De Filippo, Gianpaolo
(2013)
Consumo di sale e insulino-resistenza in bambini e adolescenti obesi.
[Tesi di dottorato]
Item Type: |
Tesi di dottorato
|
Lingua: |
Italiano |
Title: |
Consumo di sale e insulino-resistenza in bambini e adolescenti obesi |
Creators: |
Creators | Email |
---|
De Filippo, Gianpaolo | gianpaolo.defilippo@bct.aphp;fr |
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Date: |
30 March 2013 |
Number of Pages: |
39 |
Institution: |
Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: |
Medicina clinica e sperimentale |
Scuola di dottorato: |
Medicina clinica e sperimentale |
Dottorato: |
Fisiopatologia clinica e medicina sperimentale |
Ciclo di dottorato: |
25 |
Coordinatore del Corso di dottorato: |
nome | email |
---|
Marone, Gianni | frapagra@hotmail.com |
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Tutor: |
nome | email |
---|
Strazzullo, Pasquale | strazzul@unina.it |
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Date: |
30 March 2013 |
Number of Pages: |
39 |
Uncontrolled Keywords: |
Obesità; insulino-resistenza; sale |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: |
Area 06 - Scienze mediche > MED/09 - Medicina interna |
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Date Deposited: |
11 Apr 2013 10:24 |
Last Modified: |
17 Jun 2014 06:04 |
URI: |
http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9260 |

Abstract
L’esistenza della sindrome metabolica anche in età pediatrica e adolescenziale è stata ben dimostrata in diversi studi, con complicazioni prevedibili a lungo termine analoghe a quelle osservate negli adulti. L’insulinoresistenza è l’elemento fisiopatologico centrale della sindrome metabolica e contribuisce alla comparsa dell’ipertensione, dei fenomeni aterosclerotici, delle malattie renali croniche e delle malattie cardiovascolari.
L’obesità, elemento essenziale della sindrome metabolica, è stata correlata alla sensibilità al sale.
E’ stato inoltre dimostrato che i soggetti con sindrome metabolica e quelli con obesità addominale presentano un’alterazione del meccanismo di riassorbimento prossimale del sodio che può spiegarne la maggiore sensibilità al sale.
Scopo del progetto di ricerca è stato quello di valutare la presenza e il grado di insulino-resistenza, ovvero di insulino-sensibilità, in un gruppo di bambini e adolescenti affetti da obesità di grado variabile, in funzione dell’apporto dietetico di sodio.
Sono stati valutati i parametri di 139 soggetti (età media: 11.7±3.5 anni; 95% IC: 10.4 – 12.3), di cui 74 maschi.
L’escrezione media di sodio era di 129 ± 58 mEq/24 ore, pari ad una ingestione stimata di sale alimentare di 7.6 ± 3.4 grammi, con un consumo più importante nel sesso maschile (8.2 ± 3.4 vs 7.0± 3.4 grammi di sodio/die rispettivamente nei maschi e nelle femmine).
Il consumo giornaliero di sale aumentava con l’età, passando da 6.1 ±3.3 g/24h nei soggetti del primo quartile d’età (età inferiore ai 9.3 anni) a 7.2 ± 3.5, 8.4 ± 2.8 e 8.8 ± 3.4 g/24h nei soggetti del secondo (età compresa tra 9.3 e 11.8 anni), terzo (età compresa tra 11.8 e 14 anni) e quarto quartile (età compresa tra 14 e 17.9 anni) rispettivamente
Il consumo di sale era correlato all’indice di massa corporea (espresso in z-score) (r=0.247; p=0.03).
Il 22.3% dei soggetti rientrava nei criteri predefiniti per la diagnosi di sindrome metabolica.
L’apporto dietetico di sodio appariva significativamente superiore nei soggetti con sindrome metabolica rispetto a quelli senza sindrome metabolica (8.2 ± 3.5 vs. 6.1 ± 2.6, p= 0.03).
Il grado di insulino-resistenza (HOMA-IR) era direttamente correlato al consumo di sale (r 0.342, p<0.01) mentre, come atteso, il grado di insulino-sensibilità (QUICKI) si rivelava inversamente correlato (r - 0.327, p<0.01 )
I valori di pressione arteriosa, sistolica e diastolica, non apparivano invece influenzati dall’apporto alimentare di sale.
In conclusione, i dati derivanti dallo studio di una popolazione di bambini e adolescenti obesi indicano che il consumo di sale è un elemento strettamente correlato all’obesità e alle sue complicanze, in particolare all’insulino-resistenza, elemento chiave della sindrome metabolica.
Un’educazione alimentare avente come obiettivo la riduzione del consumo di sale assume un’importanza fondamentale per la prevenzione dell’obesità e delle patologie ad essa associate fin dai primi anni di vita.
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