Montella, Daniela Rita (2013) FIRE SAFETY MANAGEMENT:L’UTILIZZO DELLA SIMULAZIONE COME STRUMENTO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI STRATEGICHE PER L’IMPLEMENTAZIONE DI PIANI DI EVACUAZIONE DINAMICI. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: FIRE SAFETY MANAGEMENT:L’UTILIZZO DELLA SIMULAZIONE COME STRUMENTO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI STRATEGICHE PER L’IMPLEMENTAZIONE DI PIANI DI EVACUAZIONE DINAMICI
Autori:
AutoreEmail
Montella, Daniela Ritadanielamontella@hotmail.it
Data: 2 Aprile 2013
Numero di pagine: 559
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria dei materiali e della produzione
Scuola di dottorato: Ingegneria industriale
Dottorato: Tecnologie e sistemi di produzione
Ciclo di dottorato: 25
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Carrino, Luigiluigi.carrino@unina.it
Tutor:
nomeemail
Santillo, Liberatina Carmelasantillo@unina.it
Data: 2 Aprile 2013
Numero di pagine: 559
Parole chiave: fire safety management, piani di evacuazione, modelli comportamentali
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione > ING-IND/17 - Impianti industriali meccanici
Aree tematiche (7° programma Quadro): SICUREZZA > Coordinamento e organizzazione della ricerca nel settore della sicurezza
Depositato il: 03 Apr 2013 15:41
Ultima modifica: 24 Lug 2014 07:05
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9449
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/9449

Abstract

Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo quello di utilizzare l’approccio simulativo al fine di creare un valido strumento di supporto alle decisioni in ambito di progettazione e formazione sulla Sicurezza Antincendio. Tale studio nasce dalla consapevolezza che l’introduzione del Testo Unico sulla Sicurezza ha cambiato il modo di “fare” sicurezza all’interno degli ambienti lavorativi. La sicurezza non è più intesa come semplice adempimento legislativo da rispettare per non incorrere in sanzioni economiche e penali ma come un profondo valore sociale a cui deve tendere tutta la comunità. Si parla in questo caso di “Cultura della Sicurezza”, intesa come quell’insieme di credenze, norme, atteggiamenti e pratiche, sia sociali che tecniche, indirizzate a minimizzare l’esposizione a condizioni considerate come pericolose. Per attuare questo “cambiamento” è necessario però che tutte le figure lavorative (dal datore di lavoro fino ai dipendenti) siano coinvolte e formate in materia di sicurezza. Da qui l’importanza della formazione/informazione, su cui il D.Lgs. 81/08 pone particolare enfasi. Con specifico riferimento alla formazione relativa al rischio incendio, gli studiosi hanno evidenziato la necessità di organizzare soluzioni di sicurezza antincendio idonee al sistema preso in considerazione, invece di applicare semplicemente la tradizionale regolamentazione prescritta e le misure di sicurezza antincendio derivanti. Questo ha reso necessario garantire che l’analisi comprenda, nella sua trattazione dei possibili scenari d’incendio, le caratteristiche e le probabili reazioni degli occupanti gli edifici. Le differenti capacità psicomotorie degli occupanti, le diverse reazioni psicologiche, in caso di evacuazione d’emergenza, unitamente ad una maggiore o minore conoscenza dell’edificio in cui si trovano, condiziona il fenomeno dell’evacuazione, rendendo necessaria l’attivazione di studi dedicati di pianificazione dell’esodo, che devono analizzare caso per caso, a seconda della struttura e dei suoi occupanti, quali siano le misure più idonee di prevenzione da adottare. La progettazione dell’emergenza, basata sull’adozione di misure di protezione attiva e passiva coerenti, non può essere quindi in contrasto con le naturali tendenze dell’uomo. È imprescindibile allora tener conto delle diverse tipologie di persone presenti (di diverso sesso, età, condizione fisica e psicologica, cultura) e della loro diversa esposizione al rischio. In funzione di questo variano, infatti, sia le possibilità di formazione – informazione preventiva, sia le condizioni generali da introdurre come dati di input del piano preventivo. In tale ottica il suddetto lavoro di tesi considera l’importanza dell’inserimento dei fattori umani nella progettazione della sicurezza antincendio, utilizzando la simulazione a integrazione e supporto ai tradizionali strumenti di studio delle emergenze per ottenere dei piani di evacuazione e gestione delle emergenze “dinamici”, dove “dinamico” sottolinea per l’appunto l’intento di riprodurre una realtà virtuale in cui osservare l’effettivo svolgimento di una evacuazione, rispetto al semplice piano determinato a priori sulla base di studi meramente fisici e strutturali. Seguendo un approccio del tipo top – down, si è partiti nel presente lavoro dallo studio generico della Gestione del Rischio e sua Valutazione, per poi soffermarsi sulla Gestione dei rischi relativi alla Sicurezza e, entrando ancora più nello specifico, sulle principali modalità di gestione delle emergenze relative al rischio incendio in base alle linee guida dei nuovi riferimenti normativi. Il passo successivo è stato quello di approfondire le tematiche riguardanti il comportamento umano in caso di emergenza, riportando i principali studi in materia: tramite un approfondito studio bibliografico delle maggiori riviste del settore (Fire Safety Journal, Procedia Engineering, Building and Environmet, etc.) inerente le teorie comportamentali durante le emergenze ed i modelli utilizzati per simularle, si è sottolineato quanto sia fondamentale prendere in considerazione il fattore “umano” nella fase di pianificazione di qualsiasi misura di prevenzione e protezione. Le azioni errate dell’uomo possono infatti rendere inutili tutte le misure attuate per diminuire la possibilità di incidenti. Tale studio si è infine concluso con l’implementazione di un modello simulativo che riproducesse il comportamento umano in caso di evacuazione per lo scoppio di un incendio da un’azienda dolciaria, utilizzando il software Arena della Rockwell. Per esso sono state previste due differenti configurazioni di sistema: una comprendente comportamenti di non cooperazione e comunicazione tra gli Occupants e l’assenza di sistemi vocali/sonori che indicassero l’eventuale presenza di percorsi resi inagibili dall’incendio, ed un’altra comprendente comportamenti di collaborazione e comunicazione e la presenza di un sistema di ausilio alle persone con indicazioni vocali e segnali luminosi a soffitto con i quali guidare gli individui verso percorsi di esodo agibili. I risultati delle simulazioni e dell’analisi di scenario spingono a diverse importanti considerazioni da parte dei manager, tra cui la determinazione di gruppi più vulnerabili di persone o del percorso più frequentato, i potenziali benefici di alcune strategie di evacuazione rispetto ad altre, etc. In definitiva, il lavoro di tesi considerato ha voluto proporre un approccio gestionale che, tramite l’utilizzo della simulazione, sia di supporto alla pianificazione tattica e strategica di un’impresa in materia di sicurezza e possa essere utilizzato come strumento formativo sulle corrette modalità di evacuazione in caso di incendio. Lo sviluppo futuro di tale progetto consisterà nell’estendere le considerazioni fino a qui condotte per creare un vero e proprio “game”, ossia un luogo virtuale in cui testare e quindi formare le persone in materia di evacuazione, con lo scopo di ridurre la mortalità per tali situazioni.

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