha per oggetto l’analisi delle immaterialità all’interno dell’azienda, facendo riferimento ai vari studi che si sono sviluppati nel corso degli anni sull’argomento, che spaziano dal marketing, alla strategia di impresa, all’organizzazione aziendale, passando per la valutazione d’azienda e la contabilità. Proprio in merito a quest’ultima ramo dell’ Economia Aziendale si è focalizzata la ricerca, individuando, per il tramite dell’evoluzione del pensiero economico dottrinale della definizione di risorse intangibili, il concetto contabile di attività immateriali iscrivibile in bilancio, evidenziando i presupposti teorici per la loro individuazione. Infatti, l’obiettivo primario del primo capitolo è quello di tentare di fornire un’interpretazione di patrimonio intangibile, di individuare le caratteristiche che le risorse immateriali devono possedere per essere definite tali e, secondo queste, individuarne le possibili classificazioni. Il secondo capitolo, che ha come obiettivo quello di fornire una base teorica alla ricerca empirica (il terzo capitolo), è diretto alla disamina del principio contabile internazionale IAS 38, che disciplina le attività immateriali, descrivendo le modalità di identificazione, rilevazione, valutazione e rappresentazione in bilancio delle immaterialità. Tuttavia, prima della disamina del summenzionato principio contabile, è stata effettuata una breve premessa in relazione all’introduzione nel nostro ordinamento dei principi contabili emanati dallo IASB, richiamando le disposizioni comunitarie e nazionale che sono all’origine dell’applicazione degli IAS/IFRS nell’Unione Europea e quindi in Italia. Con il terzo capitolo sono stati descritti, previa individuazione del campione (o popolazione di riferimento), i comportamenti adottati da gruppi societari in relazione a quanto previsto dallo IAS 38. In particolare, la popolazione di riferimento è rappresentata da ventitre (23) gruppi societari non finanziari facenti parte dell’indice di borsa FTSE-Mib. La scelta delle suddetto campione è motivata dalla capacità, in termini organizzativi ed amministrativi, delle suddette aziende di applicare, potenzialmente, appieno le prescrizioni dello IAS 38. Quindi, si è proceduti con la formulazione degli obiettivi e dei profili metodologici della ricerca. Gli obiettivi della ricerca sono tre, ed in particolare:  il primo consiste nella rappresentazione, in capo ad ogni singola azienda (gruppo societario), delle varie tipologie di attività immateriali iscritte nel bilancio consolidato, descrivendone la composizione della posta di bilancio di appartenenza (denominata generalmente “attività immateriali”) e misurando la loro incidenza sul valore dell’attivo non corrente e patrimoniale.  Il secondo obiettivo è quello di descrivere le scelte aziendali, in relazione, ad esempio, alle modalità di acquisizione delle attività immateriali oppure, per quanto concerne la valutazione dell’asset dopo la prima iscrizione, se questi sono valutati applicando il modello del costo o di rideterminazione del valore, ecc..  Infine, il terzo obiettivo è rappresentato dall’analisi del grado di Disclosure - ovvero l’insieme delle informazioni che devono essere date agli utilizzatori del bilancio affinché questi possano, in modo consapevole, prendere decisioni di carattere economico - dell’informativa economica-finanziaria, relativa alle attività immateriali contabilizzate secondo lo IAS 38, fornita dalle aziende oggetto di analisi per il tramite del Bilancio Consolidato. Per concerne la metodologia di ricerca, si è proceduti in quattro fasi, così delineate:  individuazione delle variabili da osservare e analizzare;  selezione delle aziende da sottoporre ad analisi in funzione degli obiettivi della ricerca;  disamina dei bilanci consolidati delle aziende selezionate;  elaborazione ed analisi delle informazioni raccolte, al fine di individuare, oltre che alle rappresentazione dei comportamenti adottati dai gruppi societari in relazione alle variabili selezionate, il grado di disclosure, applicando la tecnica della “content analysis”.

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