Sabatelli, Carmela (2013) Internet: governance e diritti. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Internet: governance e diritti.
Autori:
AutoreEmail
Sabatelli, Carmelacarmelasabatelli@gmail.com
Data: 28 Marzo 2013
Numero di pagine: 350
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Diritto costituzionale italiano e comparato
Scuola di dottorato: Scienze giuridico-economiche
Dottorato: Diritto pubblico e costituzionale
Ciclo di dottorato: 25
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cariola, Agatino[non definito]
Tutor:
nomeemail
De Minico, Giovanna[non definito]
Data: 28 Marzo 2013
Numero di pagine: 350
Parole chiave: Internet. Governance. Diritti.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/08 - Diritto costituzionale
Aree tematiche (7° programma Quadro): SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Crescita, impiego e competitività in una società della conoscenza
SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANISTICHE > Orientamenti nella società e relative implicazioni
Depositato il: 04 Apr 2013 11:03
Ultima modifica: 17 Giu 2014 06:04
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9174

Abstract

Il lavoro ha ad oggetto il tema della regolazione di Internet, affrontato sotto due aspetti intimamente legati: la governance e i diritti on line. L’Autrice si interroga sulla possibilità di immaginare il cyberspazio come un luogo scevro da regolazione e sovranità, come un ordinamento giuridico “nuovo e diverso”, dunque indipendente da quello reale. Le questioni che attengono alla governance della Rete suggeriscono l’analisi di più modelli di regolazione: self-regulation, regolazione eteronoma - nazionale e sovranazionale - e co-regulation, modello figlio di un approccio multi-stakeholder. Da quest’analisi, risulta evidente la necessità di un intervento regolatorio della Rete, specie in ragione della più immediata implicazione che ne consegue: l’impatto sul grado di tutela dei diritti di libertà. Infatti, regolare Internet significa innanzitutto garantirne l’accesso, tanto al mezzo (banda larga), quanto ai contenuti. Pertanto, l’Autrice si interroga, in primo luogo, sulla possibilità di configurare il diritto di accesso a Internet come nuovo diritto sociale, come pretesa effettiva nei confronti del soggetto pubblico. In secondo luogo, si domanda se l’accesso ai contenuti immessi in Rete possa essere configurato come il nocciolo duro della libertà di manifestazione del pensiero, come tale incomprimibile in sede di bilanciamento di valori. Tale valutazione risulta preliminare alle osservazioni consegnate nell’ultima parte del lavoro, che s’incentrano sulle diverse questioni attinenti all’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero in Rete: diffamazione, stampa e tutela del buon costume on line. L’Autrice analizza le scelte operate dal legislatore, valutando la ragionevolezza di una regolazione non sempre aderente alla realtà e suggerendo discipline orientate al rispetto dei principi di uguaglianza e certezza del diritto.

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